venerdì 11 aprile 2014

Nymphomaniac Vol. 2: lo squallore ha finalmente il suo giusto film

Nymphomaniac Vol. 2



Cercherò di mantenere un tono calmo finché potrò, mi scuso anticipatamente se deciderò di pubblicare la recensione di Nymphomaniac Vol. 2 senza tagli e censure da parte del mio io galante. Nella seconda parte del film porno Joe continua il suo racconto farcito di peripezie sessuali e vi avverto che ci saranno spoiler perché è mia intenzione raccontarvi il film per farvi passare la voglia, se ne avete, di assistere a questo spettacolo degradante per chiunque ami il cinema e lo rispetti.


Alla fine della prima parte avevamo lasciato Joe priva di provare piacere e veniamo a conoscenza del fatto che a soli dodici anni aveva avuto un orgasmo che gli ha provocato una visione mistica e blasfema secondo le tante noiose lezioncine di Selingman che scopriamo essere ancora vergine e addirittura asessuale. Ecco perché non si eccitava durante il racconto. Lui è innocente ed è un giudice senza preconcetti. Joe e Selingman: due opposti che s'incontrano. Se il danese si fosse fermato qui mi avrebbe risparmiato il fragore pericoloso delle coronarie. 


Ma tra una copulazione e l'altra la giovane Joe (che riesce a infilarsi nella vagina una dozzina di cucchiai da dessert) e Jerome hanno un bambino, ma neanche il doversi prendere cura di una creatura meravigliosa riesce a stoppare la sua fame d'orgasmo e l'inutile marito, che non riesce più a saziarla come dovrebbe, le propone di farsi pure degli amanti e di sicuro non se lo fa ripetere due volte, addirittura - ed entra in scena Charlotte Gainsbourg - chiede a un interprete di domandare a un nero se vuole andare a letto con lei. Quando si recherà al luogo dell'incontro non ne troverà solo uno bensì due neri possenti e dotati (e già me le vedo ALCUNE donne letteralmente in visibilio con le mutande in mano a mo' di lazzo come se non avessero mai visto un cazzo eretto in vita loro) che litigheranno non si sa bene su cosa, forse a chi doveva andare il primo buco o il secondo, ma non è importante, come il film nella sua interezza.



L'esplorazione è tutto per una ninfomane e Joe non si fa mancare l'incontro con un sadico che dopo vari dubbi decide di farla entrare nel suo sancta sadicorum dove un'attenta procedura fatta di lacci strettissimi e frustini imbevuti di una sostanza non identificata gli fa capire che non è ancora pronta, che è molto meglio vedersi giovedì. Devo chiedere perché, davvero? non mi interessa, grazie. Si rivedono giovedì e potete immaginare lo svolgersi dello show sadomaso che si ripete nei giorni a venire fino a quando in un momento di follia egocentrica Trier si cita da solo, copia la sua stessa merda dal nome Antichrist, ci fa credere che il bambino lasciato solo a casa si lasci attirare dalla finestra aperta e che si lanci nel vuoto sulle note di Lascia ch'io pianga. Siamo arrivati a questo punto, signori miei. E non è neanche il passo peggiore, vi avverto. 



Decisa a farsi punire per il rischio che il bambino a corso a casua della sua negligenza si reca dal sadico che la accontenta con ben quaranta frustate con un frustino che lei stessa aveva prodotto. Se non avete visto questa scena non potete capire lo squallore che il regista tocca con piacere del tutto personale. Ma non sono ancora arrivato al punto di esplodere e vi comunico che in seguito Joe si infila in un giro di riscossioni illegali, fa da madre e da amante (il lesbismo mancava) a una ragazzina con un orecchio deforme a cui insegna il suo lavoro, che la ripagherà andando a letto con il suo ex marito Jerome, scoperta che la porterà ad armarsi di pistola e a tendere un agguato proprio ai due innamorati, ma scherzo del destino o più semplicemente sbadataggine (si è scordata, povera impedita, di levare la sicura) la pistola non spara e Jerome ne approfitta per 1) picchiarla 2) farsi sotto i suoi occhi la ragazzina dandole gli stessi affondi che diede la prima volta a Joe 3) godersi la vista della ragazzina che piscia addosso al corpo di Joe. Vi evito i dieci minuti finali ma sappiate che sono quanto di più schizofrenico io abbia mai visto. 



I personaggi di Trier non sono altro che macchie informi che vegetano da un punto all'altro della trama parlando con parole che non riconoscono come loro nel momento stesso in cui le pronunciano. E la regia da-filmino-del-matrimonio del danese non mette in salvo neanche mezzo fotogramma di questo cesto di alghe putrescenti che è il suo ultimo film che provocherà un grave danno: farà credere ai registi di film porno e pure a quelli amatoriali di essere portati per una professione così importante e nobile come quella del regista. Non immagino la fila che hanno fatto gli attori per lavorare in questo film. Hanno scopato dietro stipendio e inoltre sono considerati attori privi del suffisso porno.  


Insomma, dopo averlo visto nella sua interezza posso affermare con totale sicurezza che Nymphomaniac è lo squallore fatto film; una mediocrità repellente e abominevole e non vorrò avere niente a che fare con gli individui che dopo la visione gli affibbieranno con fervore febbricitante il nome di "opera d'arte". Se questo è il cinema del futuro che deve provocare a ogni costo utilizzando il nulla che provochi grandi emozioni se non appunto repulsione e squallore allora mi rifiuto di vedere e partecipare a questo futuro disastroso per un'arte che non accoglierà mai tra le proprie calde braccia la filmografia di questo mediocre sadico nazista arrapato che risponde al nome di Lars Trier. 




Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):


Titolo originale: Nymphomaniac
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Danimarca, Germania, Regno Unito, Belgio
Anno: 2013
Durata: 240 min
330 min (versione estesa)
Generedrammatico, erotico
Regia: Lars von Trier
Soggetto: Lars Von Trier
Sceneggiatura: Lars von Trier
Produttore: Marie Cecilie Gade, Louise Vesth, Bettina Brokemper, Bert Hamelinck, Marianne Slot
Produttore esecutivo: Peter Garde, Peter Aalbæk Jensen
Casa di produzione: Zentropa, Heimatfilm, Film i Väst, Slot Machine, Caviar Films, Concorde Filmverleih, Artificial Eye, Les Films du Losange, European Film Bonds
Distribuzione (Italia): Good Films
Fotografia: Manuel Alberto Claro
Montaggio: Molly Marlene Stensgaard
Effetti speciali: Erik Zumkley
Scenografia: Simone Grau
Costumi: Manon Rasmussen
Trucco: Dennis Knudsen, Astrid Weber

Interpreti e personaggi:
Charlotte Gainsbourg: Joe
Stacy Martin: giovane Joe
Stellan Skarsgård: Seligman
Christian Slater: padre di Joe
Uma Thurman: Mrs. H
Willem Dafoe: L
Shia LaBeouf: Jerôme
Jamie Bell: K
Connie Nielsen: madre di Joe
Udo Kier: cameriere
Caroline Goodall: psicologa
Jesper Christensen: zio di Jerôme
Jean-Marc Barr: debitore gentiluomo
Jens Albinus: Sig. S

Doppiatori italiani:
Claudia Catani: Joe
Erica Necci: giovane Joe
Rodolfo Bianchi: Seligman
Vittorio Guerrieri: padre di Joe
Chiara Colizzi: Mrs. H
Davide Perino: Jerôme
Pierluigi Astore: Sig. S

Denny B.

10 commenti:

  1. Senza dubbio peggiore della parte prima, ma non il peggiore di Von Trier. Purtroppo. ;)

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    1. Battere "Antichrist" è difficile, resta comunque la solita merda firmata Trier.

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  2. Non avendolo ancora visto non posso ovviamente esprimermi, però, Denny, mi scuserai spero, ma la tua frase "e già me le vedo le donne letteralmente in visibilio con le mutande in mano a mo' di lazzo come se non avessero mai visto un cazzo eretto in vita loro" la trovo davvero gratuita, oltre che poco rispettosa nei confronti delle donne.

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    1. Lungi da me offendere le donne, per quanto la mia misoginia negli ultimi tempi abbia raggiunto colline inesplorate.
      Gratuita lo è perché nessuno mi paga; sapessi quante volte ho letto e sentito "Ah, voi uomini andrete a vedere quel film solo perché ci sono un paio di tette al vento", ma non mi sono mai offeso, ho letto, non mi sono riconosciuto nell'affermazione e via.

      Se però la frase in questione ti ha arrecato offesa indirettamente io ti chiedo scusa.

      E se altre si dovessero sentire offese provvederò a modificare la frase con un più candido, ma meno radicale, "alcune".

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  3. Denny qua bisogna fare un po' di terapia antimisogina: probabilmente hai beccato solo donne con lo yoghurt al posto del cervello ma, vivaddio, non siamo tutte così. Anzi, la scena in questione a me ha ricordato una canzone degli Elii (Era un luminoso pomeriggio d'aprile e i due giovani Giorgio e Piero si incontrarono nella radura di Sherwood. I ragazzi subito incrociarono i loro peni in segno di reciproca stima, quando sui loro visi stupefatti si dipinse lo stupore) e più che lanciar mutande mi sono tenuta la pancia per il gran ridere.

    Tornando al film non mi ha fatto né caldo né freddo, una cazzatella innocua o, se vogliamo rimanere su linguaggi più aulici, nulla più del semplice divertissement di un autore che sperava di scioccare il pubblico ma è rimasto forse un po' indietro con gli anni.
    La seconda parte l'ho trovata più tediosa e raffazzonata rispetto alla prima (che ho preferito) ma francamente non mi ha irritata tanto quanto te. Certo, appena vedrò Von Trier gli cioccherò un pugno secco sul grugno per l'imbarazzante, gratuita sequenza del pedofilo, ma quella è un'altra storia.

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    1. Non basterebbe un pomeriggio per elencare le acefale che incontrato, fidati ;)

      Comunque io tengo fermo Trier e tu lo massacri di botte. Poi facciamo cambio.

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  4. Ecco, la Bolla cita la sequenza del pedofilo, che ho trovato davvero ai limiti del ridicolo, così come il finale vero e proprio - e dire che i pochi minuto prima, quelli dell'illuminazione di Joe, erano quasi riusciti a farmi ricredere.
    Comunque sì, quella delle donne e delle mutande te la potevi un po' risparmiare. Ma trenci, capita anche ai migliori di sbagliare ogni tanto ;)

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    1. Con tutta la merda che ho citato mi sono dimenticato di quella orrenda del pedofilo. Il finale è schizofrenico.

      Basta, sta frase la modifica se no vi ritrovo sotto casa coi forconi ;)

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Vabè Denny non esageriamo, non è porno, la pornografia è tutt'altra cosa, posso comprendere che può non piacere, in effetti in alcuni momenti tende ad esagerare, come la sequenza di fibonacci e la musica classica, per non parlare della metafora della pesca e delle visioni celestiali...ora non esageriamo, ma nel compenso a me è piaciuto :)

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