★★★★
Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana il temibile Impero è minacciato dall'Alleanza Ribelle che è insorta contro il suo potere totalitario. Mentre il malvagio Darth Vader, a capo della Flotta Stellare Imperiale, è impegnato a spezzare le ultime resistenze ribelli, la principessa Leila (Carrie Fisher) affida al droide C1-P8 un importante messaggio per un certo Obi-Wan Kenobi (Alec Guinness) che vive sul pianeta Tatooine dove risiede anche il giovane Luke Skywalker (Mark Hamill) ovvero colui che innescherà un processo col quale la galassia tornerà libera dal giogo dell'Imperatore.
Se la prima volta che vidi Star Wars - Una nuova speranza mi ritrovai ad assistere con un po' di emozione all'inizio della saga per eccellenza entrata di diritto non solo nella storia del cinema, ma soprattutto nella memoria collettiva andando inoltre a creare sulla sua scia un impero finanziario che manco Palpatine si sarebbe sognato, in questa speciale retrospettiva dedicata all'universo creato da George Lucas in occasione dell'uscita del settimo capitolo l'emozione è rimasta pressoché intatta così come il mio atteggiamento nei confronti dei due insopportabili droidi (C1-P8 e C-3PO) che ho trovato ancora più detestabili della prima volta; il dorato poi è di una pedanteria sfiancante.
I due droidi, assieme a un piccolo momento di sceneggiatura davvero geniale nella prima mezz'ora (C-3PO: "Ci sono parecchie creature che si avvicinano da sud est" e Luke gli risponde: "Sabbipodi. Coraggio, andiamo a dare un'occhiata". Mamma mia che intuizione illuminante, Luke, hai una laurea in Furbologia, vero?) fanno sì che io desideri un improvviso black-out che zittisca in maniera permanente quegli ammassi di ferraglia. Per fortuna arriva presto Han Solo, il personaggio carismatico con la battuta sempre pronta e la faccia da amabile stronzo, che evita il crollo di Star Wars nella tediosità di cui spesso sono affetti quei film che si prendono maledettamente sul serio. Harrison Ford è sempre stato perfetto per il ruolo di scanzonato risolvi-situazione con ammiccamento inclusivo, poco da fare.
Han Solo (Harrison Ford) è forse il mio personaggio preferito della saga originale, assieme a Darth Vader (Lord Fener chiamatelo voi) o come è anche chiamato "Lord Vaso" o "Fornellino elettrico portatile", e sue sono le battute migliori e i momenti di dialogo meno scontati. Esilarante quando tenta di tranquillizzare le guardie in comunicazione radio e infine spara all'alto-parlante sfoderando la frase "Conversazione noiosa, comunque" o come quando, dopo aver fatto la conoscenza della principessa Leila, dice a Luke "Non so se ucciderla o innamorarmi di lei". Io sicuramente ti adoro, Han. Se non ci fossi tu ti avrebbero dovuto inventare.
Star Wars - Una nuova speranza è il primo capitolo di quella che è poi diventata una saga, ma si può notare come questo film sia una sorta di banco di prova, certe cose erano in fase di scrittura infatti Lucas non sapeva a chi Leila dovesse sbolognarla ed ecco che la vediamo sorridere maliarda ad Han Solo e dispensare sorrisi e bacetti portafortuna a Luke Skywalker; così come è appena accennato il discorso sulla Forza e forse non aveva ancora idea che Darth Vader fosse il padre di Luke.
Perché salvo i due droidi (non mi vanno giù, che ci posso fare?) e qualche espressione facciale non proprio adatta (Quel "Cosa?!" detto da Carrie Fischer, che è diventato un meme, nun se po' vede) e un'eccessiva lungaggine nell'ultima battaglia Star Wars - Una nuova speranza non è invecchiato di un solo raggio laser: è magico, a tratti esaltante, irrimediabilmente epico con la colonna sonora rinvigorente di John Williams, divertente e pur avendo una trama - che la forza sia con me - banale e superficiale, è uno dei film che ha più influenzato, anzi, "colonizzato la nostra immaginazione", come scrisse Roger Ebert. E i successivi due film andranno ad ampliare un mondo qui appena abbozzato divenendo cupo, profondo, dark e appassionando ancora di più (pur con i suoi difetti).
To be continued...