lunedì 8 dicembre 2014

Edmond (2005)

Edmond


★★★

A Edmond Burke (William H. Macy), un anonimo impiegato quarantenne, viene svelato da una veggente che la sua vita ha preso una direzione sbagliata. Edmond, sconvolto da quest'affermazione, lascia la moglie e gettandosi nella notte va alla ricerca di qualcosa che appaghi la sua frustrazione. Andrà in uno strip club, poi in un club per gentiluomini, finirà rapinato, senza un soldo e un documento d'identità, a entrare in un banco dei pegni dove con i soldi ricavati dalla vendita della fede nuziale acquisterà un coltello della prima guerra mondiale che sarà causa della sua rovina... oppure del suo riscatto. 



William H. Macy è un attore bravissimo. Poi un giorno ne parliamo con calma della sua bravura e di quanto sia sottovalutato da quella landa plastificata di neuroni scadenti che è Hollywood. Poi un giorno mi recupero qualche lavoro del regista Stuart Gordon che gli amanti dell'horror conosceranno di sicuro e la cui regia in questo film ho apprezzato per un taglio sobrio, attento, quasi una giaccia d'alta sartoria. Infatti Edmond è Un giorno di ordinaria follia, ma più elegante, posato pur nella violenza, scritto e diretto sicuramente meglio del film di Joel Schumacher.



Il protagonista da di matto razionalmente. Scusate l'ossimoro. Edmond sclera perché ha una terribile nottata: dopo che una fattucchiera ha letto nelle carte che la sua vita ha preso una direzione sbagliata, Edmond lascia la moglie e successivamente a un incontro casuale con un uomo d'affari (Joe Mantegna) si reca dapprima in un night club, ma trovando le consumazioni troppo care, e alzando un po' troppo la voce, viene sbattuto fuori dal locale a cercarsi qualcos'altro da mettere sotto i denti. E mettendosi alla ricerca di una soddisfazione sessuale, ha inizio il suo calvario notturno. 



La sceneggiatura è a opera di un genio, David Mamet, che pur essendo meno sottile e cinica di altre sue piece, riesce ad assestare un bel gancio all'avvilente e grigia vita di un piccolo borghese che ha lavorato tutta una vita. Ed è proprio questo il punto: Edmond ha lavorato tutta la vita; non ha vissuto la sua vita. Ha sempre represso i suoi istinti. Si è mostrato forse duro con le persone perché è l'unico atteggiamento che conoscono. La gentilezza è morta, Edmond non può neanche più dire a una signora che il suo cappellino è uguale a quello che aveva sua madre senza essere preso per uno scocciatore molesto. In carcere oltre a trovare la propria identità, trova l'amore e la felicità. Voi magari cercate di trovarla prima di andare in carcere, eh!

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):


Titolo originale: Edmond
Paese di produzione: USA
Anno: 2005
Durata: 82 min
Generedrammatico, thriller
Regia: Stuart Gordon
Soggetto: David Mamet
Sceneggiatura: David Mamet
Casa di produzione: First Independent Pictures
Distribuzione (Italia) : Fandango
Fotografia: Denis Maloney
Montaggio: Andy Horvitch
Musiche: Bobby Johnston
Scenografia: Alan E. Muraoka
Costumi: Carol Cutshall
Trucco: Rocky Faulkner

Interpreti e personaggi:
William H. Macy: Edmond Burke
Rebecca Pidgeon: moglie di Edmond
Denise Richards: prostituta
Mena Suvari: prostituta
Julia Stiles: Glenna
Frances Bay: veggente
Joe Mantegna: uomo al bar
Jeffrey Combs: impiegato
Debi Mazar: madre di famiglia
Bai Ling: ragazza del peep show
Dylan Walsh: esaminatore
Bokeem Woodbine: prigioniero
Dulé Hill: baro
George Wendt: proprietario del banco dei pegni
Lionel Mark Smith: protettore
Wren T. Brown: predicatore

Doppiatori italiani:
Sergio Di Giulio: Edmond Burke
Jun Ichikawa: Bai Ling

Denny B.








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