giovedì 28 luglio 2016

Il Post (it) #5: Stranger Things (Stagione 1), It Follows (2014), Facciamola finita (2013)

★★★½

6 Novembre 1984. Una sera, la vita di un quadretto di amici (Will, Mike, Dustin e Lucas) che si divertono a giocare a emozionanti campagne anche di dieci ore a Dungeons and Dragons, che comunicano con enormi walkie-talkie, e hanno appesi in casa poster di film quali La cosa di J. Carpenter, La casa di S. Raimi e Lo squalo di S. Spielberg, cambia per sempre: Will, rincorso nella notte da una misteriosa creatura, sparisce nel nulla; una misteriosa ragazzina con un camice e la testa rasata scappa dalla struttura dov'era tenuta prigioniera e s'imbatte nel gruppo di amici; il burbero ma buono sceriffo del paese indaga sulla sparizione del ragazzino spinto dalla sofferente preoccupazione della madre Joyce. Stranger Things non è, come si potrebbe pensare già dalla splendida locandina, una mera operazione nostalgia verso gli anni '80; perché sotto la patina di citazioni e omaggi cinematografici e letterari, oltre a una colonna sonora tanto bella quanto furbetta, si nasconde una bella storia dalla solida struttura e con un cast di attori in grado di dare vita a personaggi che è impossibile non voler bene. Penso che il simpatico Dustin, chiamato Senzadenti, entrerà nelle grazie di tutti per il suo modo di fare (se in preparazione a una spedizione Lucas sparpaglia sul tavolo fionde, binocoli e bandane alla Rambo, lui sotterra tutti sotto una montagna di merendine e frutta perché le armi mica rigenerano le forze!). Stranger Things, pur non essendo il capolavoro a cui tutti si sono inginocchiati devotamente, è una buona serie, con ottime frecce al suo arco, che divorerete in un giorno solo. 
Una domanda per chi l'ha vista: preferireste che la serie fosse antologica oppure il finale vi invoglia a scoprire come saranno trattati i punti lasciati in sospeso? 

★★★

Una ragazza esce di casa mezza nuda intenta a guardarsi le spalle visibilmente scossa. Prende l'auto e raggiunge una spiaggia deserta dove telefona ai suoi genitori per dir loro che ha sempre voluto bene a entrambi. Il mattino dopo la ragazza è un cadavere brutalmente scomposto. Chi è stato a farle questo? E' stato un uomo, una donna oppure una misteriosa entità? Nel frattempo Jade esce con ...: dopo aver fatto sesso lui la cloroformizza. Quando il ragazzo gli spiegherà cosa le ha passato si apriranno per lei le porte di un incubo lento e inesorabile. Tocchi qui e là di carpenteriana memoria. Si è immersi in uno stato di allerta perenne. Dal punto di vista tecnico a It Follows non manca nulla: dalla fotografia alla colonna sonora tutto è ben curato. Spicca la regia di David Robert Mitchell che con inquadrature fisse, piani sequenza e pochi tagli di montaggio confeziona un horror interessante, al cui interno non manca una velata critica alla facilità con cui i giovani hanno rapporti sessuali, ma che dimentica per strada l'elemento più banale, se così vogliamo dire, di cui deve essere fatto un horror: la paura. It Follows angoscia, mette ansia, ma paura no, neanche per sbaglio. Peccato. 


★★★½

Jay Baruchel (il protagonista di Man Seeking Woman) raggiunge l'odiata Los Angeles per trovare il suo amico Seth Rogen. I due, dopo aver passato delle ore in compagnia di videogiochi e canne, si recano alla festa di James Franco nella sua nuova casa interamente progettata da lui. Dopo aver gozzovigliato e conosciuto le altre star di Hollywood quali Jonah Hill, Michael Cera, Craig Robinson ed Emma Watson, i due escono per acquistare una bibita e qui scoppia il finimondo - nel senso letterale del termine. Dopo un fortissimo terremoto degli strani coni di luce blu avvolgono le anime buone e le risucchiano fino in Paradiso. Delle star non si salva nessuno. Tenteranno di sopravvivere all'Apocalisse anche se il loro essere meschini, bugiardi ed egoisti renderà la missione più complessa del previsto. In Facciamola finita - pessima traduzione di This is the End -, commedia surreale e demenziale scritta e diretta da Seth Rogen ed Evan Goldberg (gli stessi che recentemente hanno sviluppato e portato sul piccolo schermo lo stranissimo ed esaltante Preacher), alcuni giovani attori dello scintillante star system di Hollywood si mettono alla gogna autocriticandosi e ridicolizzandosi dimostrando infine di avere quell'autoironia che nella vita serve sempre. Tra omaggi cinematografici, scambi di battute tanto esilaranti quanto volgari, Facciamola finita è una di quelle commedie che si rivedono volentieri anche più di una volta. Anche solo per il WTF finale che mi ha steso. 

2 commenti:

  1. Stranger Things devo ancora finirla quindi non mi pronuncio ma al momento (sesta puntata) le voglio un bene infinito.
    It Follows ad una seconda visione migliora ma ancora non è diventato il cult che speravo mentre Facciamola finita è esilarante, adoro tutta la combriccola dei coinvolti!

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  2. It Follows l'ho trovato francamente bruttissimo e insensato, nonostante la bellezza della fotografia; Franco e Rogen li adoro sempre e comunque; tanto amore, invece, per Stranger Things.

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