★★★★
Veloce recap delle stagioni precedenti: la seconda stagione di Veep parte benissimo, si affloscia leggermente nel sesto e settimo episodio con una Selina sull'orlo di una crisi di nervi, e finisce per prendere il volo con la VP che decide di candidarsi alle elezioni presidenziali. La terza stagione invece, incentrata sull'impegnativa campagna elettorale di Selina Meyer, inizia in maniera fiacca per poi riprendersi sempre più vivacemente. Da segnare l'episodio 6 che tratta l'annosa questione delle armi e l'episodio 7 il cui viaggio a Londra di Selina è esilarante.
Ma è nella quarta stagione che Veep fa un salto di qualità incredibile diventando una serie Tv davvero da non perdere per nessuna ragione al mondo la cui quinta stagione (che inizierà il 24 aprile) attendo con trepidazione. Perché a differenza del suo collega House of Cards, la serie Tv creata da Armando Iannucci, attraverso gli errori comici dello staff e del presidente Selina Meyer, e non mediante trame spionistiche, omicidi, intrighi infiniti, fa riflessione politica e satira feroce e deliziosamente (s)corretta.
Il cast è tra i più affiatati in circolazione. Ogni attore dà al suo ruolo una particolarità, non si potrebbe fare a meno di nessuno dei personaggi (che Veep sarebbe senza Gary? Dai) e quando si intuisce l'improvvisazione è tutto grasso che cola. Julia Louis-Dreyfus è una mattatrice di prim'ordine, figlia del Saturday Night Live, non sbaglia né un tempo comico né un'espressione a pagarla e le sue uscite ("Ti piace fare sesso e viaggiare? E allora vai a farti fottere") metterebbero in imbarazzo anche un masso di granito come Frank Underwood.
Ma è dall'episodio 5 di Veep che gli effetti dei pastis di Selina Meyer cominciano a venir più o meno contenuti grazie all'entrata in scena del nuovo Vicepresidente. Lui, senza bastone, senza barbetta grigia, non attorniato dagli immancabili Chase, Foreman e Cameron e per nulla facente uso di Vicodin. Sì, sto parlando proprio di Hugh Laurie. Immaginate le mie urla quando ho scoperto che il senatore Tom James il quale accetta di essere il nuovo VP di Selina Meyer è l'attore che volente o nolente sarà sempre l'amatissimo/odiatissimo Dr. Gregory House. Entusiasmo da groupie manco a dirlo.
Nella storia dell'umanità non si è mai verificato un pareggio nella notte delle elezioni presidenziali americane e quel genio di Iannucci non solo lo pensa, ma lo racconta in uno splendido episodio tirando in ballo il XX emendamento della cui esistenza, forse, neanche gli statunitensi sono a conoscenza. Chiudo col dire che il penultimo episodio di questa incredibile quarta stagione è difficilmente (perché scriverlo deve essere stato tutt'altro che semplice) sorprendente.
Il cast è tra i più affiatati in circolazione. Ogni attore dà al suo ruolo una particolarità, non si potrebbe fare a meno di nessuno dei personaggi (che Veep sarebbe senza Gary? Dai) e quando si intuisce l'improvvisazione è tutto grasso che cola. Julia Louis-Dreyfus è una mattatrice di prim'ordine, figlia del Saturday Night Live, non sbaglia né un tempo comico né un'espressione a pagarla e le sue uscite ("Ti piace fare sesso e viaggiare? E allora vai a farti fottere") metterebbero in imbarazzo anche un masso di granito come Frank Underwood.
Ma è dall'episodio 5 di Veep che gli effetti dei pastis di Selina Meyer cominciano a venir più o meno contenuti grazie all'entrata in scena del nuovo Vicepresidente. Lui, senza bastone, senza barbetta grigia, non attorniato dagli immancabili Chase, Foreman e Cameron e per nulla facente uso di Vicodin. Sì, sto parlando proprio di Hugh Laurie. Immaginate le mie urla quando ho scoperto che il senatore Tom James il quale accetta di essere il nuovo VP di Selina Meyer è l'attore che volente o nolente sarà sempre l'amatissimo/odiatissimo Dr. Gregory House. Entusiasmo da groupie manco a dirlo.
Nella storia dell'umanità non si è mai verificato un pareggio nella notte delle elezioni presidenziali americane e quel genio di Iannucci non solo lo pensa, ma lo racconta in uno splendido episodio tirando in ballo il XX emendamento della cui esistenza, forse, neanche gli statunitensi sono a conoscenza. Chiudo col dire che il penultimo episodio di questa incredibile quarta stagione è difficilmente (perché scriverlo deve essere stato tutt'altro che semplice) sorprendente.
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