lunedì 21 luglio 2014

CINERICHIESTA: I duellanti (1977)

I duellanti

★★★★

Nell'anno in cui Napoleone Bonaparte prende il potere in Francia, il tenente Armand D'Hubert (Keith Carradine) è incaricato di comunicare al tenente Gabriel Féraud (Harvey Keitel) lo stato d'arresto a seguito di un duello con il nipote del sindaco di Strasburgo. Col pretesto di averlo disturbato durante un incontro con una dama del luogo Féraud sfida a duello D'Hubert venendo però ferito a un braccio. A causa del sopraggiungere di una guerra la commissione d'inchiesta avviata dal generale non verrà mai effettuata, e D'Hubert riceve un consiglio dal suo amico Joaquin per evitare di duellare nuovamente contro Féraud: tenersi alla larga da lui, fare più carriera di lui e avere fede in Bonaparte. Ma negli anni successivi i duellanti si rincontreranno sfidandosi ogni qualvolta si presenterà l'occasione.


Come potete notare dal titolo questa è la prima Cinerichiesta dell'anno, una piccola idea che vorrei riproporre annualmente oppure quando la predisposizione ai consigli è più verde e fiorente che mai, che ho soddisfatto per la gioia di chi me l'ha proposta: Franco Battaglia di POSTODIBLOGGO; che voglio ringraziare perché molto probabilmente avrei continuato a ignorare questo titolo fino a quando l'insulto urlato di un cinefilo più colto di me non mi avesse ferito i timpani. 



I duellanti è il primo film di Ridley Scott - regista di pellicole di culto quali Alien, Blade Runner, Il gladiatore, Thelma e Louise o del bellissimo American Gangster - che si aggiudicò il premio speciale della critica al Festival di Cannes quando presiedeva Roberto Rossellini (tanto per ricordare quanto i nostri grandi registi capiscano il talento di giovani e non ancora totalmente affermati colleghi, basti pensare anche a Bernardo Bertolucci che fu decisivo per l'assegnazione della Palma d'oro a Cuore selvaggio di David Lynch). Ciò che ho notato in questo film è l'attenzione particolare ai dettagli che ha avuto il regista nei confronti delle scene (che diventerà maniacale in Blade Runner), ispirate, a detta di Ridley Scott, a Barry Lindon. Quella che più mi viene in mente ritrae un uomo in una stanza seduto con la schiena sul letto, un flauto in una mano e uno spartito sul viso. Accanto a quest'ultimo un tavolinetto con delle pere in un vassoio e alcuni libri. Scommetto che i fogli sparsi sul pavimento, come tutto il resto della scenografia, sia stato posizionato dal regista stesso. Attenzione, eleganza, caparbietà fanno sì che questo film sia uno dei migliori esordi cinematografici di sempre. 


Protagonisti de I duellanti sono Armand D'Hubert e Gabriel Féraud, due tenenti dell'esercito di Napoleone Bonaparte, la cui disputa infinita sorge un po' per mancanza di tatto del primo (si reca in un salotto dove Féraud è ospite per ricordargli lo stato d'arresto) e un po' a causa della caparbietà del secondo, che vede nel duello l'unico modo possibile per risolvere un malinteso, una mancanza di rispetto o un oltraggio. Il loro primo duello si risolve con una ferita al braccio di Féraud e un graffio sulla guancia di D'Hubert. Quest'ultimo conviene col suo amico medico che Féraud non si fermerà fino a quando non l'avrà ucciso. Seguono altri tre duelli, che non si concludono mai con la sconfitta definitiva dell'uno o dell'altro. 



I due fanno carriera fino a raggiungere entrambi il grado di generale, Napoleone viene sconfitto a Waterloo e condannato all'esilio, e D'Hubert è ormai un vecchio soldato claudicante che accetta, su insistenza della sorella, di conoscere e sposare una giovane ragazza di nobili origini. La storia l'abbiamo studiata tutti a scuola: Napoleone tenta di rimettere in piedi un esercito al fine di riappropriarsi del trono - nel film un colonnello propone a D'Hubert, che rifiuta, di comandare un'armata -, ma viene definitivamente battuto ed esiliato a Sant'Elena dove vi morirà. Il generale Féraud, fedele all'imperatore fino alla fine, viene arrestato in attesa di essere giustiziato. Se non avete mai visto il film, vi consiglio di non leggere oltre.


D'Hubert, spinto da una sorta di lealtà militare o da umana pietà, fa sì che Féraud non venga più condotto alla ghigliottina, con la speranza che si rifaccia una vita in provincia. Ma il fedele servitore di Napoleone non ha dimenticato il loro duello mai conclusosi. Il duello finale, di per sé, non è il punto più elevato del film, ma è l'esito inaspettato ad esserlo: D'Hubert mette fine alla loro lunga faida risparmiando la vita a Féraud; attenendosi al codice cavalleresco d'ora in poi la sua vita gli appartiene e per tanto lo dichiara morto. Féraud non potrà più avere alcun tipo di rapporto con D'Hubert. Peggio della morte vi è solo l'esilio dalla vita di qualcuno che pur in maniera insolita rappresentava qualcosa d'importante: una sfida continua cerebrale e muscolare. Féraud, ormai sconfitto, raggiunge un'altura e contempla la campagna con gli occhi rugosi e ancora ribollenti mentre il sole, sorgendo da una nuvola, sguaina una spada di luce che lo trafigge. 

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia): 


Titolo originale: The Duellists
Paese di produzione: Regno Unito
Anno: 1977
Durata: 100 min
Generedrammatico
Regia: Ridley Scott
Soggetto: Joseph Conrad
Sceneggiatura: Gerald Vaughan-Hughes
Produttore: Ivor Powell, David Puttnam
Fotografia: Frank Tidy
Montaggio: Pamela Power
Effetti speciali: John Burgess
Musiche: Howard Blake
Scenografia: Peter J. Hampton
Costumi: Tom Rand
Trucco: Susan Barradell

Interpreti e personaggi:
Keith Carradine: Armand D'Hubert
Harvey Keitel: Gabriel Feraud
Albert Finney: Joseph Fouché
Edward Fox: Colonnello
Cristina Raines: Adele de Valmassic
Robert Stephens: Generale Treillard
Tom Conti: Dott. Joaquin
John McEnery: Cavaliere
Diana Quick: Laura
Alun Armstrong: Lacourbe
Maurice Colbourne: Tall Second
Gay Hamilton: Maid
Meg Wynn Owen: Léonie D'Hubert
Jenny Runacre: Madame de Lionne
Alan Webb: Cavaliere
Arthur Dignam: Capitano
William Morgan Sheppard: Maestro d'armi
Pete Postlethwaite: Barbiere
Liz Smith: Cartomante

Doppiatori italiani:
Dario Penne: D'Hubert
Antonio Colonnello: Feraud

Denny B.

7 commenti:

  1. Grande film davvero.
    Scott, agli inizi della sua carriera, fu dirompente.

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  2. Uno dei meriti più grandi di questa pelicola, a suo modo unica nel panorama sia del regista che del target di riferimento, è quella di venire perennemente scambiata dagli incapaci ed inetti finti Cinefili per Barry Lindon...XD
    Adoro, appena il discorso parte a sproloquiarsi di Kubrik, buttare lì un "Grande Keitel in Lindon....e quelle bellissime inquadrature di duello...." ....E vedere le messi di dementi che cascano mature e rigogliose...XD

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    1. AHAHAHAH grandioso.
      Se capita lo farò anch'io, così da sgamare subito i falsi cinefili ;)

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    2. Davvero c'è gente che lo scambia per Barry Lyndon? Sto maleee!! Qui c'è Keitel che più selvaggio ed inquietante non si può!!
      Capolavoro, Denny, hai fatto benissimo a recuperarlo! :) (tra l'altro anche io l'avevo guardato per il Bollalmanacco On Demand... come mai I duellanti è il più ambito tra i film su richiesta? XD)

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    3. Se hai un film da propormi non hai che da dirlo :)

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  3. Ecco, mi manca ed ho sempre voluto vederlo ma, per pigrizia, non ho mai rimediato.

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