sabato 15 marzo 2014

DAVID CRONENBERG DAY: A HISTORY OF VIOLENCE

A History of Violence

★★★
Fonte foto: www.movieplayer.it
Tom Stall (Viggo Mortensen) è un buon padre di famiglia, un marito innamorato e fedele, e proprietario di una piccola tavola calda in una piccola città dell'Indiana, Millbrook. Diventa l'eroe locale quando, difendendo se stesso e i suoi dipendenti, uccide due rapinatori con una incredibile calma e sangue freddo. La vicenda attira in città dei membri della criminalità organizzata di Filadelfia tra cui lo sfregiato Carl Fogarty (Ed Harris) convinto che Tom Stall sia in realtà Joey Cusack, che vent'anni fa li aveva traditi. 


A History of Violence è un film suddiviso se proprio vogliamo in tre tappe in cui Tom Stall, uomo dabbene, fallisce nel tentativo di impedire il fuoriuscire della sua natura omicida a causa di accadimenti improvvisi che stravolgono il suo equilibrio familiare. Di David Cronenberg ho visto solo Cosmopolis, un orribile straccetto per bidet, e sto ancora esplorando tra  miei spazi alla ricerca di un minimo di autocontrollo per poter guardare Videodrome di cui ho sentito parlare molto bene. 


Il film che ho deciso di recensire per il David Cronenberg Day l'ho trovato sbrigativo e lineare. Dopo un inizio lento e di effetto assistiamo a Tom Stall che tranquillizza la figlia dopo aver avuto un incubo, che risponde divertito a una battuta di un suo dipendente e che si prende con la moglie una serata libera tutta per loro dedicata a un gioco di ruolo erotico. Tom ha anche un figlio preso di mira dal bulletto di turno che riesce a zittire non con i pugni, ma con le parole, per adesso. Una vita normale e tranquilla fino a quando una tarda sera due uomini entrano nella sua tavola calda e ordinano un caffè durante l'orario di chiusura. Reagiscono tirando fuori le pistole e minacciando i presenti. Non sono interessati ai soldi, ma solo a fare del male. Quando si vede puntare un'arma contro Tom non conta i brividi lungo la schiena ma reagisce uccidendoli in tre secondi netti. Qui ho capito che Tom Stall non era quel che sembrava essere: un uomo sereno e limpido che ha ancora l'abitudine di versare i cornflakes nella tazza del figlio adolescente. 


Tom non prova alcun rimorso o senso di colpa, non aspettiamoci piagnistei tra le braccia calde della moglie, piuttosto il contrario, quando il giorno dopo si presenta alla tavola calda un individuo di nome Carl Fogarty con una cicatrice sull'occhio accompagnato dai suoi scagnozzi che si rivolge all'eroe locale chiamandolo Joey Cusack. Uno strano e pericoloso caso di gemellaggio? non ci vede bene per via dell'occhio menomato? o Tom Stall non è Tom Stall?


La risposta è ovvia; non ha fatto altro che rinforzare la mia precedente sicurezza. Da qui in poi mi toccherà spoilerare, siete avvisati. L'uccisione dei due rapinatori è la prima tappa. L'uccisione dei tirapiedi di Fogerty e la morte di quest'ultimo per via del figlio di Tom è la seconda tappa, quando l'identità familiare viene inevitabilmente compromessa; la moglie scopre la vera natura dell'uomo che ha sposato e che il cognome che porta è falso, era l'unico disponibile gli confessa Tom;  e il figlio non sa come chiamarlo. La terza e ultima tappa riguarda Richie Cusack, il fratello di Joey/Tom, che lo invita a Filadelfia dopo aver saputo dei suoi recenti omicidi. Non bisogna per forza avere nella propria memoria cinefila ricordi dei più disparati gangster movie per capire a cosa sta andando incontro Tom. Dopo una chiacchierata stereotipata ("Joey, non sai quanto mi sei costato" e "Richie, io sono qui per fare pace"), per farla breve, Tom riesce a sventare il suo assassinio e a uccidere suo fratello Richie come se stesse imbucando l'ultima palla a una partita di biliardo. 


Il film termina con un'ottima scena finale in cui Tom torna a casa e viene accettato in silenzio dalla sua famiglia: la figlia mette in tavola il suo piatto, il figlio gli passa l'arrosto e la moglie interrompe la preghiera guardandolo in viso. Se saranno nuovamente in una situazione di pericolo la sua vera natura surclasserà quella che ha interpretato così bene per anni. 



Ecco i blog, oltre al mio, che partecipano al David Cronenberg Day:


Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):  

Titolo originale: A History of Violence
Paese di produzione: USA, Germania
Anno: 2005
Durata: 96 min
Generethriller, gangster, drammatico
Regia: David Cronenberg
Soggetto: dal romanzo grafico di John Wagner e Vince Locke
Sceneggiatura: Josh Olson
Produttore: David Cronenberg
Distribuzione (Italia): 01 Distribution
Fotografia: Peter Suschitzky
Montaggio: Ronald Sanders
Effetti speciali: Neil Trifunovich
Musiche: Howard Shore
Scenografia: James McAteer
Trucco: Stephan Dupuis

Interpreti e personaggi:
Viggo Mortensen: Tom Stall/Joey Cusack
Maria Bello: Edie Stall
Ed Harris: Carl Fogarty
William Hurt: Richie Cusack
Ashton Holmes: Jack Stall
Peter MacNeill: sceriffo Sam Carney
Stephen McHattie: Leland Jones
Greg Bryk: William Orser
Sumela Kay: Judy Danvers
Kyle Schmid: Bobby Jordan
Deborah Drakeford: Charlotte
Gerry Quigley: Mick
Heidi Hayes: Sarah Stall
Aidan Devine: Charlie Roarke
Bill MacDonald: Frank Mulligan
Michelle McCree: Jenny Wyeth
Ian Matthews: Ruben
R.D. Reid: Pat

Doppiatori italiani:
Pino Insegno: Tom Stall
Francesca Fiorentini: Edie Stall
Adalberto Maria Merli: Carl Fogarty
Rodolfo Bianchi: Richie Cusack
Andrea Mete: Jack Stall
Renato Mori: sceriffo Sam Carney
Davide Perino: Bobby Jordan
Angelo Nicotra: Leland Jones

Denny B.


14 commenti:

  1. Per me un Capolavoro assoluto, tra i vertici della carriera di Cronenberg.
    Mortensen strepitoso.
    Buon DC Day!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho parecchie lacune in fatto di Cronenberg, quindi non mi pronuncio sui suoi vertici.
      Per me non è assolutamente un capolavoro.

      Elimina
  2. un film buono, ma anche a me non ha convinto del tutto...
    siamo lontani dal capolavoro di cui parla ford :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In questo caso mi trovo d'accordo con te. Buono, ma non un capolavoro.

      Elimina
  3. Anche per me capolavoro, l'apoteosi della descrizione della ferocia umana. L'ultima scena poi è immensa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'ultima scena è ottima, ma il resto è troppo sbrigativo e lineare. Tre tappe uguali: lui sopravvive, gli altri muoiono.

      Elimina
  4. Questo è in lista nel mio recupero Cronenberghiano con cui non sono molto affine. Diciamo che dopo Crash, questo sembra molto più "normale"!

    Buon DCD!

    RispondiElimina
  5. Per mè qui c'è ancora il concetto di nuova carne che fuoriesce. Perché questo film parla semplicemente (vabbè, per modo di dire) di una finzione che diventa realtà, di una recita, di una storia che si fa carne. Buon DCD

    RispondiElimina
  6. Questo mi manca, penso lo recupererò, il problema è che quando leggo "Cronenberg" mi passa un po' la voglia...

    Buon David Cronenberg Day!

    RispondiElimina
  7. A me è piaciuto molto, anche se è piuttosto lineare, come dici tu. Per me è un 8 pieno!
    Buon DC day!

    RispondiElimina
  8. Gran bel filmone! La mutazione dell'essere umano da uomo violento a uomo normale,ma che riscopre suo malgrado la sua natura. Buon DCD!

    RispondiElimina
  9. Quando Cronenberg...
    Uno degli ultimi che abbia apprezzato davvero.
    Comunque Denny, c'è un premio per te! ^_^

    RispondiElimina
  10. Un film incredibile, reso ancora di più dalla tenacia di Cronenberg nel raccontare la genesi della violenza nella tranquilla quotidianità, esattamente come un fulmine a ciel sereno, anni fa feci una rassegna dedicata a Cronenberg, se ti va di leggere la recensione la trovi anche da me :)

    RispondiElimina
  11. Dovrei rivederlo perché lo ricordo davvero poco. In compenso avevo comprato la graphic novel, niente male davvero!

    RispondiElimina