★★★
Chris Smith (Emile Hirsch) è un giovane spacciatore di droga che deve una grossa somma di denaro ad alcune persone di dubbia legalità e che per ottenere la somma necessaria decide, con il benestare del padre Ansel, di uccidere la madre per incassare l'assicurazione sulla vita della donna e ingaggia il poliziotto Joe Cooper (Matthew McConaughey), soprannominato Killer Joe perché è anche un sicario professionista. Joe accetta l'incarico, ma prende come caparra la sorella di Chris, Dottie (Juno Temple). Ne seguirà una spirale di violenza inarrestabile.
Non ho mai visto una famiglia come gli Smith. Pezzenti spiantati, anaffettivi, e irrimediabilmente stupidi. Chris è il classico ragazzo che tentando di sbarcare il lunario con lavoretti sporchi si mette nei guai con gente molto più sporca e altrettanto pericolosa; Ansel è il padre che si fa mettere le mani addosso da suo figlio che non ha un briciolo di rispetto genitoriale ed è sposato con Sharla, una donna che apre la porta della roulette quasi completamente nuda dando il benvenuto praticamente con la sua passera; Dottie è senza mezzi termini una mezza rincoglionita, per di più bionda tanto per continuare ad alimentare la fama delle donne con tale colorazione tricotica. Quando Chris e Ansel ingaggiano Joe non avrebbero mai immaginato che avrebbero catapultato l'intera famiglia tra le fiamme di una situazione infernale.
Killer Joe è un film diretto da William Friedkin con una regia che scorre piacevolmente a proprio agio con la sceneggiatura colma di black humour scritta dal premio Pulitzer Tracy Letts (quello del bellissimo I segreti di Osage County, tanto per ricordarvelo). Non l'ho né amato né odiato. Lo si guarda per recuperare la prima volta in cui Matthew McConaughey si è deciso a fare l'attore infatti il suo ruolo è l'unico tra tutti a essere ricordato.
Joe pare essere l'unico a sentire qualche sorta di emozione, seppur mossa da azioni sadiche o semplici voglie scaturite dal corpo bianco e innocente di Dottie che pur essendo una stupida partecipa attivamente al piano con domande eccitate ed entusiaste rivolte a Joe del tipo "Come ucciderai mia madre? L'avvelenerai?" per di più mentre stanno mangiando. Ecco: Killer Joe è un film che toglie l'appetito. Va visto quando non avete il languorino, perché se ce l'aveste, arrivati alla ormai famosa scena del pollo, non tocchereste cibo neanche se preparato dallo chef pluristellato Gordon Ramsay.
Ma ciò che più mi ha sconvolto è il nichilismo che permea il film in maniera inesorabile. Ognuno pensa per sé. Non c'è unità in questa famiglia disastrosa, non c'è la ben che minima ombra d'affetto. Il padre è un personaggio scritto malissimo (volutamente?), un codardo idiota senza spina dorsale che ogni volta che apre bocca desidereresti svegliarlo a suon di ceffoni da quel suo limbo ingiustificato. La bagarre di piombo e sangue finale oltre a essere d'impatto è una coppia di stecchini da shangai che ponendosi sotto le palpebre le spalanca con violenza e si è lì, increduli e spaesati e persino divertiti, a osservare degli individui che si scannano, incitano alla violenza, con una sola certezza in mente: devo e voglio uscire vivo da quest'inferno.
Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):
Titolo originale: Killer Joe
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti
Anno: 2011
Durata: 103 min
Genere: thriller, noir
Regia: William Friedkin
Soggetto: Tracy Letts (opera teatrale)
Sceneggiatura: Tracy Letts
Produttore: Nicolas Chartier, Scott Einbinder, Patrick Newall (co-produttore), Eli Selden (produttore associato), Doreen Wilcox Little (produttore associato)
Produttore esecutivo: Christopher Woodrow, Molly Conners, Vicki Cherkas, Zev Foreman, Roman Viaris
Casa di produzione: Voltage Pictures, Pictures Perfect Corporation, ANA Media, Worldview Entertainment
Distribuzione (Italia): Bolero Film
Fotografia: Caleb Deschanel
Montaggio: Darrin Navarro
Musiche: Tyler Bates
Scenografia: Franco-Giacomo Carbone
Costumi: Peggy Schnitzer
Trucco: Krystal Kershaw
Interpreti e personaggi:
Matthew McConaughey: Killer Joe Cooper
Emile Hirsch: Chris Smith
Juno Temple: Dottie Smith
Thomas Haden Church: Ansel Smith
Gina Gershon: Sharla Smith
Doppiatori italiani:
Francesco Prando: Joseph "Killer Joe" Cooper
Massimiliano Alto: Chris Smith
Veronica Puccio: Dottie Smith
Massimo Corvo: Ansel Smith
Laura Romano: Sharla Smith
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti
Anno: 2011
Durata: 103 min
Genere: thriller, noir
Regia: William Friedkin
Soggetto: Tracy Letts (opera teatrale)
Sceneggiatura: Tracy Letts
Produttore: Nicolas Chartier, Scott Einbinder, Patrick Newall (co-produttore), Eli Selden (produttore associato), Doreen Wilcox Little (produttore associato)
Produttore esecutivo: Christopher Woodrow, Molly Conners, Vicki Cherkas, Zev Foreman, Roman Viaris
Casa di produzione: Voltage Pictures, Pictures Perfect Corporation, ANA Media, Worldview Entertainment
Distribuzione (Italia): Bolero Film
Fotografia: Caleb Deschanel
Montaggio: Darrin Navarro
Musiche: Tyler Bates
Scenografia: Franco-Giacomo Carbone
Costumi: Peggy Schnitzer
Trucco: Krystal Kershaw
Interpreti e personaggi:
Matthew McConaughey: Killer Joe Cooper
Emile Hirsch: Chris Smith
Juno Temple: Dottie Smith
Thomas Haden Church: Ansel Smith
Gina Gershon: Sharla Smith
Doppiatori italiani:
Francesco Prando: Joseph "Killer Joe" Cooper
Massimiliano Alto: Chris Smith
Veronica Puccio: Dottie Smith
Massimo Corvo: Ansel Smith
Laura Romano: Sharla Smith
Un film di quelli cattivi e sudici che ti da fastidio guardare ma dal fascino così irresistibile che non ne riesci a fare a meno. Inutile: Friedkin è una garanzia, un mostro sacro, uno imprescindibile
RispondiEliminaEcco: sudicio è un aggettivo che mi mancava per definire questo buon film.
EliminaUna famiglia terribile, eppure finisce che le si vuole quasi bene. XD
RispondiEliminaStraordinaria la prima vera prova d'attore di Matthew.
E quanto al pollo fritto...beh, lo hai detto già tu!
^_^
Io sarei stato il primo a sterminare questa famiglia disastrosa ;)
EliminaMatthew qui finalmente dimostra di essere un attore. Era ora.
Per me un filmone incredibile, e decisamente meno ironico di quanto sembri.
RispondiEliminaUna fine del sogno americano in stile A history of violence.
Il finale è così violento, scaturito da dinamiche primitive, che sfiora l'assurdo. Ero incredulo e ho anche riso.
EliminaLo vidi a Venezia alla sua presentazione ufficiale. Grandissimo Friedkin, un ottantenne con la lucidità di un ragazzino: forse non sapete che questo film (girato in un paio di settimane) è nato quasi per gioco... Il regista sarebbe dovuto venire in Italia per la tournèe teatrale di un suo musical (L'affare Makropulos) che sarebbe durata diversi mesi. Saputo ciò, l'allora direttore della Mostra Marco Muller invitò Friedkin al Lido per un premio alla carriera e una retrospettiva in suo onore. Friedkin, onorato, decise che presentarsi 'a mani vuote' in laguna solo per ritirare un premio non sarebbe stato troppo rispettoso e allora decise. nei ritagli di tempo della lavorazione del suo spettacolo (giuro!) di girare questo gioiellino. Insomma, un 'regalo' a noi italiani. Immenso!
RispondiEliminaQuesta curiosità non la sapevo, grazie (ora la userò per far colpo) ;)
EliminaBeh, è stato davvero gentile. Il film merita assolutamente almeno una visione, personalmente però non lo riguarderò.
Hai mai letto come l'ho revìcensito io? LOL
RispondiEliminaCorro a leggerla.
EliminaUn suggerimento: scrivi di più, molto di più ;)
Grazie, lo prendo come un complimento :P Problema mio e del Primario del reparto di Cinematografia Patologica è il tempo da dedicare alla voglia di scrivere.QAbbiamo delle vite leggermente incasinate.Leggermente,eh..
EliminaComunque resto dell'idea che tu e il Doc Massis siete la stessa persona ;)
EliminaIe piacerebbe, al Doc, essere io...XD Comunque la tua, come quella di altri, è un'affermazione dovuta allo scarso impegno alla lettura dei post del nostro illeggibile blog che tutti ci mettete..Nessuno, manco un bipolare scisso, potrebbe avere gusti e stili espositivi, scelte lessicali e giudizi, così diversi...
EliminaIl vostro (o tuo) blog è difficoltoso da leggere, ma può arricchire il lessico di chi ha nella sua faretra solo due frecce linguistiche pure sbeccate.
EliminaAllora siete proprio una bella coppia, chissà dal vivo che discorsi sapete tirar fuori.
Figa, alcool, psichedelia.Poi letteratura e filosofia, poesia, politica..Dipende dalle droghe! XD
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