★★★½
Han Solo (Harrison Ford), prigioniero della grafite, è nelle mani di Jabba the Hutt. Un Luke Skywalker (Mark Hamill) più maturo e consapevole del nemico da affrontare per rendere la galassia finalmente libera dal giogo dell'Impero ha un piano per liberarlo con la complicità di Leila (Carrie Fisher), Chewbecca e Lando Calrissian (Billy Dee Williams). Nel frattempo una nuova Morte Nera è stata commissionata dall'Imperatore Palpatine (Ian McDiarmid) e grazie alle direttive del suo fedele Darth Vader è in fase di completamento. La resa dei conti è ormai vicina.
Siamo giunti alla fine di questa prima retrospettiva dedicata a Star Wars (ahimè ve toccherà sorbirvi pure la prossima settimana la mia - non richiesta - opinione sulla prequel trilogy) con Il ritorno dello Jedi il quale chiude il cerchio iniziato con Una nuova speranza e continuato con L'impero colpisce ancora e che molto preso si riaprirà con l'uscita nelle sale dell'attesissimo VII capitolo intitolato Il risveglio della Forza.
Il film è molto più divertente e godibile dei precedenti, questo è innegabile. Pur essendo il secondo film il mio preferito, Il ritorno dello Jedi ha un inizio decisamente più travolgente con i nostri eroi intenti a strappare Han Solo, divenuto un blocco di grafite, dagli arti verminosi del potente Jabba the Hutt e una parte finale che come intensità rivaleggia con quella del suo predecessore. Luke viene tentato dal Lato Oscuro della Forza che è simboleggiato da Palpatine, il quale esercita su di lui la sua forza, e infine si ha il percorso riabilitativo della figura di Darth Vader (Anakin Skywalker) che, riscoprendo di avere ancora una gemma di bene in quell'albero oscuro che dentro la sua anima ha messo radici, salva suo figlio dalla morte mettendo fine alla vita del malvagio Imperatore.
Il ritorno dello Jedi sarebbe il mio preferito se non ci fossero quelle palle di pelo degli Ewok. Santo Cielo, Lucas, capisco che da bambino tua mamma ti ha riempito la stanza di peluche, ma perché ce li dovevi mettere per forza nell'ultimo film di una delle saghe più importanti della storia della settima arte? Per attirare frotte di bimbi al cinema? Ma allora perché illuderli prima di essere entrati in anticipo nella pubertà vedendo Leila (s)vestita da schiava e poi dar loro in pasto quegli orsacchiotti guerriglieri rigettandoli nell'innocenza dei pensieri da bambino? Mira il dito: non si fa, George. Non si fa.
Capisco che "il film è mio e ci metto tutti i pupazzi che voglio", ma permettimi di dirti, caro George, du' palle: ho sopportato la pedanteria di D-3BO e i bip-bip di C1-P8, curato l'otite fattami venire dai lugubri versacci di Chewbecca e come se non bastasse devo pure vedere che i caccia dell'Alleanza Ribelle prendono gli ordini militari da un Ammiraglio pesce e che la luna boscosa di Endor è abitata dai peluche della Pupa? Oh, santo cielo, davvero.
E' come se dopo le atmosfere dark e oscure del precedente capitolo si fosse voluto ritornare in parte a quell'innocenza che caratterizzava Una nuova speranza aggiungendo elementi più innocui come gli Ewok e aggiungendo alla soap Skywalker un ultimo tassello: Leila è la sorella di Luke. E lei ha anche il coraggio di dire, quando lo viene a sapere, che "l'ho sempre saputo". Risate dagli spalti, la folla è in delirio. Infatti se lo sai baci tuo fratello sulle labbra come se nulla fosse, normale amministrazione, vero? Nonostante queste boutade Il ritorno dello Jedi è la degna conclusione di una saga epica (l'uomo in gran parte responsabile dell'assegnazione dell'aggettivo "epica" è senza ombra di dubbio John Williams il quale si è guadagnato il paradiso con la sua immortale colonna sonora così come Ennio Morricone se l'è guadagnato con La febbre dell'oro e il Deborah's Theme) che avrebbe potuto concludersi con un grado di godimento assai maggiore, ma, visti gli scempi lucasiani futuri, come si dice: prendiamo e portiamo a casa con soddisfazione.
To be continued... ancora, sì...
Capisco che "il film è mio e ci metto tutti i pupazzi che voglio", ma permettimi di dirti, caro George, du' palle: ho sopportato la pedanteria di D-3BO e i bip-bip di C1-P8, curato l'otite fattami venire dai lugubri versacci di Chewbecca e come se non bastasse devo pure vedere che i caccia dell'Alleanza Ribelle prendono gli ordini militari da un Ammiraglio pesce e che la luna boscosa di Endor è abitata dai peluche della Pupa? Oh, santo cielo, davvero.
E' come se dopo le atmosfere dark e oscure del precedente capitolo si fosse voluto ritornare in parte a quell'innocenza che caratterizzava Una nuova speranza aggiungendo elementi più innocui come gli Ewok e aggiungendo alla soap Skywalker un ultimo tassello: Leila è la sorella di Luke. E lei ha anche il coraggio di dire, quando lo viene a sapere, che "l'ho sempre saputo". Risate dagli spalti, la folla è in delirio. Infatti se lo sai baci tuo fratello sulle labbra come se nulla fosse, normale amministrazione, vero? Nonostante queste boutade Il ritorno dello Jedi è la degna conclusione di una saga epica (l'uomo in gran parte responsabile dell'assegnazione dell'aggettivo "epica" è senza ombra di dubbio John Williams il quale si è guadagnato il paradiso con la sua immortale colonna sonora così come Ennio Morricone se l'è guadagnato con La febbre dell'oro e il Deborah's Theme) che avrebbe potuto concludersi con un grado di godimento assai maggiore, ma, visti gli scempi lucasiani futuri, come si dice: prendiamo e portiamo a casa con soddisfazione.
To be continued... ancora, sì...
Alla fine diverte, ma tutta la parte centrale è davvero molto 'meh'...
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