domenica 20 gennaio 2013

Tarantino ci incatena alla poltrona

Django Unchained






Sono andato al cinema a vedere Django Unchained di Quentin Tarantino. Sapevo in qualche modo - grazie a un mio sesto senso - che sarebbe stato un gran film; ma se l'avessi saputo al cento per cento, se avessi avuto davanti agli occhi l'intero film, come in una proiezione miracolosa (alcuni vedono la Madonna, io preferirei un film di Tarantino in anteprima), non sarei andato al cinema, direte voi. Invece no: se lo avessi saputo, dannazione, mi sarei messo il vestito buono.
Perché Django è un film che capita ogni dieci, vent'anni (Bastardi senza gloria è solo di due anni fa, e già quello è un gioiello), è un invito per gli occhi e le orecchie. E' una mela peccaminosa: mangiamola e saremo dei peccatori consapevoli. Dei peccatori, sì: perché non avremo addentato una mela soporifera come Cloud Atlas, e  saremo dei peccatori agli occhi degli amanti del cinema cervellotico-filosermonico-wow-c'è-TomHanks-che-interpreta-sei-personaggi-differenti-assieme-a-HaleBarry-ancora-wow-allora-è-sicuramente-un-bel-film. Già Tom Hanks fa fatica a interpretarne uno di personaggio, figuriamoci sei. Lo stesso discorso vale per la Barry. Django Unchained merita davvero, credetemi. E' uno splendido atto d'amore verso il west all'italiana: dal titolo che è una citazione al film Django di Sergio Corbucci, alle inquadrature alla Leone e alle zoomate tipiche degli spaghetti-western, al simpatico cameo di Franco Nero, il Django originale del film di Corbucci.
Tutto nell'ultimo capolavoro di Tarantino è epico: una frustata su una schiena martoriata, una sparatoria - a volte la rende perfino divertente - una cavalcata sicura verso l'orizzonte, degli schizzi di sangue sull'erba o sulle pareti, uno sguardo, un sorriso. E questo perché si ispira a coloro che hanno amato il cinema e l'hanno reso veramente epico.
La fotografia è bella, calda e ha un sapore di polvere e sudore. Le musiche, originali e non, sempre azzeccatissime. La regia è giusta, ispirata, cruda e attenta a qualsiasi cosa (vergogna la non nomination agli Oscar 2013). E poi ci sono gli attori:
Jamie Foxx (Django) è statuario, forte, vendicativo, cazzuto. Perfetto nella sua parte.
Christoph Waltz (Dr. King Schultz) è bravo, convincente, poliglotta, spietato nel suo lavoro di cacciatore di taglie, ma ricorda troppo il Colonnello Hans Landa di Bastardi senza gloria nei modi di fare e nel modo di parlare.


"Sappi Waltz, che uccido il cavallo con
cui sei venuto stasera."
"Guarda Leo che il cavallo è quello di Spielberg."

Leonardo DiCaprio (Calvin Candie) è un sadico latifondista del profondo Sud. Premetto che non sono un grande estimatore di DiCaprio, ma in questo film ha recitato proprio bene: sopra le righe, esaltato al punto giusto, un Caligola dell'800. Si meritava il Goden Globe e avrebbe meritato la nomination agli Oscar (sorvoliamo invece sulla nomination di Robert De Niro).


"E datemi un marteello!!"
"Che cosa ne vuoi fare?"
"Lo voglio dare in testa a chi non mi ha nominato!"

Samuel L. Jackson (Stephen), irriconoscibile per via del trucco, è il kapò nero della residenza di Calvin. Uno stronzo di prima categoria. E lo interpreta alla perfezione.
Un applauso a loro e a tutti gli altri attori, ma un applauso partcolare va ai nostri doppiatori che si confermano ancora una volta (il brutto è che qualcuno ha tutt'ora dei dubbi) dei grandi professionisti e i più bravi doppiatori del mondo.
In conclusione, andate a vederlo. E questo non è un consiglio. E' un ordine.
Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):


Titolo originale: Django Unchained
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: USA
Anno: 2012
Durata: 165 min
Genere: Azione, Western, Drammatico
Regia: Quentin Tarantino
Soggetto: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Produttore: Reginald Hudlin, Pilar Savone, Stacey Sher, William Paul Clark

Produttore esecutivo: Bob Weinstein, Harvey Weinstein, Shannon McIntosh, Michael Shamberg, James W. Skotchdopole
Casa di produzione: Columbia Pictures, The Weinstein Company, Super Cool Man Shoe Too, Double Feature Films, Super Cool ManChu Too
Distribuzione (Italia): Warner Bros. Pictures
Fotografia: Robert Richardson
Montaggio: Fred Raskin
Musiche: Mary Ramos
Scenografia: J. Michael Riva
Costumi: Sharen Davis
Trucco: Heba Thorisdottir
 

Interpreti e personaggi:
Jamie Foxx: Django Freeman
Christoph Waltz: Dr. King Schultz
Leonardo DiCaprio: Calvin Candie
Samuel L. Jackson: Stephen
Kerry Washington: Broomhilda
Laura Cayouette: Lara Lee Candie-Fitzwilly
James Remar: Ace Speck
Don Johnson: Big Daddy
Zoë Bell: Tracker Peg
Walton Goggins: Billy Crash
Jonah Hill: Bag Head #2
Bruce Dern: Curtis Carrucan
Franco Nero: Amerigo Vassepi
James Russo: Dicky Speck
Tom Savini: Tracker Chaney
Don Stroud: sceriffo Bill Sharp
M. C. Gainey: Big John Brittle
Cooper Huckabee: Lil Ray Brittle
Dennis Christopher: Leonide Moguy
Quentin Tarantino: Frank
Tom Wopat: maresciallo Gill Tatum
Rex Linn: Tennessee Harry
Amber Tamblyn: Daughter of a Son of a Gunfighter
Nichole Galicia: Sheba
 

Doppiatori italiani:
Pino Insegno: Django
Francesco Pezzulli: Calvin Candie
Stefano Benassi: Dr. King Schultz
Daniela Calò: Broomhilda
Massimo Corvo: Stephen
Chiara Colizzi: Lara Lee Candie-Fitzwilly
Domenico Maugeri: Ace Speck
Mario Cordova: Big Daddy
Andrea Lavagnino: Billy Crash
Simone Crisari: Bag Head
Franco Zucca: Curtis Carrucan
Carlo Valli: Dicky Speck
Dante Biagioni: sceriffo Bill Sharp
Renzo Stacchi: Big John Brittle
Sergio Di Giulio: Leonide Moguy
Franco Mannella: Frank
Dario Oppido: maresciallo Gill Tatum
Maia Orienti: Sheba


Premi:

- 2013 - Golden Globe Miglior attore non protagonista a Christoph Waltz
            - Miglior sceneggiatura a Quentin Tarantino.


Denny B.

2 commenti:

  1. applausi a scena aperta per le parole su django unchained, ma ancor di più per quelle su cloud atlas ahaha :D

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  2. Grassie grassie. Troppo gentile.
    Ps: Sto leggendo il tuo libro. Aspettati una recensione.

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