venerdì 30 agosto 2013

CAMERON DIAZ DAY: OGNI MALEDETTA DOMENICA

Ogni maledetta domenica


★★★½

"Ogni maledetta domenica o si vince o si perde, 
resta da vedere se si vince o si perde da uomini." 
(Tony D'Amato)

C'è sempre qualcuno da festeggiare. Anche oggi, che gli ultimi raggi di sole estivi si posano sulle vostre pelli in vacanza bagnate dagli schizzi di un mare che non vi vedrà fino alla prossima estate, potreste fare gli auguri di compleanno a una attrice bionda che fece uscire gli occhi dalle orbita a Jim Carrey in The Mask, e leggere la recensione di uno dei film in cui ha recitato meglio: Ogni maledetta domenica


Miami. Florida. Gli Sharks sono una squadra di football che non vincono una partita da tre domenica di fila. L'allenatore Tony D'Amato (Al Pacino) è un coach vecchio stile, capace, attaccato agli schemi del suo playbook, che si scontra con la giovane e ricca presidentessa Christina Pagniacci (Cameron Diaz), figlia del defunto proprietario della squadra, che è intenzionata con ogni mezzo a far ritornare a brillare l'eredità di suo padre. Durante una partita però il carismatico quarterback Cap Rooney (Dennis Quaid) s'infortuna gravemente, e il medico della squadra, Harvey Mandrake (James Woods), si ostina a fare giocare il linebacker Luther "Dhark" Lavay (Lawrence Taylor) nonostante le sue precarie condizioni di salute, inoltre tocca a Willie Beamen (Jamie Foxx), giovane qaurterback, sostituire Cap, e gestire un successo improvviso senza far cadere su di sé l'invidia dell'intera squadra.


Ogni maledetta domenica è un vortice brioso, frizzante e musicale di immagini dai colori vividi e mozzaocchi, che si apre con un venti minuti circa di partita di football - con inquadrature aeree, che guizzano sui volti dei giocatori, sull'allenatore, sul tabellone dei punti, o sulle graziose ragazze ponpon - dove il linguaggio tecnico si mischia con quello quotidiano, incazzato e stressato da una vitoria che non si vede da fin troppo tempo ormai. A chi non mastica di football, si consiglia un'infarinatura almeno superficiale prima di iniziarne la visione. 



Gli attori si muovono benissimo in un contesto fatto di sport, di fatica, di allenamenti e partite estenuanti, ma anche di successo, belle donne, auto sportive e droga. Al Pacino - mi limiterò nel lodarlo, lo giuro, perché oggi si parla di Cameron Diaz - interpreta un uomo che ha toccato il successo, che ha la sua bella caricatura sulla parete del bar in cui va di solito, che vive per il football - che viene osteggiato dalla cinica presidentessa, e relegato nel giurassico da Jack Rose, un acido e sarcastico giornalista, interpretato da John C. McGinley (che ha lavorato in quattro film di Oliver Stone sempre come co-protagonista, pur essendo molto bravo) - a cui mancano gli affetti, come la moglie e il figlio, e che è l'assoluto protagonista di uno dei monologhi più belli e famosi della storia del cinema, utilizzato nella formazione di futuri agenti immobiliari e manager di azienda. 



Dennis Quaid è una leggenda del football che nonostante un grave infortunio vorrebbe ritornare in campo con i suoi compagni, ma che andando avanti con la riabilitazione e la fisioterapia prenderà sempre più in considerazione l'idea di appendere il casco al chiodo. Jamie Foxx è invece il novellino che con la sua giovinezza e la sua testardaggine metterà in ombra la leggenda di Cap Rooney e che arriso dal successo dorato - gioielli tamarri, auto di lusso, e cartelloni pubblicitari sulle fiancate degli autobus, interviste in tv -, e attiratosi su di sé le ire dei compagni di squadra dopo giudizi non particolarmente gentili, in campo sarà solo e alla mercé delle violente placcate.



James Woods, come al solito, interpreta un uomo opportunista, senza scrupoli, che usa la sua licenza medica un po' come gli pare, e non si impegna più di tanto, peccato, perché avrebbe molto di più da offrire. E poi abbiamo lei: Cameron Diaz. Non l'ho mai amata particolarmente come attrice, e neanche come donna, sarà che non preferisco le bionde, tranne rare eccezioni, però in Ogni maledetta domenica non compie disastri degni di nota negativa, sfodera una buona dose di cinismo e di arrivismo affaristico unito a un fascino di ghiaccio. 
Ogni maledetta domenica è uno dei film migliori di Oliver Stone. Giocare per credere. O meglio: vedere per credere.
Buon Cameron Diaz Day a tutti.



Questi sono gli altri blog, oltre al mio, che partecipano al Cameron Diaz Day:

Movies Maniac
Recensioni Ribelli
Era meglio il libro
Director's Cult
Pensieri Cannibali
Bollalmanacco di cinema
Montecristo
Cooking Movies
Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: Any Given Sunday
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti
Anno: 1999
Durata: 150 min
Generedrammatico, sportivo
Regia: Oliver Stone
Soggetto: John Logan, Daniel Pyne
Sceneggiatura: Oliver Stone, John Logan
Produttore: Lauren Shuler Donner, Dan Halsted, Clayton Townsend
Fotografia: Salvatore Totino
Montaggio: Stuart Levy, Thomas J. Nordberg, Keith Salmon, Stuart Waks
Musiche: Richard Horowitz, Paul Kelly
Scenografia: Victor Kempster, Derek R. Hill, Ronald R. Reiss, Ford Wheeler

Interpreti e personaggi:
Al Pacino: Tony D'Amato
Cameron Diaz: Christina Pagniacci
Dennis Quaid: Jack 'Cap' Rooney
James Woods: Dr. Harvey Mandrake
Jamie Foxx: Willie Beamen
LL Cool J: Julian Washington
Matthew Modine: Dr. Ollie Powers
Aaron Eckhart: Nick Crozier
John C. McGinley: Jack Rose
Ann-Margret: Margaret Pagniacci
Lela Rochon: Vanessa Struthers
Lauren Holly: Cindy Rooney
Jim Brown: Montezuma Monroe
Bill Bellamy: Jimmy Sanderson
Lawrence Taylor: Luther 'Shark' Lavay
Andrew Bryniarski: Patrick 'Madman' Kelly
Charlton Heston: Commissario
Oliver Stone: Tug Kowalsky
Elizabeth Berkley: Mandy Murphy

Doppiatori italiani:
Giancarlo Giannini: Tony D'Amato
Claudia Catani: Christina Pagniacci
Luca Ward: Jack 'Cap' Rooney
Luigi La Monica: Dr. Harvey Mandrake
Fabio Boccanera: Willie Beamen
Teo Bellia: Jack Rose
Gianni Musy: Commissario
Mario Cordova: Tug Kowalsky
     
Denny B.
      



giovedì 29 agosto 2013

L. A. Confidential - Il film

L. A. Confidential

★★★★

"Tornatene nel Jersey. Questa è la città degli angeli, 
e tu non hai ancora le ali!"
(Dudley Smith)

Los Angeles nei primi anni cinquanta è la città di Hollywood, dei divi del cinema, dei sogni di ricchezza e di gloria, del feroce crimine organizzato, e della polizia più brutale ed efficiente del mondo. Sid Hudgens (Danny De Vito) ci racconta tutto ciò tramite il giornale scandalistico Hush-Hush (Zitti-Zitti), che serve su carta succosi scandali in cui centra la magica polvere bianca e torbide storie di sesso, grazie alle soffiate del Sergente Jack Vincennes (Kevin Spacey) che viene pagato per il disturbo e che finisce trionfante e sorridente sulle copertine con le star in manette, non a caso è stato soprannominato "Big V". Bud White (Russell Crowe), invece, è un agente di polizia che l'ha scritto in faccia, violento, dannatamente bravo con le mani e le armi, fedele ai suoi colleghi, intransigente quando si tratta di violenza sulle donne, che si scontra inevitabilmente, dopo il Natale di sangue (rissa scoppiata tra poliziotti e criminali la notte di Natale del 1951), con l'agente e poi Tenente Ed Exley, un giovane ragazzo figlio di papà ex poliziotto, in cerca di gloria nel dipartimento, e che sa come fare a ottenerla, preferendo il reparto Omicidi piuttosto che un altro più tranquillo, dove il lavoro si svolge davanti una scrivania invece che sulle strade, consigliatogli dal Capitano di polizia Dudley Smith (James Cromwell). Tre poliziotti diversi tra loro, con un differente senso della giustizia, si troveranno a indagare sul massacro del Nite Owl, il cuore pulsante dell'intera vicenda, ognuno di loro cercherà di trovare la verità tra scandali, traffici di droga, prostitute che assomigliano a dive del cinema come Lynn Bracken (Kim Basinger), tradimenti, intrighi, sangue sempre meno insolito e avvenimenti inaspettati.


"Tu, nano, quando lavoro, fuori dalle balle! Mi sa che manco ci
arrivi alle mie."
L. A. Confidential è un noir illuminato dalle luci della città e da un sole scuro come il sangue rappreso - merito della splendida fotografia del mio amato Dante Spinotti - tratto dall'omonimo romanzo di James Ellroy pubblicato nel 1990, anche se ci sono numerose e importanti differenze tra loro. 
Curtis Hanson lo dirige perfettamente con una cinepresa attenta, anch'essa noir, che non ha nulla da invidiare con altri grandi registi del genere. Il cast poi è azzeccatissimo: Kevin Spacey, sicuro di essere un grande attore, un po' gigioneggiante, ricorda molto vagamente, in alcuni piccoli gesti che solo un fan adorante di Al Pacino sa riconoscere, Vincent Hanna di Heat - la sfida di Michael Mann, capolavoro del 1995.


"Mi scusi, signore. Io sono Guy Pearce. Non so se mi spiego.
Io ho fatto Iron Man 3, sa?"
Russell Crowe sembra a proprio agio nel riempire di botte e di avvertimenti gli altri ed è sicuramente tra le sue migliori interpretazioni. Guy Pearce al suo primo e unico ruolo di rilievo con quella faccia da finto-santo-saputello rende bene il personaggio, imprevedibile e sfuggente. Invece l'Oscar alla Basinger è semplicemente regalato e assurdo. Se riuscite, spiegatemelo. L. A. Confidential è uno dei migliori noir di sempre, che ci fa pensare sul ruolo della polizia, sulle sue dinamiche non sempre legali, come questa recensione priva di una mia solita incazzata introduzione. 


"Scusate se l'unica cosa che so fare è far vedere ogni tanto una
parte del mio corpo nuda. Prenderò lezione di recitazione da
Natalie Portman. No, a pensarci bene preferisco farmi Cromwell."
Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: L.A. Confidential
Paese di produzione: USA
Anno: 1997
Durata: 132 min
Generethriller, noir
Regia: Curtis Hanson
Soggetto: James Ellroy (romanzo)
Sceneggiatura: Brian Helgeland, Curtis Hanson
Produttore: Arnon Milchan, David L. Wolper
Fotografia: Dante Spinotti
Musiche: Jerry Goldsmith

Interpreti e personaggi:
Kevin Spacey: Sergente Jack Vincennes
Russell Crowe: Agente Bud White
Guy Pearce: Tenente Ed Exley
Kim Basinger: Lynn Bracken
James Cromwell: Capitano Dudley Smith
David Strathairn: Pierce Patchett
Danny DeVito: Sid Hudgens
Paolo Seganti: Johnny Stompanato
Ron Rifkin: Ellis Loew
Matt McCoy: Brett Chase
Simon Baker: Matt Reynolds
Graham Beckel: Richard "Dick" Stensland
Darrell Sandeen: Leland "Buzz" Meeks
Tomas Arana: Michael Breuning
Michael McCleery: William Carlisle
Amber Smith: Susan Lefferts
Michael Chieffo: medico legale
Jeremiah Birkett: Raymond "Sugar Ray" Collins
Symba Smith: Karen
Salim Grant: Louis Fontaine
Paul Guilfoyle: Mickey Cohen
Karreem Washington: Ty Jones
Marisol Padilla Sánchez: Inez Soto

Doppiatori italiani:
Massimo Corvo: Sergente Jack Vincennes
Luca Ward: Agente Bud White
Francesco Prando: Tenente Ed Exley
Micaela Esdra: Lynn Bracken
Sergio Di Giulio: Capitano Dudley Smith
Stefano Mondini: Pierce Patchett
Giorgio Lopez: Sid Hudgens
Gil Baroni: Ellis Loew
Mauro Gravina: Matt Reynolds
Paolo Buglioni: Dick Stensland
Giorgio Locuratolo: William Carlisle
Giorgio Borghetti: Raymond "Sugar Ray" Collins
Claudia Razzi: Karen
Francesco Pezzulli: Louis Fontaine
Christian Iansante: Ty Jones
Monica Ward: Ines Soto

Denny B.





martedì 27 agosto 2013

Kick-Ass 2 - Un calcio in culo agli spettatori

Kick-Ass 2


Kick-Ass 2 è stato uno dei titoli più attesi dell'anno, visto il furore di pubblico e di critica del primo film, recensito ieri, c'era da aspettarselo, peccato che, per motivi di produzione, o di screzi, o di chissà quale altra baggianata, Matthew Vaughn non è il regista della pellicola, affidata questa volta, ahimè, a un incapace totale e finale, Jeff Wadlow, che si meriterebbe un bella razione di calci in culo. 


Ninja all'attacco.
Dopo gli episodi del primo film, Mindy (Chloë Grace Moretz), alias Hit-Girl, è andata ad abitare a casa dall'agente di polizia, amico del suo defunto padre, e Dave (Aaron Taylor-Johnson) che non indossa i panni di Kick-Ass da un bel po', dopo aver ricevuto un duro allenamento da Mindy, si unisce a una squadra di eroi in costume, che se la dovranno vedere con Chris D'Amico (Christopher Mintz-Plasse), intenzionato a dare vita a un esercito del male, che si fa conoscere sul web e terrorizza la città con il nome di Mother Fucker.

"Ora sono pronto per passare una notte con Platinette."
Se il primo Kick-Ass era un'onda, un jambo che decollava fin dal primo fotogramma, il sequel si fa tutta la pista, sottotono, d'atterraggio senza decollare mai. E' un film drammatico, scurrile fino all'inutilità delle parolacce usate solo per strappare all'ultimo malcapitato una risata, violento, però di ciò non mi lamento, e scritto male, non so come sia il fumetto, ma Jeff Wadlow, oltre a dirigere malissimo, senza una trovata un po' briosa di quelle di Vaughn, ha scritto una sceneggiatura piatta, quasi standard e a volte idiota (i liceali danno a Dave del pedofilo perché hanno frainteso un discorso tra lui e Mindy, e poi è tutto normale se lei decide di uscire con un palestrato senza cervello molto più grande di lei?).


"Lo sai che se continui così farai la fine di Humbert Humbert?
Io ti ho solo avvisato." 
Per fortuna ci sono gli attori, più maturi, più fisicati (Aaron Johnson sfodera un fisico tartarugato, ma lui non ha un cazzo da fare tutto il giorno, altri devono lavorare, altro che andare in palestra, non ho più il tempo di guardarmi una serie tv), o Chloë Grace Moretz che ha una sensualità da manicomio criminale, dotata di convinzione e coscienza di essere un'attrice capace e con gli attributi giusti. Ripeto: teniamola d'occhio e soprattutto sposami Chloë, sono tuo ora e sempre. E poi, mio Dio che non sei mio, abbiamo un Jim Carrey irriconoscibile, invecchiato, sfigurato, che c'ho messo un paio di minuti interminabili a capire che era lui, e che ovunque tu lo metta ruberà la scena a tutti gli attorucoli intorno a lui.


"Dopo che avrò finito con te manco tua madre ti riconoscerà."
Kick-Ass 2 non mi ha convinto. Un sequel deludente che aveva tutte le carte per essere uno dei film migliori dell'anno, invece niente: altra occasione mancata. E noi abbiamo preso un bel calcio in culo. 



Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):  

Titolo originale: Kick-Ass 2
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: USA, Regno Unito
Anno: 2013
Durata: 103 min
Genereazione, drammatico, commedia
Regia: Jeff Wadlow
Soggetto: Mark Millar, John Romita Jr.
Sceneggiatura: Jeff Wadlow
Produttore: Matthew Vaughn, Adam Bohling, Tarquin Pack, Brad Pitt, David Reid, Leonie Mansfield
Produttore esecutivo: Mark Millar, John Romita Jr., Claudia Schiffer, Trevor Duke-Moretz, Pierre Lagrange, Stephen Marks
Casa di produzione: Universal Pictures, Marv Films, Plan B Entertainment
Distribuzione (Italia): Universal Pictures
Fotografia: Tim Maurice-Jones
Montaggio: Eddie Hamilton
Effetti speciali: Mark White, Sam Conway, Alastair Vardy, Jennifer Groves, Jack Whinnett
Musiche: Henry Jackman, Matthew Margeson
Scenografia: Sophie Newman
Costumi: Sammy Sheldon
Trucco: Lisa Martin, Roo Maurice, Rachael Speke, Emmy Beech, Fae Hammond

Interpreti e personaggi:
Aaron Taylor-Johnson: David "Dave" Lizewski/Kick-Ass
Chloë Grace Moretz: Mindy Macready/Hit-Girl
Christopher Mintz-Plasse: Chris D'Amico/The Mother Fucker
Jim Carrey: Sal Bertolinni/colonello Stelle e Strisce
Donald Faison: Doctor Gravity
Robert Emms: Uomo insetto
Lindy Booth: Night Bitch
Daniel Kaluuya: Black Death
Clark Duke: Marty Eisenberg/Battle Guy
Augustus Prew: Todd Haynes/Ass-Kicker
Olga Kurkulina: Madre Russia
Andy Nyman: The Tumor
John Leguizamo: Javier
Enzo Cilenti: aiutante di Javier
Morris Chestnut: Marcus Williams
Yancy Butler: Angie D'Amico
Lyndsy Fonseca: Katie Deauxma
Claudia Lee: Brooke
Garrett M. Brown: signor Lizewski
Steven Mackintosh: padre di Tommy
Iain Glen: Ralph D'Amico
Todd Boyce: capo della sicurezza
Benedict Wong: Kim

Doppiatori italiani:
Davide Perino: David "Dave" Lizewski/Kick-Ass
Angelica Bolognesi: Mindy Macready/Hit-Girl
Gabriele Patriarca: Chris D'Amico/The Mother Fucker
Roberto Pedicini: Sal Bertolinni/colonello Stelle e Strisce
Edoardo Stoppacciaro: Doctor Gravity
Daniele Giuliani: Uomo insetto
Chiara Gioncardi: Night Bitch
Alessio De Filippis: Marty Eisenberg/Battle Guy
Alessandro Ward: Todd Haynes/Ass-Kicker
Nanni Baldini: Javier
Saverio Indrio: Marcus Williams
Virginia Brunetti: Katie Deauxma
Valentina Favazza: Brooke
Ambrogio Colombo: signor Lizewski
Alberto Caneva: padre di Tommy
Luca Biagini: Ralph D'Amico
Luciano Roffi: capo della sicurezza
Luigi Ferraro: Kim

Denny B.





lunedì 26 agosto 2013

Kick-Ass - Supereroe del mondo reale

Kick Ass

★★★

Io non sono un folle appassionato di fumetti come il mio vicino-collega-amico Jean Jacques, che mi ha fatto scoprire quel capolavoro di Watchmen, il cui inserzionista deve ancora rispondermi, dannazione, e non avendo una conoscenza profonda in fatto di fumetti e supereroi, mi limiterò a giudicare Kick-Ass secondo il principio inalienabile del gusto personale. Mi è piaciuto sì o no? 


"Quando esce il fumetto di Denny B.?"
Dave Lizewski (Aaron Johnson) è uno studente di liceo un po' sfigato, le ragazze non lo notano, non è il componente più divertente del suo gruppetto di amici, passa le serate a chattare o a masturbarsi pensando alla sua professoressa di letteratura, e non ha nessuna caratteristica peculiare, tranne che è fissato con i supereroi, e si domanda spesso perché nessuno ha mai provato a diventarlo. Un giorno acquista su eBay una tuta verde e armato di due manganelli decide di pattugliare le strade e di aiutare le persone in difficoltà. Quando si troverà ad aiutare un uomo inseguito da tre teppisti, e li farà fuggire, grazie anche ad alcuni ragazzi armati di smartphone che hanno ripreso la sua "impresa", diventerà famoso con il nome di Kick-Ass.



A me Kick-Ass non mi è solo piaciuto. Io Kick-Ass l'ho adorato. E' una spumeggiante colorata divertente violenta impetuosa fumettistica realistica incredibile goduriosa onda d'urto cinematografica che ti travolge ovunque tu sia e che ho amato sin dal primo istante. Pur non avendo letto il fumetto, cosa che rimedierò prestissimo, ho intuito che Kick-Hass ironizza sarcastico su diversi fattori ricorrenti dei fumetti, come la nascita di un supereroe, il motivo che lo spinge, magari, a saziare la sua fame di vendetta, il suo ruolo, le sue missioni, ma qui mi fermo perché non vorrei offendere la sensibilità di coloro che il fumetto da cui è tratto il film l'hanno letto e amato.


"Oh oh, fermati che ci sono Batman e Superman. Ah no sono
solo quelli dei codsplay."
La regia di Matthew Vaughn è dinamica, molto tecnica, ma al servizio della storia, ottima la scelta di alcune musiche di sottofondo durante alcune scene ad alto tasso di adrenalina. Gli attori sono bravi: Arron Johnson è molto credibile nella parte dello studente un po sfigatello, cosa che, credo, nella realtà non sia, anzi. La piccola Chloë Grace Moretz è bravissima, interpreta Hit-Girl, una ninfetta spietata e abile quanto un ninja, letale come il più potente degli assassini, addestrata da suo papà Big Daddy, alias Nicolas Cage, che qui fa meno cagare del solito, cosa rara ormai.  


"Dammi ancora della ninfetta e ti faccio un terzo occhio sulla fronte."
Sulle prime redo sia parecchio disturbante e insolito vedere un'appena undicenne maneggiare coltelli come fossero bambole e uccidere così a sangue freddo dei criminali e far fuori un palazzo pieno di gente - se ci fosse stato il mio Hitman nessuno se ne sarebbe accorto -, ma è pur sempre una trovata originale, l'autore del fumetto avrà avuto i suoi motivi dissacranti ed estremi, e non credo assolutamente sia immorale,  insomma è un film, è finzione, ci lamentiamo della violenza di Kick-Ass e non di quella presente nei film di Tarantino? Su dai, non facciamo gli ipocriti, e godiamoci Kick-Ass che decolla dalla prima scena e ti tiene incollato alla poltrona, che ti intrattiene e ti diverte, che ce n'è bisogno.



Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: Kick-Ass
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti, Regno Unito
Anno: 2010
Durata: 117 min
Genere: commedia, azione
Regia: Matthew Vaughn
Soggetto: dal fumetto di Mark Millar
Sceneggiatura: Jane Goldman, Matthew Vaughn
Produttore: Matthew Vaughn, Brad Pitt, Kris Thykier, Adam Bohling, Tarquin Pack, David Reid, Jane Goldman (co-produttore)
Produttore esecutivo: Pierre Lagrange, Stephen Marks, Mark Millar, John Romita Jr., Jeremy Kleiner
Casa di produzione: Marv Films, Plan B Entertainment
Distribuzione (Italia): Eagle Pictures
Fotografia: Ben Davis
Montaggio: Jon Harris, Pietro Scalia, Eddie Hamilton
Musiche: John Murphy, Henry Jackman, Marius de Vries e Ilan Eshkeri
Scenografia: Russell De Rozario
Costumi: Sammy Sheldon
Trucco: Fae Hammond

Interpreti e personaggi:
Aaron Johnson: Dave Lizewski/Kick-Ass
Lyndsy Fonseca: Katie Deauxma
Mark Strong: Frank D'Amico
Nicolas Cage: Damon Macready/Big Daddy
Chloë Moretz: Mindy Macready/Hit-Girl
Christopher Mintz-Plasse: Chris D'Amico/Red Mist
Michael Rispoli: Big Joe
Clark Duke: Marty
Evan Peters: Todd
Omari Hardwick: Marcus Williams
Xander Berkeley: Vic Gigante
Yancy Butler: Angie D'Amico
Jason Flemyng: Lobby Goon
Deborah Twiss: professoressa Zave
Craig Ferguson: se stesso
Elizabeth McGovern: madre di Dave

Doppiatori italiani:
Davide Perino: Dave Lizewski/Kick-Ass
Sandro Acerbo: Damon Macready/Big Daddy
Angelica Bolognesi: Hit-Girl/Mindy Macready
Gabriele Patriarca: Chris D'Amico/Red Mist
Angelo Maggi: Frank D'Amico
Virginia Brunetti: Katie Deauxma
Enzo Avolio: Big Joe
Alessio De Filippis: Marty
Angelo Evangelista: Todd
Silvia Pepitoni: professoressa Zave

Denny B.

giovedì 22 agosto 2013

Zodiac - l'ultimo Serial Killer

Zodiac


★★★★

Il più famoso serial killer della storia è senza dubbio Jack Lo Squartatore, che nel 1888 terrorizzò i sobborghi di Londra, la cui identità è tuttora sconosciuta, e di cui non mancano diverse fantasiose teorie, (alcuni accusarono perfino Lewis Carroll, il genio di Alice nel paese delle meraviglie, di essere lui il feroce assassino), sicuramente la più accreditata è quella che vede come colpevole il medico di corte, ma Jack non è il solo serial killer a non essere mai stato preso, purtroppo abbiamo anche Bible John, che tra il 1968 e 1969 in Scozia uccise tre donne, e che non è mai stato identificato, e infine il serial killer che fece letteralmente tremare la San Francisco degli anni sessanta e settanta: Zodiac.


"Caro Denny B. credo che tu ti sia dimenticato un altro serial
killer spietato e senza scrupoli, questa volta donna, però:
Natalie Portman. Come li ammazza lei i film, nessuno al mondo."
Contea di Vallejo. California. 4 luglio 1969. Due giovani ragazzi escono per andare a mangiare in un drive-in, ma lei, intimorita dalla presenza qualcuno, propone all'ultimo di appartarsi in un parcheggio di un parco isolato. Qui, poco dopo aver iniziato a flirtare, i due vengono avvicinati da un'auto scura da cui esce un uomo con una torcia. Il ragazzo, scambiandolo per un agente di polizia, dice alla ragazza di tirare fuori i documenti, ma l'uomo punta loro contro una pistola, li crivella di colpi e poi se ne va. Telefona alla polizia per segnalare l'auto e la presenza delle vittime e rivendica un duplice omicidio compiuto l'anno prima in una località poco distante. La polizia arrivata sul posto trova la ragazza uccisa e lui soltanto ferito. 
Il giorno dopo al San Francisco Chronicle arriva una busta indirizzata all'editore dove l'assassino rivendica l'omicidio fornendo dettagli noti solo alla polizia, chiede espressamente che la lettera venga pubblicata minacciando di compiere una strage, inoltre assieme alla lettera c'è un foglio di carta con un messaggio cifrato. Il giovane vignettista Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal) e il giornalista di cronaca nera Paul Avery rimangono colpiti dal caso di cui si occuperà in seguito il detective Dave Toschi (Mark Ruffalo). Del serial killer sono certi di una cosa, del nome che lui stesso si è dato: Zodiac.


"Te lo assicuro: il caso letterario dell'estate è una vera merda.
Peggio di mia sorella, credimi."
David Fincher si era già cimentato con il thriller nel 1995 con Se7en, film da molti considerato un cult del genere, dove la vicenda ruotava sull'uomo e il peccato, nel 2007 ci riprova con Zodiac, e se il pubblico si aspettava una pellicola simile al thriller buio e crudo sopra citato rimasero delusi, non Fincher, che molto probabilmente sapeva, in cuor suo, di aver diretto un autentico capolavoro. Zodiac è la fine di un genere, o meglio, è la fine di un certo tipo di film: quelli basati sulla figura del serial killer. Il capolavoro di Fincher, a differenza di Se7en - che è un thriller movie molto hollywoodiano, con sparatorie e inseguimenti - è molto intimista, ispirato, è un film deliziosamente autoriale, tratto da una storia vera, perfetto nei tempi, diretto con mano ferma e capace, montato come un puzzle, con un cast di rispetto. Zodiac non è incentrato unicamente sulla figura del serial killer, ma sulla vita dei personaggi che gli gravitano attorno, che lavorano per catturarlo, che gli si sgretolerà tra le mani e cadrà a terra producendo un tonfo silenzioso nelle loro anime lacerate dai dubbi, dall'ossessione e dalla rassegnazione, perché come sappiamo l'assassino non fu mai identificato, non si è mai riusciti ad accertare il numero delle vittime (si parla di 37 morti), e il caso è tuttora aperto. Come questa recensione.



Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):  


Titolo originale: Zodiac
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: USA
Anno: 2007
Durata: 151 min
156 min (director's cut)
Generethriller
Regia: David Fincher
Soggetto: Robert Graysmith
Sceneggiatura: James Vanderbilt
Fotografia: Harris Savides
Montaggio: Angus Wall
Musiche: David Shire
Scenografia: Donald Graham Burt

Interpreti e personaggi:
Jake Gyllenhaal: Robert Graysmith
Mark Ruffalo: Dave Toschi
Robert Downey Jr.: Paul Avery
Anthony Edwards: Bill Armstrong
Brian Cox: Melvin Belli
Elias Koteas: Sergente Jack Mulanax
Chloë Sevigny: Melanie
John Carroll Lynch: Arthur Leigh Allen
Dermot Mulroney: Capitano Marty Lee
John Getz: Templeton Peck
Philip Baker Hall: Sherwood Morrill
Donal Logue: Ken Narlow
Ed Sestrakian: Al Hyman
Tom Verica: Jim Dunbar
John Terry: Charles Theiriot
Charles Fleischer: Bob Vaughn
Adam Goldberg: Duffy Jennings
Lee Norris: Mike Mageau
Jack Samson: David Graysmith da bambino
James LeGros: Ag. George Bawart
Joel Bissonnette: Isp. Kracke
David Lee Smith: Agente che identifica Zodiac a San Francisco
John Mahon: Capitano della polizia di Riverside
Jules Bruff: Katherine Allen
Thomas Kopache: Editore del San Francisco Chronicle

Doppiatori italiani:
Stefano Crescentini: Robert Graysmith
Luigi Ferraro: Dave Toschi
Sandro Acerbo: Paul Avery
Oreste Baldini: Bill Armstrong
Michele Kalamera: Melvin Belli
Gaetano Varcasia: Sergente Jack Mulanax
Rossella Acerbo: Melanie
Ambrogio Colombo: Arthur Leigh Lee
Roberto Chevalier: Capitano Marty Lee
Sandro Iovino: Templeton Peck
Bruno Alessandro: Sherwood Morrill
Pino Insegno: Ken Narlow
Giorgio Lopez: Al Hyman
Giuliano Bonetto: Jim Dunbar
Luigi La Monica: Charles Theirot
Roberto Stocchi: Bob Vaughn
Roberto Gammino: Duffy Jennings
Davide Perino: Mike Mageau
Ruggero Valli: Robert Graysmith da bambino
Massimo De Ambrosis: Ag. George Bawart
Michele D'Anca: Isp. Kracke
Enrico Di Troia: Agente che identifica Zodiac a San Francisco
Dante Biagioni: Capitano della polizia di Riverside
Tiziana Avarista: Katherine Allen
Luigi La Monica: Editore del San Francisco Chronicle
Alessandro Rossi: Speaker radiofonico
Fabrizio Vidale: Ascoltatore radiofonico

Denny B.

mercoledì 21 agosto 2013

Se7en peccati seriali

Se7en

★★★



"È che non riesco a continuare a vivere in mezzo a gente che abbraccia e coltiva l'apatia come se questa fosse una... 
una virtù."
(William Somerset)

Non consiglio la visione di Se7en a coloro che sono sensibili alla vista del sangue o a immagini particolarmente cruente. Non fate come me, che guardo film del genere e poi non riesco a mangiare per due giorni, intesi? E soprattutto una cosa: non informatevi, ripeto, non informatevi sul cast. Non farò alcun tipo di spoiler e cancellerò il nome di persona motivo del colpo di scena sorprendere che spero non vi rovinerete come ha fatto il sottoscritto, che ha la mania di informarsi sui doppiatori scelti per il film in questione, tra le altre cose.


"Sai che World War Z fa cagare, Brad?"
"Sai, Morgan, che  non sei più credibile da quando hai sposato
tua nipote?"
Il detective William Somerset (Morgan Freeman) è un metodico, saggio e anziano poliziotto a cui manca una settimana per andare in pensione che ha sempre vissuto nella città che lo ha reso disilluso ed esasperato per l'alto tasso di violenza presente nelle strade. Somerset, affiancato dal giovane, impulsivo e istintivo David Mills (Brad Pitt) che lo sostituirà a breve, vengono chiamati sulla scena di un delitto, che ha come vittima un obeso, che è costretto a mangiare fino alla morte dal killer. Il giorno seguente viene ritrovato morto e mutilato l'avvocato Eli Gould, famoso per difeso criminali e truffatori, e sul pavimento della scena del delitto è stata scritta la parola "avarizia". Non sembrano esserci collegamenti con il delitto dell'obeso, ma Somerset, indagando per conto proprio, trova sulla prima scena, dietro un frigorifero, la scritta "gola". Capisce così che sono di fronte a un serial killer che sta punendo i colpevoli dei sette vizi capitali. La caccia al colpevole è aperta. 


"Ti ha dimenticata, eh? Dai, fatti un pianto, piagnona."
Se7en diretto da David Fincher (che girerà in seguito quel capolavoro di Zodiac) è un film violento, crudo, spietato, cruento, avvolto nel buio dell'eterno conflitto tra bene e male, tra buono e cattivo, ombra e luce. Tutto è dettagliato, articolato, Sev7n è un meccanismo perfetto che s'inceppa però nel finale: troppo sbrigativo, troppo buttato lì, troppo deludente, si rimane letteralmente di emme. Ho trovato le motivazioni che hanno spinto il killer (inquietante interpretazione di un mostro di bravura che non vi svelerò) a uccidere la solita solfa banale, lo sappiamo che l'uomo è un peccatore, e diventa stucchevole la storia dell'eletto dal Signore per punire i peccati di noi pecorelle smarrite e mai accudite. 



Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia): 

Titolo originale: Seven
Paese di produzione: USA
Anno: 1995
Durata: 127 min
Generethriller
Regia: David Fincher
Soggetto: Andrew Kevin Walker
Sceneggiatura: Andrew Kevin Walker
Casa di produzione: New Line Cinema
Distribuzione (Italia): Cecchi Gori Group
Fotografia: Darius Khondji
Montaggio: Richard Francis-Bruce
Musiche: Howard Shore
Scenografia: Arthur Max

Interpreti e personaggi:
Brad Pitt: detective David Mills
Morgan Freeman: detective William Somerset
Gwyneth Paltrow: Tracy Mills
R. Lee Ermey: capitano di polizia
John C. McGinley: California
Richard Roundtree: procuratore Martin Talbot
Richard Schiff: avvocato Mark Swarr
Martin Serene: commesso del negozio "Wild Bill"
Michael Massee: proprietario del locale
Richard Portnow: dr. Beardsley
Leland Orser: uomo sotto shock coinvolto in un delitto peccaminoso

Doppiatori italiani:
Sandro Acerbo: detective David Mills
Renato Mori: detective William Somerset
Cristina Boraschi: Tracy Mills
Luciano De Ambrosis: capitano di polizia
Claudio Fattoretto: California
Sandro Iovino: procuratore Martin Talbot
Angelo Nicotra: avvocato Mark Swarr
Simone Mori: commesso del negozio "Wild Bill"
Michele Gammino: dr. Beardsley

Denny B.








martedì 20 agosto 2013

I soliti sospetti su Kevin Spacey

I soliti sospetti

Fonte foto: wwwbloopers.it

"La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto 
è stato convincere il mondo che lui non esiste." 
(Roger "Verbal" Kint)

I soliti sospetti è un film che si guarda una sola volta nella vita, massimo due. Il finale è uno dei finali più geniali della storia del cinema e ciò che si prova vedendolo è paragonabile all'estasi di Santa Teresa. Si rischia di spoilerare da una frase all'altra, parlando di questo film, quindi la recensione sarà breve e indolore (alleluja, direbbe qualcuno).

I 5 dell'Ave Crimine.
San Pedro, Los Angeles. In seguito all'esplosione di una nave sospettata di trasportare droga, Roger "Verbal" Kint (Kevin Spacey), piccolo truffatore invalido, viene implicato nella faccenda, prosciolto dal procuratore che gli offre l'immunità, ma sottoposto a un ulteriore interrogatorio dall'agente di polizia doganale David Kujan (Chazz Palminteri), che ascolta la deposizione di Kint su quanto è successo, che a quanto pare ha radici più profonde, quando ha New York è stato sottoposto a un confronto all'americana un gruppo di pregiudicati: Dean Keaton (Gabriel Byrne), ex poliziotto corrotto, lo stesso Kint, Todd Hockney (Kevin Pollak), scassinatore, e i ricettatori Ray McManus (Stephen Baldwin) e Fenster (Benicio Del Toro).


"'Dammi quella cinepresa, sforna film senz'anima'. Questa è
riferita a Spielberg, vero?"
I soliti sospetti diretto da Bryan Singer e scritto da Christopher McQuarrie è un cult intramontabile, un giallo contorto - forse un po' troppo -, recitato benissimo da tutto il cast, con una nota di merito al grande Kevin Spacey che vince il suo primo premio Oscar come miglior attore non protagonista nel 1996 (quant'è bravo quel ragazzo?), ma di cui non mancano critiche negative autorevoli come quella del compianto Roger Ebert che gli assegnò una stella e mezza, per esempio, appunto perché lo trovò un po' difficile da seguire e poi ammise, dopo averlo visto due volte, che trattava qualcosa di forse interessante che però a lui non importava. Al di là di tutto ognuno di noi deve vedere I soliti sospetti almeno una volta nella vita, si deve provare almeno una volta sulla pelle quel brivido che solo il nome di Keyser Söze sa procurarci.

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):  


Titolo originale: The Usual Suspects
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: USA
Anno: 1995
Durata: 105 min
Generegiallo, thriller
Regia: Bryan Singer
Soggetto: Christopher McQuarrie
Sceneggiatura: Christopher McQuarrie
Fotografia: Newton Thomas Sigel
Montaggio: John Ottman
Effetti speciali: Roy Downey
Musiche: John Ottman
Scenografia: David Lazan

Interpreti e personaggi:
Kevin Spacey: Roger "Verbal" Kint
Gabriel Byrne: Dean Keaton
Chazz Palminteri: David Kujan
Kevin Pollak: Todd Hockney
Pete Postlethwaite: Kobayashi
Stephen Baldwin: Ray McManus
Benicio Del Toro: Fenster
Peter Greene: Redfoot
Suzy Amis: Edie Finneran
Clark Gregg: Dr. Walters
Dan Hedaya: Sgt. Jeffrey 'Jeff' Rabin
Giancarlo Esposito: Jack Baer, FBI
Michelle Clunie: Sketch Artist
Paul Bartel: Smuggler

Doppiatori italiani:
Roberto Pedicini: Roger "Verbal" Kint
Fabrizio Pucci: Dean Keaton
Stefano De Sando: David Kujan
Massimo Rossi: Todd Hockney
Michele Kalamera: Kobayashi
Vittorio Guerrieri: Ray McManus
Loris Loddi: Fenster
Angelo Maggi: Redfoot
Laura Boccanera: Edie
Saverio Moriones: Jeff Rabin
Massimo Corvo: Jack Baer

Denny B.