lunedì 2 febbraio 2015

Whiplash (2014)

Whiplash

★★★★

Andrew Neyman (Miles Teller) è uno studente del primo anno allo Shaffer College, il miglior conservatorio di Manhattan, e sogna di diventare il miglior batterista jazz della sua generazione. Un giorno viene adocchiato da Terence Flethcer (J. K. Simmons), temuto e severo direttore d'orchestra del college, che lo fa entrare nella sua jazz band, dove avrà un assaggio della feroce concorrenza che imperversa in questo mondo. 



Whiplash è jazz. Amo il jazz. Grazie allo studio della musica e alla capacità di far scaturire da uno strumento preciso una cascata di suoni travolgenti un jazzista è come un adepto dionisiaco con la conoscenza strutturata e la sapienza di un apollineo. Non si coglie subito l'enorme fatica che sta dietro ogni spartito, ogni nota. Ci si lascia l'anima su uno strumento come un attore lascia una parte di sé sul palcoscenico. Whiplash narra la storia di un aspirante e ambizioso batterista e del suo duro addestramento condotto da un sergente musicale che non accetterà mai da lui solo un "buon lavoro".


L'interpretazione di J. K. Simmons è di una forza bruta esilarante. E' fisica e aggressiva. Urla, schernisce con un linguaggio fluidamente volgare e comanda con l'esperienza di un generale dell'esercito napoleonico. Il suo personaggio, Terence Flethcer, è un Sergente Hartman del Conservatorio. "Esci fuori di qui prima che io ti demolisca", dice a un uomo comparso al lato del suo campo visivo durante le prove della band. E avrebbe potuto demolirlo con un solo urlo assordante, credetemi. Nonostante non vada troppo per il sottile Fletcher è l'insegnante che vi capita una sola volta nella vita. Quello che in voi vede una fiamma e la alimenta con legna fresca e se a volte le fa assaggiare l'umidità dell'acqua è solo per spronarla a rialzarsi fulgida e pronta a danzare al suono del proprio sogno. 



E J. K. Simmons è uno dei più intensi e convincenti caratteristi del cinema americano, che conoscerete senz'altro per il suo ruolo di J. Jonah Jameson nei tre film di Spiderman diretti da Sam Raimi, e come lui ci sono Stanley Tucci, Joe Pesci e vi ricorderete senz'altro del compianto John Cazale, la spalla perfetta senza la quale l'attore protagonista di turno sarebbe stato di certo meno sciolto. Simmons è un attore non protagonista che potrebbe benissimo vendere il talento in eccesso al mercato, ma preferisce tenerselo per sé, covarlo dentro di sé, e vorrei vederlo presto in un ruolo da assoluto protagonista, complesso e sfaccettato, e mi auguro che ciò accada dopo il suo primo Oscar che, visti i risultati degli SAG Awards, sembrerebbe portare già il suo nome inciso sulla targhetta. 


La regia di Damien Chazelle è chirurgicamente precisa: inquadra i primi piani del viso e degli strumenti con amore incondizionato; i tasti del pianoforte, del sax, i piatti della batteria scossi dalle bacchette che lasciano ai ritmici tocchi l'acqua della fatica di un ragazzo che suona il suo sogno con impegno affinché nessuno prenda il suo posto e suoni la sua parte. Il perfetto montaggio ad opera di Tom Cross rende l'ultima mezz'ora di Whiplash mozzafiato. Un esempio di cinematografia adrenalinica. Vi sfido a non muovere le mani come se aveste davanti una batteria incitando Andrew a combattere per se stesso. E poi abbiamo lo scambio di sguardi più commovente e vincente degli ultimi anni. 



Whiplash non è un "good job". Non ci sono nella lingua inglese due parole più dannose di queste, secondo Fletcher, che usando un metodo di insegnamento duro e spigoloso tenta di far uscire la musica dal petto dei propri alunni sperando di incappare un giorno nel nuovo Charlie Parker. Whiplash è un lavoro maledettamente unico. Ho letto che la storia d'amore tra Andrew e la giovane cassiera del cinema si poteva evitare; non sono d'accordo. Non fa altro che mostrarci ancora una volta il lato tenace del carattere testardo di Andrew che qualora avesse una storia d'amore lui non toglierà mai del tempo alla batteria per dedicarlo invece a lei. Essa è funzionale pur occupando una quindicina di minuti in tutto.



Se non l'aveste ancora capito, è un film bellissimo. Una visione rinvigorente per la mente, per gli occhi e per le orecchie. Whiplash con gli anni diventerà un vero e proprio cult. Assieme al brillante Birdman di Inarritu e, azzardo pur non avendolo ancora visto, a Vizio di forma di Paul T. Anderson, rende questo febbraio degno di essere vissuto al cinema e me felice più che mai di raccontarvelo. 



Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: Whiplash
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti
Anno: 2014
Durata: 105 min
Generedrammatico
Regia: Damien Chazelle
Sceneggiatura: Damien Chazelle
Produttore: David Lancaster, Michel Litvak, Helen Estabrook, Jason Blum
Casa di produzione: Blumhouse Productions, Bold Films, Exile Entertainment, Right of Way Films
Distribuzione (Italia) : Sony Pictures.
Fotografia: Sharone Meir
Montaggio: Tom Cross
Musiche: Justin Hurwitz

Interpreti e personaggi:
Miles Teller: Andrew Neyman
J. K. Simmons: Fletcher
Melissa Benoist: Nicole
Austin Stowell: Ryan
Paul Reiser: padre di Andrew
Jayson Blair: Travis

Denny B.















5 commenti:

  1. Film che riesce a farsi amare anche da chi, come la sottoscritta, il jazz non lo sopporta. E ho detto tutto.

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    1. Lo rivedrò una terza volta e poi ancora una quarta.
      E festeggerò l'Oscar di Simmons cercando di suonare una batteria immaginaria seguendo il suo tempo ;)

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  2. A me i film che parlano di musica hanno un po' rotto - oltre che per un discorso metatestuale, perché la mia prima compagnia era tutta composta da sedicenti musicisti - ma questo lo stanno promuovendo praticamente tutti. Devo vederlo!

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    1. La musica (stupenda) è solo un pretesto per parlare di altro: duro addestramento sotto la guida di un ruvido professore che se ti scoraggia liberamente è solo per spronarti a continuare ad allenarti al fine di acchiappare il tuo sogno.
      E' bellissimo e devi vederlo!

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  3. Pare davvero ottimo.
    Spero che le aspettative non vengano deluse.

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