domenica 25 maggio 2014

THAT'S 70'S DAY: THE DREAMERS

The Dreamers


★★★★

Parigi. Primavera 1968. Matthew (Michael Pitt) è un giovane studente americano che arriva nella capitale francese per imparare la lingua trovando un piacevole rifugio nella Cinémathèque francaise dove un giorno, durante l'occupazione da parte degli studenti, fa la conoscenza della bella Isabelle (Eva Green) che si mostra subito gentile e aperta e gli presenta suo fratello gemello Théo (Louis Garrel). Matthew comincia ad affezionarsi ai suoi nuovi amici i quali lo invitano a casa loro non essendoci i genitori, via per motivi di lavoro, e qui scopre che tra i due fratelli c'è un'intensa intimità ai limiti dell'incesto e in un contesto erotico, quasi onirico, fatto anche di scommesse cinematografiche, i tre ragazzi si conosceranno più profondamente fino al brusco risveglio finale. 


Se qualche generoso benefattore volesse un dì darmi in dono la possibilità di scegliere tra restare tra le mura sicure di uno spazioso appartamento parigino con Eva Green nuda e lo sguardo lascivo premonitore di zozzerie che non passerebbero la censura neanche nel paese più liberale dell'intero globo terrestre e uscire da quelle stesse mura per unirsi a una mandria di giovani urlanti e galoppanti che sventolano bandiere rosse e lanciano molotov o sanpietrini contro le forze dell'ordine credo che non avrei alcun dubbio: Eva Green tutte le ore del giorno tra le mie braccia e le mie gambe rischiando volentieri la caduta dell'organo riproduttivo. E dopo questa piccola introduzione godereccia posso anche incominciare a parlare del film di cui tutti sembrano aver visto solo una scena, ovvero quella della vasca.



I protagonisti di The Dreamers di Bernardo Bertolucci sono giovani studenti appartenenti a famiglie prettamente borghesi con in comune la passione per il cinema (espediente del regista questo per parlare di cinema all'interno di un'opera cinematografica): Matthew scrive settimanalmente alla madre in America raccontandole le novità del suo soggiorno parigino e dei genitori di Isabelle e Théo si sa solo che il padre è un poeta che a tavola discorre di ispirazione e che i suoi unici versi celebri sono "La poesia è una petizione e una petizione è una poesia" e che dice al figlio contrariato dalla passività d'animo del padre che prima di poter cambiare il mondo deve rendersi conto che lui stesso fa parte del mondo e non può restarsene fuori a guardare dentro. 



La coppia Théo e Isabelle in mano a un regista incapace e interessato solo alla componente sessuale l'avrebbe gettata senza indugio in un orgia pornografica dando a Matthew il ruolo di voyeur o di partecipante attivo invece il sobrio colpo d'anca di Bertolucci spinge da una parte i pensieri sconci che lo spettatore avrà fatto la prima volta che ha visto i due nudi sul letto a guardarsi negli occhi e ci mostra un rapporto fratello/sorella simbiotico; sono due metà della stessa persona. "Cosa faresti se i tuoi genitori venissero a sapere di te e Théo?" chiede Matthew a Isabelle. Lei gli risponde: "Mi ucciderei". Dialogo che si ripresenterà alla mente durante il finto finale drammatico studiato in maniera così realistica e inoppugnabile che è l'apice del film prima del risveglio dei sensi obnubilati dal vino, dagli afrori del corpo e dall'amore che unisce i tre protagonisti.


The Dreamers è una prigionia erotica, quasi onirica, imposta a se stessi, le cui sbarre sembrano rispondere a questa domanda: "Io sto bene dove mi trovo?". La risposta è sì. Il mondo attorno a me può crollare, ma se il mio corpo è al sicuro e in compagnia di un altro, perché rischiare? perché lottare assieme ad altri per valori e diritti universali quando penso fermamente che la violenza non porta a nulla se non ad altra violenza? Mi dispiace, ma io me ne torno a casa - questo pensa Matthew alla fine, quando lascia Isabelle e Théo in mezzo ai moti studenteschi del Maggio francese. 


Ecco gli altri blog, oltre al mio, che partecipano al That's 70's Day:



Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: The Dreamers
Paese di produzione: Gran Bretagna, Francia, Italia
Anno: 2003
Durata: 109 min
Generedrammatico, erotico
Regia: Bernardo Bertolucci
Sceneggiatura: Gilbert Adair
Produttore: Jeremy Thomas
Fotografia: Fabio Cianchetti
Montaggio: Jacopo Quadri
Scenografia: Jean Rabasse

Interpreti e personaggi:
Michael Pitt: Matthew
Eva Green: Isabelle
Louis Garrel: Theo
Florian Cadiou: Patrick
Robin Renucci: Padre
Anna Chancellor: Madre

Doppiatori italiani:
Francesco Pezzulli: Matthew
Domitilla D'Amico: Isabelle
Edoardo Ponti: Theo
Stefano De Sando: Pad

Denny B.





21 commenti:

  1. Eh, ammetto che ho dovuto vedere questo film più volte perché Eva Green era una distrazione troppo imponente.
    La sua nudità è l'unica cosa che ricordo del seguito di 300, per dire...

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    1. Sì, il suo corpo è una distrazione veramente infida. Ma ce l'ho fatta, seppur con fatica.

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  2. Questo film per me è un must.
    E mi dispiace che alcuni lo considerino solo un film erotico perché infatti è molto di più.

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    1. Dispiace che molti si ricordino solo la scena della vasca...

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  3. Ancora mi manca. Nonostante le tette della Green, ho sempre sentito puzza di radicalchiccata!

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    1. Sbagli, caro Ford. Lo credevo anche io, invece si è dimostrato tutt'altro.

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  4. A me è piaciuto molto e ho anche letto il libro, Bertolucci è un grande maestro!!! *_*

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    1. Il libro mi manca. Un grande maestro, come non essere d'accordo? :)

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  5. mi manca...mi ha sempre dato l'impressione del pippone intellettualoide..

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    1. Avevo la tua stessa impressione invece mi sono dovuto ricredere.

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  6. Lo difesi alla sua uscita, sul sito di una rivista di fotografia, dove pubblicavo anche rece di film. Concordo con te e con altri che hanno scritto qui: non è semplicemente un film "erotico", ma su di un periodo storico erotico ed eroico come sono stati gli anni 60-70, quando si poteva fare sesso alla grande, e manifestare dopo (o prima o durante), facendo sempre la stessa cosa.

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    1. Condivido, e l'avrei difeso anche io se all'epoca dell'uscita avessi avuto la passione per il cinema e la favella che ho adesso.

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  7. non un cult assoluto, però quasi.
    un ottimo omaggio al cinema, e al corpo di eva green. soprattutto al corpo di eva green :)

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    1. E' un cult, poi ognuno ci aggiunge l'aggettivo che vuole.
      Beh, a Eva Green posso perdonare il fatto di non essere proprio una attrice memorabile per le sue doti recitative.

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  8. Lo ricordo poco (e non posso nemmeno dare la colpa alle tette della Green), ma so che all'epoca mi aveva abbastanza annoiato.

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    1. Non puoi neanche dare la colpa ai dettagli anatomici del membro di Michael Pitt? ;)

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  9. Bertolucci è Bertolucci. Il resto non conta (o conta poco).

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    1. D'accordo. E' uno dei migliori registi viventi (che poi sia italiano è tanto di guadagnato).

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  10. Qualcuno ha già detto "tette della Green"?

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  11. Se tu ti prendi la Green, io mi prendo quell'eterno giovincello di Pitt :)!
    Film quasi cult anche per me!

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  12. A me questo film ha disturbato parecchio, sia per la storia che dal punto di vista "erotico".. Bertolucci sarà anche un genio ma usa il cinema per dare vita alle sue fantasie sessuali e io, forse un po' troppo pudica soprattutto all'epoca, mi scandalizzai abbastanza! Rimane il fatto certe cose preferisco immaginarle che vederle sbattute così davanti agli occhi.. anche se ammetto che Eva Green in questo film è stupenda ogni oltre limite!

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