lunedì 3 novembre 2014

Fitzcarraldo

Great Movie

★★★★

Amazzonia. Fra '800 e '900. Brian Sweeny Fitzgerald (chiamato dai nativi del luogo "Fitzcarraldo" poiché non riescono a pronunciarlo correttamente) gestisce una fabbrica di ghiaccio e ha un grande sogno: costruire un grande teatro dell'opera nel piccolo villaggio amazzonico dove vive, per farvi esibire i più grandi lirici del momento, uno su tutti il celebre cantante Enrico Caruso che ama e ammira in maniera viscerale e che finalmente vede esibirsi nel teatro dell'opera di Manaus. Fitz ha già un progetto in corso: una ferrovia transandina che però è in sospeso per mancanza di fondi. La sua amante Molly (Claudia Cardinale) lo convince a dedicarsi alla raccolta di caucciù al fine di finanziare il suo sogno che non interessa ai ricchi proprietari terrieri della zona. Fitz fa un accordo con uno di essi, Don Aquilino (José Lewgoy), acquista una barca che ristruttura, e dopo aver assunto l'equipaggio e studiato attentamente le mappe parte prendendo una direzione diversa da quella che si sarebbero aspettati sia Don Aquilino sia l'equipaggio stesso.   



Fitzcarraldo di Werner Herzog è uno dei progetti cinematografici più ambiziosi e ardui da realizzare dell'intera storia del cinema. Purtroppo sono celebri anche le numerose disgrazie successe durante la realizzazione per non parlare degli incidenti e imprevisti, uno su tutti è il tirante che si rompe lasciando scivolare giù la nave di nuovo, che è poi la scena che si vede durante il film. Ma non è mia intenzione analizzare l'opera alla luce dell'architettura e ingegneria o parlare del numero di navi impiegate o degli anni d'inferno che passò Herzog che nonostante tutto non provò neanche una volta ad appendersi con un cappio a una trave. Fitzcarraldo parla del tentativo di realizzazione di un sogno, ma è il film stesso a essere il sogno realizzato. Un immane progetto realizzatosi con la caparbietà e la visionarietà di cui solo un grande regista è provvisto. 



Klaus Kinski interpreta Fitz, il sognatore, l'idealista dagli occhi vivi che si scontra con i ricchi esportatori di caucciù che sperperano il denaro giocando a poker o buttandolo tra le fauci di un pesce, quei miseri biglietti di carta che fanno la differenza tra la realizzazione del teatro dell'opera e il continuare ad ascoltare il grammofono promettendo al proprio maiale una sedia in velluto rosso vicino a quella del padrone - Fitz, il pioniere inarrestabile delle idee folli. Con l'aiuto della donna che ama, interpretata da Claudia Cardinale, compra la nave e s'imbarca per raggiungere un quadrato di terra ricchissima di caucciù, la cui vendita potrebbe farlo diventare talmente ricco da poter realizzare il suo teatro dell'opera. Arrivato sul fiume Pachitea, l'equipaggio scappa, per paura degli Hivaros, nativi del luogo, e rimane solo con il capitano, il cuoco ubriacone e il meccanico. Gli Hivaros, credendoli delle divinità, lo aiutano a realizzare il suo incredibile piano, che avrebbe fatto scuotere la testa anche al più ferreo dei sognatori: in questa zona i fiumi Pachitea e Ucayali quasi si toccano, e sono divisi solo da un monte; Fitz vuole portare la nave oltre il monte per andare sull'altro fiume e raggiungere così la zona ricca di caucciù.



Non vi dirò se riusciranno a trasportare la nave oltre il monte. Vi dico solo che Fitzcarraldo non realizzerà il suo sogno. Ommioddio, penserete, ci ha svelato lo stesso il finale togliendoci il gusto della visione. No, vi sbagliate. Il gusto resta intatto così come la magnificenza che vi investirà guardando il sogno di Herzog che scala le vette più alte della progettazione cinematografica. Ci sono momenti in Fitzcarraldo così pacifici che vorrei che il film fosse fatto solo di quelli: la nave che scorre sull'acqua del fiume, la fitta foresta sulle sponde, e la voce di Enrico Caruso che esce dal grammofono così splendida ed eterna da far tacere i tamburi minacciosi degli Hivaros e la nostra pochezza di fede nei sogni che prendono muffa a furia di tenerli nei cassetti.   

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):


Titolo originale: Fitzcarraldo
Paese di produzione: Germania
Anno: 1982
Durata: 158 min
Generedrammatico
Regia: Werner Herzog
Soggetto: Werner Herzog
Sceneggiatura: Werner Herzog
Produttore: Werner Herzog, Lucki Stipetic
Casa di produzione: Werner Herzog Filmproduktion, Filmverlag Der Autoren, ZDF
Fotografia: Thomas Mauch
Montaggio: Beate Mainka-Jellinghaus
Effetti speciali: Miguel Vazquez
Musiche: Popol Vuh, Vincenzo Bellini (I puritani), Giuseppe Verdi (Ernani)
Richard Strauss (Tod und Verklärung), Giacomo Puccini (La bohème), Gaetano Donizetti (Lucia di Lammermoor), Giacomo Meyerbeer, Jules Massenet (Manon)
Scenografia: Ulrich Bergfelder, Henning von Gierke
Costumi: Gisela Storch
Trucco: Stefano Fava, Gloria Fava

Interpreti e personaggi:
Klaus Kinski: Fitzcarraldo
José Lewgoy: Don Aquilino
Miguel Ángel Fuentes: Cholo
Paul Hittscher: Orinoco Paul
Huerequeque Enrique Bohorquez: Huerequeque
Grande Otelo: Direttore stazione
Peter Berling: Direttore dell'Opera
David Pérez Espinosa: Capo degli indiani Campa
Claudia Cardinale: Molly

Doppiatori italiani:
Renato De Carmine: Fitzcarraldo
Paolo Bonacelli: Direttore dell'Opera

Denny B.

6 commenti:

  1. MAi nessuno che si ricordi che tutto questo è stato fatto grazie a Jorge Amado... ;)

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  2. Film strepitoso. Sotto tutti i punti di vista.
    Per me, uno dei vertici del buon Werner e di Kinski.

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  3. Mi era piaciuto, ma non da strapparmi i capelli. Forse dovrei rivederlo...

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