venerdì 20 settembre 2013

Somewhere (Over the Cojones)

Somewhere


Dopo aver visto i film di Sofia Coppola, e recensiti prima di visionare il suo ultimo lavoro che uscirà a breve nelle sale italiane, ho capito una cosa: che lei non ha preso un beneamato cazzo dal padre? No, questo lo si sapeva già, o almeno tutti dovrebbero saperlo. E' un'altra cosa: più infida, più crudele, più insopportabile, che in Somewhere viene fuori, che mi ha fatto sfiorare l'esaurimento rabbioso, che si sarebbe manifestato con una testata al televisore, più una sequela di appellativi non proprio da gentiluomo. Ho capito una cosa. Restate sintonizzati per scoprirla.

"Non è ancora manco cominciata la recensione e già si
è addormentata, e pure io non tarderò. Peggio del film."
Johnny Marco (Stephen Dorff) è una famosa stella del cinema, che sta passando un periodo di depressione. Sfreccia nelle strade con la sua Ferrari, passa le serate al bar in compagnia di alcuni suoi conoscenti, in una di queste si frattura un polso, assiste passivo a spettacoli di lap dance, fa sesso occasionale con tutte le ragazze che gli cadono letteralmente ai piedi, molte volte non ricorda i loro nomi, si addormenta mentre lo fa, e dopo la prima volta non le richiama più, ricevendo il mattino dopo sms in cui la ragazza di turno si lamenta del suo comportamento. Johnny ha una figlia di undici anni, Cleo (Elle Fanning), che vede raramente per via del suo lavoro, una graziosa fanciulla che fa pattinaggio artistico (mentre suo padre, durante i suoi allenamenti, si annoia a morte), cucina per il padre perché lui non sa farsi nemmeno un piatto di spaghetti, parla e ride con l'amico di Johnny, e passa un periodo di tempo con il padre dopo che la madre se n'è andata per presunti motivi di lavoro. Johnny e Cleo partono per Milano, per presenziare alla cerimonia dei Telegatti condotta da Simona Ventura e Nino Frassica, e avranno un po' di tempo da passare insieme. 


"Ci paga per non recitare, che pacchia qui a goderci il sole
e la tranquillità. Potremmo fare una partita a burraco.
Se avete letto la trama, o l'avete saltata per leggere il seguito della mia introduzione, vi ringrazio anticipatamente per la pazienza, e vi accontento subito. La cara Sofia mette in pellicola tutto ciò che odio, tutto ciò che più mi irrita, tutto ciò che mi fa uscire dai gangheri lei me lo sbatte in faccia spacciandolo per cinema di qualità ricco di contenuti che alcuni hanno avuto l'ardire di definire "visionari". Somewhere è un film che descrive la depressione, che può colpire chiunque, chi più e chi meno, anche una star del cinema. Ma quello che mi irrita è che Johnny Marco è depresso e ha una figlia. Avere un figlio credo sia il miglior antidepressivo che esista. Non si ha tempo di deprimersi se lo si segue, si parla, lo si aiuta o consiglia, o si passa concretamente del tempo con lui, divertendosi alla playstation o all'aria aperta in un parco.

"Ma 'ndo cazzo siamo capitati?"
Lui è depresso per il lavoro che fa, che non gli da nulla se non fama, fan, soldi e donne, ma quando si stacca dal lavoro, dovrebbe vivere, rinascere solo guardando gli occhi di sua figlia. Non annoiarsi durante i suoi allenamenti, o ignorare il fatto che è da sola in cucina che prepara il pranzo per lui senza disturbarsi ad aiutarla. Per me il tema delicato del rapporto-genitore-figlio mi chiude il cervello in una morsa e il cuore mi s'incazza terribilmente. Perché è uno dei miei più grandi desideri avere una figlia, magari una papona inguaribile che mi salti al collo quando rientro da lavoro (anche se farò di tutto per non avere un lavoro che mi rubi la vita dalle nove del mattino alle sette del pomeriggio, così da potermela vivere a pieno), io giocherei con le bambole pur di farla divertire, farei di tutto per renderla felice e fiera di me. 

Come si diventa dopo aver visto il film.
Tolto questo Somewhere ha vinto il Leone d'oro per il miglior film al Festival Internazionale del Cinema di Venezia del 2010, e guarda caso quell'anno come presidente di giuria c'era Quentin Tarantino, che si era intrattenuto sotto le coperte della Coppola, perché in una cosa la figlia di papà è brava: nello scoparsi le persone giuste.   



Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: Somewhere
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti
Anno: 2010
Durata: 98 min
Generecommedia, drammatico
Regia: Sofia Coppola
Soggetto: Sofia Coppola
Sceneggiatura: Sofia Coppola
Produttore: G. Mac Brown, Roman Coppola, Sofia Coppola
Produttore esecutivo: Francis Ford Coppola, Paul Rassam, Fred Roos
Casa di produzione: American Zoetrope
Distribuzione (Italia): Medusa Film
Fotografia: Harris Savides
Montaggio: Sarah Flack
Musiche: Phoenix
Scenografia: Anne Ross
Costumi: Stacey Battat
Trucco: Darlene Jacobs

Interpreti e personaggi:
Stephen Dorff: Johnny Marco
Elle Fanning: Cleo
Chris Pontius: Sammy
Lala Sloatman: Layla
Michelle Monaghan: Rebecca
Kristina Shannon: Bambi
Karissa Shannon: Cindy
Laura Chiatti: Sylvia
Nunzio Alfredo D'Angieri: Pupi
Jo Champa: moglie di Pupi
Benicio Del Toro: se stesso
Simona Ventura: se stessa
Nino Frassica: se stesso
Maurizio Nichetti: se stesso
Giorgia Surina: se stessa
Valeria Marini: se stessa
Paul Greene: Ron

Doppiatori italiani:
Alessio Cigliano: Johnny
Emanuela Ionica: Cleo
Gaetano Varcasia: Sammy
Chiara Colizzi: Layla
    
Denny B.




5 commenti:

  1. Alla fine me l'ero perso e credo di non aver sbagliato questa volta! XD

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  2. "Avere un figlio credo sia il miglior antidepressivo che esista. Non si ha tempo di deprimersi se lo si segue, si parla, lo si aiuta o consiglia, o si passa concretamente del tempo con lui, divertendosi alla playstation o all'aria aperta in un parco."
    DOVREBBE ESSERE COSi'. Come tante altre cose assolute e bellissime della vita.
    Ma come tutte le altre, NON LO E'. E' molto più incredibilmente difficile e complicato.

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  3. Giocher ha ragione, la teoria è sempre così semplice...

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  4. Bellissima la scena iniziale della macchina in corsa. Tutto il resto è noia e bruttume.
    Non concordo poi sul fatto dell'antidepressione dell'avere un figlio. Le cose come dovrebbero essere scritte sulla carta purtroppo non sono sempre efficaci, ognuno ha il suo modo di reagire alla vita. E l'intento di mostrare un uomo che ormai ha tutto, credo possa spiegare come questo 'troppo possedere' finisca per essere anche un macigno sul cuore - ciò non toglie che il film sia una merda.
    Sia chiaro comunque che non voglio fare paternali o lezioni di vita a nessuno. Pace, amore e tanti biscotti <3

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    1. Io vedendo la scena iniziale credevo di aver sbagliato film XD.
      Qui nessuno fa paternali a nessuno, si parla di film, lo si critica se è brutto o non è piaciuto, e lo si elogia quando è bello e riscontra i propri gusti. La Coppola è appurato che mi odia, e che è al mondo solo per annoiarmi a morte.

      La teoria è sempre più semplice, vero, ma se la Sofia avesse raccontato di un uomo non ricco e con problemi economici, depresso, forse sarebbe stato molto più credibile. Invece il personaggio ha tutto, ma il macigno sul cuore, quasi inesistente, dovrebbe sollevarsi ogni volta che incontra il sorriso della figlia.
      Va beh sono troppo coinvolto in questo discorso.

      Ovviamente tanto amore, pace, ma soprattutto biscotti ;)

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