mercoledì 12 febbraio 2014

Her - Lei: l'amore 2.0 ai tempi di Spike Jonze

Her

★★★★

In un futuro non troppo lontano Theodore (Joaquin Phoenix), scrittore malinconico e separato dalla moglie, lavora in una compagnia che attraverso il sito BeautifulHandwrittenLetters.com offre ai clienti lettere personalizzate. Un giorno, invogliato da una pubblicità, decide di acquistare un nuovo sistema operativo dotato di voce chiamata Samantha (Scarlett Johansson), un'intelligenza artificiale in grado di ascoltarlo, capirlo e consigliarlo, di cui Theodore s'innamora.


Her di Spike Jonze è un piccolo capolavoro di sentimento incentrato sulle relazioni umane che paiono sempre più scarni ologrammi dell'incapacità comunicativa che ci affligge. Il mondo attorno a Theodore rimbomba di solitudine: ogni persona che passeggia per le strade di una città senza nome, che è in piedi sul tram o sdraiata sulla spiaggia è in compagnia di un auricolare e non è bizzarro vederli parlare, discutere e ridere da soli. Si fa quasi tutto tramite quell'auricolare e un palmare: si controllano le mail, si scrivono mail, si consulta il meteo o i quotidiani. Anche il sesso ormai è virtuale, infatti in una scena iniziale Theodore non riesce a dormire e scorre a voce le varie richieste di donne annoiate e sole e si ritrova a fare un sesso virtuale svogliato e sbrigativo. 


Quando Theodore, un malinconico e commovente Joaquin Phoenix, un attore che non ha ancora sbagliato a scegliere un copione, sente per la prima volta la voce di Samantha, il sistema operativo del suo computer, è un filino diffidente, e più avanti rimarrà sorpreso dal'umanità di cui lei è capace perché prova emozioni  e sentimenti e immagina addirittura che Theodore li gratti la schiena durante una passeggiata serale. L'amore tra i due è descritto con una delicatezza e un'introspezione splendida da parte dello Spike Jonze sceneggiatore e noi vediamo l'evolversi di questo sentimento descritto dall'amica di lui, Amy (Amy Adams), come una "pazzia socialmente accettata"; vediamo Theodore correre tra i passanti e le risate di Samantha e li vediamo impegnati in riflessioni erotiche (e non) sulla spiaggia assolata o mentre fanno l'amore per la prima volta, in una delle scene più intense del film, e sorridiamo ebeti spogliati di qualsiasi giudizio negativo su una relazione incorporea.


Her dimostra che è possibile innamorarsi di una persona senza mai vederla. Samantha non ha un corpo (in una scena che ricorda Essere John Malkovich loro cercano di fare l'amore mediante una terza persona), ma è presente più che mai nella vita di Theodore: lo ascolta, lo capisce, ride con lui, lo incita, lo consiglia e compone musiche come fossero fotografie che immortalino i momenti più importanti della loro relazione. E' vero amore perché l'amore significa condividere la propria vita con qualcuno. Noi speriamo che lui e lei riescano in qualche modo a incontrarsi e abbracciarsi, finalmente corpo a corpo; lo speriamo, siamo degli idioti, ma continuiamo a sperarlo fino alla scena più straziante del film che non vi racconterò.


Straordinaria l'interpretazione vocale di Scarlett Johansson che la giuria del Festival Internazionale del Film di Roma ha premiato come miglior interpretazione femminile e in questo sono stati di una spregiudicatezza dal sapore futurista e se vi volete un po' di bene non vi azzarderete a sentire il doppiaggio di Micaela Ramazzotti, scelta di non so ancora quale disgraziato direttore del doppiaggio a cui auguro uno dei miei giornalieri mal di pancia.


Her è uno dei più bei film dell'anno che non ha minimamente deluso le mie alte aspettative. Spike Jonze si conferma uno dei registi/sceneggiatori più interessanti e visionari di un mondo cinematografico che quest'anno ha stappato pellicole una più buona dell'altra.


Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: Her
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2013
Durata: 120 min
Genereromantico, fantascienza, commedia
Regia: Spike Jonze
Soggetto: Spike Jonze
Sceneggiatura: Spike Jonze
Produttore: Megan Ellison, Vincent Landay
Produttore esecutivo: Daniel Lupi
Casa di produzione: Annapurna Pictures
Distribuzione (Italia): BiM Distribuzione
Fotografia: Hoyte Van Hoytema
Musiche: Karen O, Arcade Fire
Scenografia: K.K. Barrett
Costumi: Casey Storm

Interpreti e personaggi:
Joaquin Phoenix: Theodore
Olivia Wilde: Blind Date
Amy Adams: Amy
Rooney Mara: Catherine
Chris Pratt: Paul
Sam Jaeger: Dott. Johnson
Portia Doubleday: Isabella
Luka Jones: Mark Lewman
Katherine Boecher:
Alia Janine:

Doppiatori originali:
Scarlett Johansson: Sistema operativo Samantha

Doppiatori italiani:

Micaela Ramazzotti: Sistema operativo Samantha

Denny B.






8 commenti:

  1. Film splendido, la risposta aerea ed intimista al Wolf di Scorsese, tutto istinto.
    Ne parlerò in prossimità della sua uscita italiana.

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    1. Sono molto contento che sia piaciuto anche a te :)
      Jonze è sensibile e intelligente e ha sfornato uno dei film più belli dell'anno che raggiunge climax splendidi.

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  2. Un film che solleva un'importante e delicatissima riflessione, su uno dei più grandi mali dell'essere umano: l'incapacità di comunicare. Un male che distrugge ovunque vada. Coppie di fatto, amanti, amici, padri e figli...se solo avessimo l'intelligenza di ponderare ciò che diciamo e ciò che ascoltiamo, avremmo vinto. La mancanza di dialogo ci rende vulnerabili e ci annienta pian piano. Troviamo l'amore ideale laddove, probabilmente, nemmeno esiste. Eppure è sempre presente, nonostante quel corpo che non si può toccare. Che non c'è, ma è lì con noi...un film di una poetica e di una luce amara. Due interpretazioni straordinarie. Il sorriso di Joaquin è una delle immagini più commoventi che mi sia capitato di vedere in questi ultimi anni sul grande schermo. Un film che ho amato per tutto ciò che è, e racconta.

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    1. Cara Valentina, se non avessi già scritto la recensione ti ruberei volentieri il commento e lo inserirei da qualche parte perché è veramente bello :)

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  3. Immagino mi piacerà.. non so quanto c'azzecchi Joaquin.. ho qualche perplessità su di lui e le foto che pubblichi la alimentano.. ma spero di sbagliarmi.. ;)

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    1. Ti sbagli di grosso ;)
      Phoenix è un attorone e in questo ruolo malinconico e "sobrio" c'azzecca in pieno.

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  4. Davvero un bel film, anche se - da bravo cagacazzi quale sono - per me fa risentire un'ambientazione non sviluppata benissimo, e che lascia alcuni quesiti sul finale.
    Per quanto concerne la Ramazzotti... per me è una brava attrice, ma non è una doppiatrice. Facciamo fare il lavoro a chi è di competenza!
    Comunque questo 2014 inizia da Dio!

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    1. Cagazzi attento ;) infatti alla parola capolavoro ho affiancato piccolo. Ma tolto questo il finale mi è piaciuto e l'ambientazione anche se non pienamente sviluppata è una bella cornice per una storia d'amore nell'era dell'incomunicabilità.

      Dei film candidati all'Oscar non ce n'è uno brutto. "American Hustle" è il meno bello, ma brutto non è (anche se non mi è piaciuto).

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