mercoledì 26 marzo 2014

Antichrist: vade retro Trier, vade retro Trier

Antichrist

½ stella

Sono in difficoltà, lo ammetto. Il mio vocabolario è in difficoltà, non riesce a scovare parole eleganti o quanto meno sobrie che non ledano la sensibilità del lettore. Devo riuscire a scrivere una recensione di Antichrist senza scadere nella più divertente esclamazione fantozziana usata e abusata da chiunque. Devo riuscire a non rimettere i cenoni di natale dei miei anni passati sulla tastiera del computer su cui scrivo con così tanto amore le critiche dei film più disparati. Da qualche parte dovrò pur cominciare, quindi ecco in breve - in brevissimo - la trama.


Lui (Willem Dafoe) e Lei (Charlotte Gainsbourg) consumano un atto sessuale mentre il loro figlioletto scende dal letto e, avvicinando la sedia al bordo della finestra aperta, si butta di sotto dove si schianta sull'asfalto imbiancato dalla neve. Lei cade in una pseudo-depressione e il marito, che è un terapeuta, decide di curarla lui con sedute di ipnosi e chiedendo cosa le fa più paura al che, dopo la risposta "il bosco", decide di portarla in una casa nel bosco per continuare la terapia, resa difficile dal carattere di lei e dalla natura che pare mossa da un'entità malefica.


I primi nove minuti di amplesso a rallentatore in bianco e nero sull'aria "Lascia ch'io pianga" del Rinaldo di George Frideric Handel sono di discreto impatto emotivo tanto che sono stato portato a credere che Antichrist fosse il balsamo che curasse la mia delusione della visione di Dogville. Quanto mi sbagliavo. Dopo quest'inizio promettente ogni dieci minuti circa la mia bocca pronunciava attonita un "Ma cosa sto guardando?". Lei, Charlotte Gainsbourg, di una bruttezza allucinante, è una depressa bipolare nullafacente: passa da stati in cui si scoperebbe pure una delle querce di cui parla in uno degli stupidi dialoghi spruzzati tra un rallenty e una pioggia di ghiande a momenti d'ira in cui ucciderebbe pure un pulcino bagnato.


Lui, Willem Dafoe, che considero un attore straordinario capace di interpretare qualsiasi ruolo drammatico gli offrano, è un terapeuta precisino che assolutamente non farebbe mai sesso con la sua paziente - la moglie - salvo poi calmarla da un attacco d'ansia con sonori affondi carnali; e portandola nel bosco dopo avergli detto, tra un sospiro deprimente e l'altro, che la cosa che più le fa paura è il bosco attorno all'Eden (riferimento al paradiso perduto?): per sconfiggere le proprie paure si devono affrontare, no?



Quindi i due consorti si dirigono alla casa nel bosco - precedentemente affittata? di loro proprietà? oppure non ne sanno nulla un po' come è successo a Scajola? - e mentre passeggiano nella natura portando gli zaini sulle spalle Lei sente un bruciore ai piedi giustificato da una leggera scottatura proprio a uno dei piedi. La natura cerca di far capire loro che non sono i benvenuti, d'altronde, come dice Lei una sera, "La natura è la chiesa di Satana". Tutta questa ambiguità, quel senso che Trier crede sia d'incubo, ma che è soltanto noia vuota, viene sciorinata attraverso simboli che hanno le sembianze di animali: il cerbiatto partoriente che scappa - a rallentatore - tra l'erba alta; l'aquila che si ciba del piccolo di un altro volatile, o del suo stesso piccolo, non si capisce; il corvo che gracchia e che Lui non riesce a uccidere una volta che si è nascosto dalla vista della sempre più folle sua consorte; e poi la volpe - uno dei punti trash più alti di Antichrist - che, parlando, dice "il caos regna". 



Durante la loro villeggiatura Lei non riesce a camminare da sola da una pietra all'altra. Gli alberi crollano a vanvera. Ricorda un momento in cui nel bosco aveva sentito piangere un bambino credendo fosse il suo, che si scopre, grazie a un'autopsia, di avere avuto problemi ai piedi a causa della sbadataggine della madre che gli aveva messo le scarpe al contrario. E qui i proverbiali "What a Fuck?" si sprecano. Ma non posso non citare scene raccapriccianti come quella in cui Lei tramortisce Lui con un attrezzo, masturba il suo membro da cui fuoriesce del sangue e poi gli buca una gamba fermandogliela con una pietra rotonda, e fugge nel bosco, mentre Lui si sveglia, esce dalla casa, si nasconde in una tana e Lei - in un delirio orticante - lo cerca tra gli alberi urlandogli "Bastardo, non lasciarmi da sola". Ma il picco più raccapricciante lo si raggiunge quando lei, con delle forbici, si taglia la clitoride. 



Antichrist finisce con Lui - Lei è morta bruciata su un rogo improvvisato - in bianco e nero, con la stessa aria del prologo, che si ciba di alcune more o bacche, presumo allucinogene perché vede il cerbiatto, il corvo e la volpe prima che un marasma di gente risalga il fianco ripido del bosco diretti verso chissà quale luogo. Antichrist è una delle cose più brutte che io abbia mai visto, un cumulo maleodorante di castronerie che segna il punto più basso dell'odierna cinematografia.  

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):


Titolo originale: Antichrist
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Danimarca, Germania, Italia, Svezia, Polonia
Anno: 2009
Durata: 104 min. ("catholic version")
109 min. (uncut "protestant version")
Generethriller psicologico, orrore, noir, drammatico
Regia: Lars von Trier
Soggetto: Lars von Trier
Sceneggiatura: Lars von Trier
Produttore: Meta Louise Foldager
Produttore esecutivo: Bettina Brokemper, Peter Garde, Peter Aalbæk Jensen
Casa di produzione: Zentropa Entertainments
Distribuzione (Italia): Lucky Red
Fotografia: Anthony Dod Mantle
Montaggio: Åsa Mossberg, Anders Refn
Effetti speciali: Fabian Grobholz, Dennis Kron, Erik Zumkley
Scenografia: Karl Júlíusson
Trucco: Uta Bucklitsch, Thomas Foldberg, Antje Bockeloh

Interpreti e personaggi:
Willem Dafoe: Lui
Charlotte Gainsbourg: Lei

Doppiatori italiani:
Roberto Pedicini: Lui
Valentina Carnelutti: Lei



Denny B.








7 commenti:

  1. Una vera merda.
    Tra i peggiori film che abbia mai visto.

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  2. E pensare che volevo vederlo da parecchio tempo.
    Posso evitare, mi pare di capire;)

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    1. Non sprecare un'ora e più della tua preziosa vita per vedere sta monnezza, salvati almeno tu ;)

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  3. A breve farò una topten dei film più brutti che ho mai visto e, dopo "A Serbian film", ci sarà questo.
    Davvero, una sozzeria allucinante. E c'è pure chi lo definisce arte...

    Comunque, tanto per non smentirmi mai, io adoro la Gainsbourg come attrice. E ti dirò: mi arrapa parecchio, pure U.U

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    1. Questo film non può mancare nelle Top Ten dei film più brutti di tutto il mondo. Poi magari abbiamo un cervello troppo limitato per comprendere l'arte intrinseca del tricheco danese.

      Se ti arrapa la Gainsbourg vuol dire che sei proprio alla frutta. Irrecuperabile, ormai ;(

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  4. Sì, questo film è arte. Non è paragonabile al 95% dei film che sono creati a scopo educativo. Van Trier ha un suo messaggio ed è pesante. È come paragonare Leopardi alla Rowling, sono sicuro che la maggior parte di noi troverebbe ridicoli gli scritti di Leopardi mentre esalterebbe la scrittura facile e immediata della Rowling. Questo è un film che parla del maligno che c'é nella Natura umana, del fatto che gli uomini sono spacciati, segnati dalla nascita. Purtroppo non è così facile comprenderlo come si può fare con l'intera saga di Star Wars, o con qualsiasi film di Tarantino(parlo da fan di Quentin). Non é un film d'intrattenimento, non va preso come tale. Ma criticarlo in questa maniera, davvero...fa pensare male riguardo la vostra perspicacia..non avete capito assolutamente nulla. Siete lì a commentare la trama, la bruttezza della Gainsberg (ma dio santo nella vita reale le donne non sono mica tutte modelle no?)..mi fa pensare che voi siate proprio gente da film come Transformers..il che non é un male, solo non criticate a caso. Un intera recensione senza toccare neppure uno dei temi fondamentali del film, ok, non hai afferrato il film..quest'anno sono usciti film come The Vvitch o The Neon Demon o quel capolavoro di Animali Notturni...ecco pure a loro é toccata la stessa sorte di Antichrist, troppo complessi per uscire in sale cinematografiche dove si vuole solo passare una serata in compagnia..

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