La notte del giudizio
★★ ½
Fin dal trailer apparso in tv, che mi ha letteralmente fatto tenere gli occhi incollati al televisore e il culo alla sedia, La notte del giudizio (smettiamola di lamentarci dei titoli italiani, tanto non ci arriveranno mai, e dire che basterebbe aprire il dizionario di inglese) mi ha incuriosito, e mi sono creato delle aspettative, che, dopo l'agognata visione, non sono state deluse - in parte.
Stati Uniti. 2022. Dopo una grave crisi economica i Nuovi Padri Fondatori hanno risollevato le sorti dell'America mantenendo basso il tasso di criminalità e di disoccupazione istituendo un periodo annuale di dodici ore chiamato Lo Sfogo in cui qualsiasi crimine, compreso l'omicidio, non viene punito. James Sandin (Ethan Hawke) è un imprenditore che si è arricchito nel campo della sicurezza domestica vendendo alle ricche famiglie del suo vicinato un impianto di sicurezza da usufruirne durante Lo Sfogo. Assieme a sua moglie Mary (Lena Headey), a sua figlia Zoey (Adelaide Kane), che si è fidanzata con un ragazzo più grande di lei che suo padre non approva, e suo figlio Charlie (Max Burkholder), un ragazzo silenzioso a cui piace la tecnologia, si preparano a passare serenamente Lo Sfogo, barricati nella loro casa (apparentemente) sicura, ma le cose non andranno come avevano previsto.
"Ma perché dobbiamo vederci le repliche delle repliche della Signora in Giallo? Magari ci porta sfiga e qualcuno entra in casa e ci uccide." |
"Tata Lucia??!! Che cazzo ci fa lei qui?!" |
"Noooi siaamo i giovani, i giovani, i giovani. Siaaamo l'esercito l'esercito dei rom." |
"Uè, ce l'hai una siga? No? Allora spacco bottilia e ammazzo familia." |
La notte del giudizio è un thriller estivo che ci mancava in queste afose giornate d'agosto, non sarà un filmone, ma funziona, saprà tenervi sulle spine, scaricherà le batterie dei bypass dei più sensibili, e poi vederlo è del tutto legale, non commetterete nessun crimine.
Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):
Titolo originale: The Purge
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2013
Durata: 85 min
Genere: horror, thriller, fantascienza
Regia: James DeMonaco
Sceneggiatura: James DeMonaco
Produttore: Michael Bay, Jason Blum, Andrew Form, Bradley Fuller, Sebastien Lemercier
Casa di produzione: Universal Pictures, Blumhouse Productions, Platinum Dunes, Why Not Productions
Distribuzione (Italia): Universal Pictures
Fotografia: Jacques Jouffret
Montaggio: Peter Gvozdas
Musiche: Nathan Whitehead
Scenografia: Melanie Jones
Costumi: Lisa Norcia
Interpreti e personaggi:
Ethan Hawke: James Sandin
Lena Headey: Mary Sandin
Adelaide Kane: Zoey Sandin
Max Burkholder: Charlie Sandin
Arija Bareikis: Grace Ferris
Tom Yi: Cali
Chris Mulkey: Mr Halverson
Tisha French: Mrs Halverson
Tony Oller: Henry
Dana Bunch: Mr Ferrin
Peter Gvozdas: Dottor Peter Buynak
Edwin Hodge: L'ostaggio
Rhys Wakefield: il poliziotto
Karen Strassman: La giornalista
Doppiatori italiani:
Alessandro Quarta: James Sandin
Claudia Catani: Mary Sandin
Veronica Puccio: Zoey Sandin
Alex Polidori: Charlie Sandin
Francesca Guadagno: Grace Ferris
Marco Vivio: il poliziotto
Denny B.
Se il regista avesse "osato di più" come dici tu, molto probabilmente lo avrei inserito dritto nella personalissima lista nera di registi da torturare a morte come Tom Six, Alexandre Bustillo, Julien Maury e soprattutto Timo Tjahjanto.
RispondiEliminaDetto questo, bel thriller da godersi d'estate, la mia bella botta d'ansia me la sono presa tutta :P
Mi consideri un ignorante se ti dico che questi registi non li ho ancora sentiti? :(
EliminaMi sa tanto che li recupero, mi hai incuriosito.
Oddio, francamente anche io pensavo a qualche scena di violenza in più. Ad esempio, l'idea dello stupro è stata solo lontanamente accennata, quando la giovane Sandin se ne sta nascosta sotto al letto e gli intrusi guardano le sue foto in corridoio. Sicuramente si sarebbe potuto fare molto di più, ma per molti altri aspetti il film ha funzionato. Forse anche perché ha inscenato poca violenza e si è concentrato di più sull'aspetto morale della questione.
RispondiEliminaPurtroppo è solo accennato, peccato perché un po' di violenza in più non avrebbe fatto male.
EliminaIo come già sai, guardando il trailer non gli avrei dato due lire, invece poi mi sono - in parte - ricreduta...
RispondiEliminaIo dopo il trailer volevo vederlo subito, e in parte non mi ha deluso.
EliminaLa tua premessa è giusta secondo me, se si potesse dare sfogo alla violenza sarebbe più di natura sessuale; tuttavia essendo un film commerciale è andata anche bene così, virando su un moralismo di fondo e discriminando la violenza gratuita, spesso razziale...
RispondiEliminaPurtroppo il regista/sceneggiatore è partito subito con l'idea di fare un film commerciale, invece se avesse approfondito vari aspetti, se avesse osato molto di più, ci saremmo trovati di fronte a un bel film d'autore con due attributi così.
EliminaAnche la scelta della vittima è un po' troppo banalotta, fosse stata una donna la cosa si sarebbe fatta più interessante.