mercoledì 7 gennaio 2015

I Origins

I Origins

★★★

Ian Gray (Michael Pitt) è un biologo molecolare che si sta occupando dello studio degli occhi umani con l'assistente Karen (Brit Marling) e il dottor Kenny (Steven Yeun) che durante una festa di Halloween incontra una ragazza con degli occhi stupendi che lui fotografa e con cui ha un rapido amplesso sessuale. Giorni dopo Ian nota che in un grande cartellone pubblicitario vi sono ritratti proprio quei occhi e dopo varie ricerche la incontra, si chiama Sofi (Astrid Bergès-Frisbey), e s'innamorano andando a vivere assieme. Un giorno Karen fa una scoperta straordinaria e lo stesso giorno Ian assisterà a una tragedia che lo segnerà per tutta la vita. 


Cosa guardate subito in una donna? o in un uomo, che il mio pubblico e multigenere, ovvio. Anche voi gli occhi? Che casualità, pure io. Vengono al primo posto dopo chioma (non bionda, possibilmente), labbra, lato b e piedi (in questo io e Tarantino siamo compagnoni). E Ian Gray, protagonista di I Origins (dal regista Mike Cahill di Another Earth), è come noi: irrimediabilmente attratto dagli occhi che studia come biologo molecolare, assai ambizioso, visto e considerato che è fermamente intenzionato a confutare una volta per tutte il discorso dell'esistenza di Dio che si basa sul fatto che gli occhi siano il frutto della creazione di un essere superiore meglio conosciuto come Dio. 



E come potrebbe mai raggiungere questo obiettivo? Non sono uno scienziato, ma in parole profane, lo raggiungerebbe qualora riuscisse a ricreare l'occhio in organismi unicellulari non vedenti (come i vermi, per esempio). Ci riuscirà? Sì, ma non è la domanda giusta. Come influirà sulla sua vita questa grandiosa scoperta a seguito di una tragedia di cui non riesce a oscurarne il ricordo? Potrebbe lasciare che le palpebre riparino gli occhi. Lasciare che si abituino al buio e inghiottano in esso quel ricordo. Ma no. E qui devo fare uno spoiler se no potrei parlare a vuoto o servendomi di metafore ma non mi pare il caso: rientrando dal laboratorio, dove Karen gli ha annunciato la buona riuscita dell'esperimento, rimane bloccato in un ascensore non troppo sicuro tra due piani assieme alla sua fidanzata Sofi. Lui sblocca le porte creando una via di fuga, ma mentre tira su la ragazza i fili dell'ascensore cedono e lui si accorge solo dopo un minuto che l'ha tra le braccia che a lei manca la parte inferiore del corpo. Scena straziante.


Sette anni dopo la tragedia Ian (un Michael Pitt intenso) è felicemente sposato, è uno scienziato affermato e sua moglie Karen da alla luce un bambino che al momento della registrazione biometrica compare già registrato (ha gli stessi occhi di un uomo defunto due anni prima) inoltre una dottoressa presume sia affetto da autismo e durante un esperimento (messo di fronte a due immagini ogni volta diverse si segna quale cattura la sua attenzione) esso viene attirato da alcune fotografie che Ian scopre essere tutte collegate: un bar sulla strada che porta a una fattoria rossa dove vive quel cane il cui padrone è la anziana donna moglie del defunto. Fermi tutti: che suo figlio sia la reincarnazione di quell'uomo morto due anni prima del suo concepimento? Non è tutto: cercando all'interno di un database biometrico altre similitudini come questa si scopre che gli occhi di Sofi sono stati registrati solo due mesi fa in India. Tutto ciò è strano? Gli occhi sono come delle impronte digitali: ognuno ha i suoi. Che dall'altra parte del mondo ci sia qualcuno veramente qualcuno con gli occhi di Sofi? Ian si reca in India dove farà una scoperta che la scienza non è ancora in grado di dimostrare. 



I Origins è originale, bello esteticamente, con un'idea suggestiva e scientificamente interessante, sorretto da una regia posata ed elegante e una colonna sonora in grado di accordarsi con le scene. Eppure manca di incisività a causa di una narrazione non troppo concentrata. Passato completamente in sordina, vi consiglio di recuperarlo perché il finale è di una particolare poesia che dimostra tutte le capacità di Mike Cahill, uno da non ignorare. 



Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: I Origins
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2014
Durata: 106 min
Generedrammatico, fantascienza
Regia: Mike Cahill
Soggetto: Mike Cahill
Sceneggiatura: Mike Cahill
Produttore: Mike Cahill, Michael Pitt, Alex Orlovsky
Produttore esecutivo: Adam S. Bersin, Tyler Brodie, Jayne Hong, Adam Neumann, Rebekah Paltrow Neumann, Bonnie Timmermann
Casa di produzione: Verisimilitude, WeWork Studio, Bersin Pictures, Penny Jane Films
Fotografia: Markus Förderer
Montaggio: Mike Cahill
Musiche: Will Bates, Phil Mossman
Scenografia: Tania Bijlani
Costumi: Megan Gray

Interpreti e personaggi:
Michael Pitt: Ian Gray
Brit Marling: Karen
Àstrid Bergès-Frisbey: Sofi
Steven Yeun: Kenny
Archie Panjabi: Priya Varma
Cara Seymour: Dott. Jane Simmons
William Mapother: Darryl

Denny B.


4 commenti:

  1. Da come lo descrivi caro Denny, mi sembra assolutamente da non perdere, anche se la cosa che di solito vedo a prima " vista" di una persona sono i denti e le mani , poi la postura ed infine gli occhi!
    Perchè? Chissà, forse frutto della danza passata in lunghi anni di studio...forse le informazioni che mi danno queste preferenze, non so dirti..
    Ma cercherò di recuperare il tutto perchè mi intriga non poco!
    Un grande abbraccio e grazie!

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  2. da me è passato un paio di giorni fa....direi che è intenso ma nella seconda parte perde un po' di incisività...ma è assolutamente da vedere non fosse altro per la bella idea che lo sorregge...

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  3. certo che è curioso con gli occhi si possano vedere le stesse cose in maniera del tutto differente. :)
    per me la prima parte è ottima, mentre il finale è il punto più debole del film...

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  4. Se c'è Brit Marling lo vedrò assolutamente... il regista è stato anche il suo ex-compagno e insieme avevano già realizzato il bellissimo 'Another Earth'.
    Ti saprò dire: intanto grazie per la recensione!

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