New York. Una giovane coppia, lui, Guy Woodhouse (John Cassavetes), è un attore teatrale, lei, Rosemary (Mia Farrow), è appena uscita dal college cercano casa e trovano un ampio appartamento in un elegante palazzo dove gli inquilini sono tutti anziani. Una sera la coppia viene invitata dai simpatici coniugi Roman (Sidney Blackmer) e Minnie Castevet (Ruth Gordon), ma ben presto cominciano a essere invadenti e fin troppo presenti nella loro vita. Minnie regala a Rosemary uno strano ciondolo contenente una radice di Tammis che le assicura essere un amuleto portafortuna e una sera dopo una cena romantica lei sviene sul letto avendo strani e macabri incubi e la mattina dopo si accorge di avere dei strani segni sulla schiena. Pur essendo svenuta il marito le confessa di aver fatto l'amore con lei perché voleva metterla incinta proprio quella notte. Rosemary è incinta e invece di ingrassare e mostrare un aspetto florido e ridente dimagrisce e il suo viso è più bianco di un lenzuolo. Che cosa sta succedendo a Rosemary e al suo bambino?
Qui siamo di fronte al film che avrebbe diretto Alfred Hitchcock se prima di andare a dormire avesse letto libri esoterici. Le atmosfere e i movimenti di macchina riconducono a una chiara influenza del Maestro del brivido su Roman Polanskifino a citazioni non troppo velate di Notorious, l'amante perduta. Ma il merito di Polanski è quello di aver imparato la lezione e di averla messa in pratica a modo suo dosando in maniera perfetta la suspense, il mistero, il pericolo, e uno degli ingredienti che più prediligo: l'inquietudine.
Che cosa ci potrà mai essere di horror in una storia che vede una coppia di sposini trovare casa, stringere amicizia con gli anziani vicini, e desiderare di avere un bambino? Nulla, mi risponderanno le nuove generazioni cresciute a pane e Esp, Paranormal Activity e The Ring incapaci di apprezzare le autentiche pietre miliari del genere quali L'esorcista, Shining, Nightmare - Dal profondo della notte, Halloween - La notte delle streghe (anche se lo considero più un thriller che un horror), La notte dei morti viventi e il film in questione, Rosemary's Baby, dove non incapperete in spaventi alla bubusettete o fantasmi che urlano fino a slogarsi la mandibola bensì personaggi apparentemente normali che si muovono in un'atmosfera borghese sempre più soffocante per la dolce protagonista Rosemary intrappolata in una situazione di costante pericolo.
La capacità del regista sta nel creare una macchina inquietante e macabra funzionante alla perfezione. I nostri nervi sono sempre ben aggrovigliati. Cosa sta succedendo? Gli invadenti e curiosi Castevet sono davvero quello che sono? I frammenti onirici di Rosemary in cui si vede distesa nuda e presa con violenza da un essere mostruoso mentre gli inquilini assistono impassibili sono frutto della sua immaginazione notturna oppure no? Da cosa è causato il suo dolore acuto al ventre? Perché le sembra che tutti, a partire da suo marito, si siano messi d'accordo contro di lei e il bambino? Rosemary's Baby non è solo una della più grandi pellicole horror della storia del cinema, è anche un'acuta critica al trattamento della figura della donna quale sottomessa sfornatrice di bambini e un affresco della borghesia invadente e curiosa che non sopravviverebbe senza impicciarsi nelle vite degli altri.
In Rosemary's Baby non vi è mai un momento di distensione. Gli occhi sempre attenti al più piccolo particolare. Mostriamo empatia nei confronti della protagonista tanto che vorremmo aiutarla a scappare in qualche modo. Seguiamo i piccoli movimenti della cinepresa, un primo piano di una lettera o di un pacco, questo basta per farci sobbalzare. Se avete seguito il film vi ritroverete a pochi minuti dal finale con tutti i tasselli del puzzle al loro posto, ma tra avere i tasselli e il vedere il quadro completo c'è una sottile differenza dal quale trovano il tempo di uscire tutti i fumi sulfurei della nostra paura. Paura di rimanere intrappolati accanto a Rosemary di fronte alla culla drappeggiata di nero contenente il flagello del cielo e della terra. Rosemary's Baby, appunto. Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia): Titolo originale: Rosemary's Baby Lingua originale: inglese Paese di produzione: Stati Uniti Anno: 1968 Durata: 136 min Genere: orrore Regia: Roman Polanski Soggetto: Ira Levin (omonimo romanzo) Sceneggiatura: Roman Polanski Produttore: William Castle Fotografia: William Fraker Montaggio: Sam O'Steen, Bob Wyman Musiche: Krzysztof Komeda Scenografia: Richard Sylbert Interpreti e personaggi: Mia Farrow: Rosemary Woodhouse John Cassavetes: Guy Woodhouse Ruth Gordon: Minnie Castevet Sidney Blackmer: Roman Castevet Maurice Evans: Edward "Hutch" Hutchins Ralph Bellamy: Dott. Abraham Sapirstein Angela Dorian: Terry Gionoffrio Patsy Kelly: Laura-Louise McBirney Elisha Cook Jr.: Sig. Nicklas Emmaline Henry: Elise Dunstan Charles Grodin: Dott. C. C. Hill Hanna Landy: Grace Cardiff Phil Leeds: Dott. Shand D'Urville Martin: Diego Hope Summers: Sig.ra Gilmore Marianne Gordon: Joan Jellico, amica di Rosemary Wende Wagner: Tiger, amica di Rosemary Walter Baldwin: Sig. Wees Patricia O'Neal: Sig.ra Wees Charlotte Boerner: Sig.ra Fountain Gail Bonney: Babysitter (voce) Carol Brewster: Claudia Comfort Jean Inness: Suor Agnes Lynn Brinker: Suor Veronica Sebastian Brook: Argyron Stavropoulos Gordon Connell: Allen Stone Patricia Ann Conway: Sig.ra John F. Kennedy Tony Curtis: Donald Baumgart (voce) Almira Sessions: Sig.ra Sabatini Michael Shillo: Papa Paolo VI Clay Tanner: il diavolo Viki Vigen: Lisa Frank White: Hugh Dunstan Doppiatori italiani: Maria Pia Di Meo: Rosemary Woodhouse Giuseppe Rinaldi: Guy Woodhouse Wanda Tettoni: Minnie Castevet Corrado Gaipa: Roman Castevet Michele Gammino: Dott C.C. Hill Oreste Lionello: Agente Immobiliare Denny B.
Ecco un'altro cult/capolavoro di genere che si aggiunge alla lista della carne da cannone della mia nuova rubrica. Grazie :D
RispondiEliminaCapolavorone, uno dei titoli più importanti del genere e di Polanski.
RispondiEliminaPochi cazzi: un capolavoro!
RispondiEliminaE che figa Mia Farrow!