venerdì 11 dicembre 2015

Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith (2005)

★★★½

Sono passati tre anni da quando il Conte Dooku (Christopher Lee) è riuscito a fuggire dalla spada laser del Maestro Yoda e la Repubblica Galattica ha subito danni non da poco per di più il Conte, con la complicità del generale Grievous, il comandante cyborg dei droidi, riescono a rapire il Cancelliere Supremo Palpatine (Ian McDiarmid). Anakin Skywalker (Haydeen Christensen) e il suo maestro Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor) sono incaricati di salvarlo. La Repubblica però è in grave pericolo e quest'ultimo non arriva di certo dal di fuori bensì dal di dentro. Chi sta tramando affinché i Jedi escano sconfitti e la Repubblica cada nelle mani dei Sith?

Diciamo subito senza indugio così il dente ce lo togliamo una volta per tutte: La vendetta dei Sith fa parte della saga di Star Wars ed è degno di essere accostato alla trilogia galattica il cui mito e la cui epica non si è ancora estinta (e mai si estinguerà). Qui George Lucas, accorgendosi di avere per le mani la saga che lui stesso ha creato, si ricorda improvvisamente di volerle un mondo di bene e questo commovente sentimento riesce a infonderlo nel film facendo, finalmente, emozionare il pubblico. Sì, perché La vendetta dei Sith ha un elemento che gli altri due film non hanno: l'emozione. Porta con sé un carico di emozione lucente in un'atmosfera di buio presagio unendo tratti inaspettatamente violenti e cruenti a momenti di commozione sincera e nostalgico sentimento. 

Si scopre in questo film che il passaggio definitivo di Anakin Skywalker al Lato Oscuro della Forza avviene principalmente per amore. Dopo aver avuto una tragica visione in cui Padme moriva durante il parto il giovane allievo di Obi-Wan Kenobi si tormenta pensando a un modo per evitare che questo accada: Palpatine (che è in realtà il malvagio Darth Sidius, l'avevano capito tutti tranne i Jedi), da sempre affascinato dalla sua forza, lo incanta, conducendolo al Lato Oscuro con la promessa di poter salvare Padme dalla triste fine a cui sembra essere ormai destinata. 

Il duello tra Anakin e Obi-Wan è uno dei momenti più emozionanti di tutta la saga e assistere impotenti allo sterminio dei cavalieri Jedi, così come udire Yoda "Fallito ho, in esilio andare io devo" per non essere riuscito a fermare Palpatine, rende ancora più consapevole nonché ricca, per certi versi, la visione della trilogia canonica. E' come se Lucas aspettasse fin dal primo terribile episodio di poter dirigere questo film e raccontarci di come Anakin divenne Darth Vader, uno dei villain più iconici della storia della settima arte. 

Lo devo ammettere: a me il finale mi ha fato scendere una lacrima. Sarò un piagnone, ma pensare a Yoda in auto-esilio, l'ordine dei Jedi estinto, Obi-Wan vivere solitario su Tatooine con il compito di vegliare sul piccolo Luke il quale non vivrà mai la sua infanzia assieme a sua sorella Leila, l'ultima scintilla di bene ristagnare per anni nell'oscurità dell'anima di Darth Vader, la Repubblica schiacciata sotto il tacco appuntino dell'Impero, mi fa venire un magone indescrivibile. J. J. Abrams non commettere oscenità, te ne prego, ma fai tesoro di ogni cosa buona di questa saga e non farti tentare dal Lato Oscuro. Che la forza sia con te e con tutti noi. 

2 commenti:

  1. Il migliore della nuova trilogia, l'unico all'altezza dei cult che hanno originato il mito.
    Speriamo che Abrams non deluda.

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  2. Anch'io ho sempre amato questo film, nonostante sia imperfetto. Il duello finale ha un'epica che solo le grandi storie hanno!

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