lunedì 16 settembre 2013

Il giardino delle vergini sfigate

Il giardino delle vergini suicide


½

I figli d'arte sono, storicamente dimostrato, carta canta, cellulosa canta, incapaci di produrre qualsiasi tipo di arte rispettabile, e i loro lavori non sono ascrivibili nella categoria capolavori che rimarranno intatti nel tempo. Sofia Coppola non è da meno. Suo padre è un genio con tre film nella storia del cinema e che, innegabile, ha infilato quasi tutta la sua famiglia ne Il Padrino, e che ha messo in serio pericolo la credibilità de Il Padrino - Parte III (film sottovalutato e autocitazionista), chiamando all'ultimo sua figlia, dopo l'abbandono di Winona Ryder, a interpretare Mary Corleone, per il quale si è aggiudicata, meritatamente, il Razzie Awards come peggior attrice non protagonista. Dopo che anche suo padre si è accorto di quanto è cane sua figlia, ha smosso, sotto sotto quatto quatto, mari e monti per farla entrare nel mondo della regia dalla porta principale. Nel 1999 la Paramount (che caso) compra i diritti per Le vergini suicide, controverso romanzo di Jeffrey Eugenides, poi Premio Pulitzer per Middlesex, e affida la regia e la sceneggiatura alla Sofia. Quello che viene fuori è un film terribile, e sono costretto, mio malgrado, a leggere il libro al più presto per assicurarmi che anch'esso non sia così.

"Votateci ai Beauty Awards 2013. Il nostro segreto?
Pantene e Colgate."
Detroit. Michigan. 1974. In un piccolo e tipico quartiere della periferia americana vive la famiglia Lisbon, composta da due genitori, la mamma casalinga e il padre professore di matematica, e da cinque bellissime figlie: Lux di 14 anni (Kirsten Dunst), Mary di 16 anni (A. J. Cook), Bonnie di 15 anni (Chelse Swain), Therese di 17 anni (Leslie Hayman) e Cecilia di 13 anni (Hanna R. Hall). Mrs. Lisbon (Kathleen Turner) è una bigotta e severa donna di cinquant'anni che tiene sotto stretta sorveglianza le figlie, mentre Ronald Lisbon (James Woods) è un uomo tremendamente distratto a cui interessano solo i suoi modellini e la matematica. Durante l'estate Cecilia tenta il suicidio, e uno psicologo dice chiaramente ai genitori che la piccola ha bisogno di ampliare le sue conoscenze. Così organizzano una festa, invitando tutti i maschi del quartiere, che non vedono l'ora di poter vedere più da vicino le famose sorelle Lisbon, ma durante i festeggiamenti Cecilia si assenta un attimo e si butta dalla finestra atterrando sulla ringhiera appuntita. Il parroco dichiara il fatto come un incidente, i genitori continuano a mostrarsi apatici e insensibili e la colpa di tutto viene affibiata alla ringhiera che viene sradicata, mentre i ragazzi tentano in tutti i modi di mettersi in contatto con le ragazze che si mostrano parecchio spensierate dopo la morte della loro sorella più piccola. 


Ogni morte di papa c'è un fotogramma interessante.
Il giardino delle vergini suicide (come mai il traduttore ha aggiunto "il giardino" resta un mistero) è un film terrificante, che non consiglio per nessun motivo a coloro che hanno la pressione bassa. E' un encefalogramma piatto. Tutto il film si muove al di sotto della soglia d'umanità. Le reazioni umane non esistono e quando ci sono si presentano in maniera spropositata (Lux piange perché la madre la costringe a bruciare i suoi dischi e non perché Trip l'ha lasciata sola in un campo di football dopo essersela scopata) e fuori luogo. I genitori sono personaggi di cartone, privi di sensibilità umana, condannabili ad anni di frustate. La madre è una bigotta che copre la sessualità delle figlie con abiti lunghi fino ai piedi e il padre è un castrato apatico e rincoglionito che parla con le piante e ammorba tutti i suoi rari ospiti con aneddoti sui suoi modellini d'aeroplano del menga. Nessuno dei due si pone qualche domanda quando la loro figlia si suicida. Già il suicidio è un atto mostruoso che condanna anche un pessimista cronico come il mio adorato Schopenhauer, ma poi non si possono descrivere così le reazioni di due genitori, come se non fosse successo nulla: la madre che ordina alle figlie di non guardare la loro sorella inerme tra le braccia di un padre che sembra sostenere un manzo pronto alla vendita. Va bene che le reazioni sono diverse da persona a persona, però credo che una parte di te muoia dentro, e un'altra ti faccia nascere dubbi e quesiti sul perché di tale gesto, che ti spinga a migliorare qualora tu abbia sbagliato come genitore. Segregarle in casa come Rapunzel non è la soluzione, cara madre. E tu, padre, fatti un trapianto di palle se vuoi bene alle tue figlie e fai di tutto per renderle felici, parla con loro, organizza simpatiche e divertenti gite fuori porta, fa qualunque cosa, ma falla. Scusate - è un film - ma se tocca temi così delicati, legati all'essere genitore ecc, in questo modo, io non rispondo più di me. Pensare che esistono genitori così mi fa salire un crindu che non immaginate, perché la so solo io la voglia che ho di essere padre.


"Bella non me l'aveva mai detto nessuno. Solo fregna, gnocca,
cagna e volgare attriciucola."
La regia in tutto questo non aiuta, molto semplicistica, senza un barlume di apprendimento registico-paterno, e gli attori, oltre qualche sorriso pseudosessuale si muovono apatici e portati come alla deriva da un ruscello smorto. Notiamo Kirsten Dunst al suo primo ruolo da protagonista, e sì, lo ammetto, a tratti è bella, però non mi sconquiffera l'ormone, scusate.
Ne Il giardino delle vergini suicide non c'è dolore. Non si riesce ad assimilarlo. Si chiude il film - spoiler! - con i genitori che chiudono tranquillamente la loro casa, entrano in auto e partono come se andassero in villeggiatura, tutto a meraviglia, tranne che le loro cinque figlie si sono suicidate. 

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):      

Titolo originaleThe Virgin Suicides
Paese di produzione: Stati Uniti
Anno: 1999
Durata: 97 min
Generedrammatico
Regia: Sofia Coppola
Soggetto: Jeffrey Eugenides
Sceneggiatura: Sofia Coppola
Casa di produzione: Paramount Classics
Fotografia: Edward Lachman
Montaggio: Melissa Kent James Lyons
Musiche: Air

Interpreti e personaggi:
James Woods: Ronald Lisbon
Kathleen Turner: Mrs. Lisbon
Kirsten Dunst: Lux Lisbon
Josh Hartnett: Trip Fontaine (giovane)
Michael Paré: Trip Fontaine (adulto)
A.J. Cook: Mary Lisbon
Hanna R. Hall: Cecilia Lisbon
Leslie Hayman: Therese Lisbon
Chelse Swain: Bonnie Lisbon
Scott Glenn: Padre Moody
Danny DeVito: Dr. E. M. Horniker
Anthony DeSimone: Chase Buell
Lee Kagan: David Barker
Robert Schwartzman: Paul Baldino
Noah Shebib: Parkie Denton
Jonathan Tucker: Tim Weiner
Giovanni Ribisi: Narratore

Doppiatori italiani:
Gianni Giuliano: Ronald Lisbon
Angiola Baggi: Mrs. Lisbon
Federica De Bortoli: Lux Lisbon
Mirko Mazzanti: Trip Fontaine (giovane)
Marzia Dal Fabbro: Mary Lisbon
Gemma Donati: Cecilia Lisbon
Rodolfo Bianchi: Padre Moody
Stefano De Sando: Dr. E. M. Horniker
Corrado Conforti: Tim Weiner
Francesco Bulckaen: Narratore


Denny B.


12 commenti:

  1. Mi dispiace non sono riuscita a leggerlo tutto, perché queste vergini qui sono uno dei miei film preferiti assieme al libro, vidi questo film a casa di un amica e fu quello che mi fece aprire il blog e mi fece venire voglia di scoprire il cinema. E la splendida colonna sonora degli AIR fa solo da contorno ad un film che per me (e molti altri) è un capolavoro :)
    Pace,
    Barbarina.

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    1. Sono più che sicuro che se il mio primo film in assoluto fosse stato questo non avrei aperto né il blog né avrei più visto nessun film.
      Il bello è anche questo: trovare qualcuno che non sia d'accordo con la tua critica :)

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    2. Non é il primo film che ho visto in assoluto, é stato quello che mi ha convinto a continuare e visto che nessuno si fa scrupoli a demolire i film cambio stile e saró meno carina e coccolosa nelle mie recensioni :) (era ora) di solito il primo film che uno vede in assoluto é probabile ce si tratti di animazione :)

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    3. Non bisogna mai farsi degli scrupoli. Se il film mi è piaciuto lo premio, se non mi è piaciuto lo boccio spiegando ovviamente.
      Sì, tutti cominciano con quelli d'animazione, poi vengono battezzati con il loro primo film "da adulti".

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  2. Ho amato il libro di Eugenides, che è splendido a partire dall'incipit.
    Ma non ho un ricordo così terribile del film, in ogni caso. Anche se, come sempre, ho preferito il libro.

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  3. Quando vorrò farmi male leggerò anche il libro. Per ora mi è bastato il film.

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  4. Io ho adorato questo film, e riguardo a Sofia Coppola non la penso come te, ha la stoffa per stare dietro la macchina da presa ma non davanti :) senza ovviamente confrontarla con il magnifico Francis che è un altra cosa ;)

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    1. Io credo che Sofia abbia un unico grande talento: scoparsi le persone giuste.

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  5. Non sono del tutto d'accordo. Film altamente imperfetto e ruffiano, ma non brutto. E le reazioni dei genitori per me sono fatte apposta così - anche se mal gestite.
    Il classico film per adolescenti e che si rivaluta crescendo.
    E la Dunst è una dea U.U

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    1. Molto imperfetto e molto ruffiano.
      E le reazioni dei genitori non si possono vedere.
      La dea del mutismo? Della non recitazione?

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    2. Non si possono vedere, ma sono state fatte apposta a mio modesto parere per far riflettere su come una cattiva educazione possa far crescere.
      Dea e basta. E da quando ha mostrato le tette in "Melancholia" ancora di più U.U

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    3. Va beh che posso aspettarmi di tutto da uno a cui piace Keira e la Portman XD

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