★★★
Sono passati trent'anni da quando Luke Skywalker e l'Alleanza Ribelle hanno sconfitto le forze dell'Impero e ora la pace della risorta Repubblica della Galassia è minacciata da un nuovo pericolo: il Primo Ordine. Quest'ultima forza malvagia, nata dalle ceneri dell'Impero, è alla ricerca di Luke (Mark Hamill), l'ultimo cavaliere Jedi rimasto, soprattutto il misterioso Kylo Ren sembra essere ossessionato dall'idea di trovarlo a ogni costo, ma anche la Resistenza, guidata dal generale Leia Organa (Carrie Fisher), sta perlustrando la galassia al fine di trovarlo.
L'attesa è ormai finita da più di una settimana e quasi in tutti i cinema del mondo è uscito Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza che, oltre ad aver infranto svariati record d'incassi, ha fatto infervorare i fan più accaniti, battere il cuore a chi lo vide per la prima volta al cinema o in VHS, incuriosire i neofiti, fino a spingere a frotte questo pubblico variegato nelle sale, chi con aspettative alle stelle e chi invece con la semplice speranza di godersi un buon prodotto. Il successo della saga di Star Wars non si è mai sopita negli anni, ma è normale chiedersi se la forza si sia davvero risvegliata.
L'attesa è ormai finita da più di una settimana e quasi in tutti i cinema del mondo è uscito Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza che, oltre ad aver infranto svariati record d'incassi, ha fatto infervorare i fan più accaniti, battere il cuore a chi lo vide per la prima volta al cinema o in VHS, incuriosire i neofiti, fino a spingere a frotte questo pubblico variegato nelle sale, chi con aspettative alle stelle e chi invece con la semplice speranza di godersi un buon prodotto. Il successo della saga di Star Wars non si è mai sopita negli anni, ma è normale chiedersi se la forza si sia davvero risvegliata.
J. J. Abrams si è rivelato rispettoso nei confronti dell'universo creato da George Lucas, ma la paura di sbagliare lo ha spinto ad andare sul sicuro senza prendersi troppi rischi (tranne uno che più che un rischio è una MINCHIATA) lasciando la patata bollente ai registi dei successivi capitoli della nuova trilogia. Il risveglio della forza è, senza tanti giri di parole, Una nuova speranza mischiato a Il ritorno dello Jedi con una spolverata de L'impero colpisce ancora. Più che immaginare nuovi pianeti (possibile che ne esistano solo di tre tipi?), percorrere strade mai battute, farsi prendere da una fantasia sfrenata, il regista ha preso in consegna un mondo non suo e da fan con gli occhi sberluccicanti (e la paura di essere linciato dalla folla) ha deciso di deliziare gli amanti di vecchia data con un'abbondante dose di fan service riuscendo però a immergere anche le nuove generazioni in una mitologia epica e immortale.
Perché Il risveglio della forza, preso singolarmente, è un ottimo film d'intrattenimento: divertente, a tratti emozionante e visivamente spettacolare. Ma l'effetto nostalgico surclassa spessissimo la già non poco originalità della trama finendo, in alcuni punti, per far sbadigliare anche lo spettatore più navigato.
I nuovi personaggi inseriti in questo settimo capitolo sono in linea di massima validi: Rey (interpretata da una convincente Daisy Ridley) è una delle eroine che oggi vanno di moda (vedasi Katniss e Furiosa): indipendente, forte, coraggiosa e determinata. Finn (John Boyega) ha del potenziale e visto e considerato che è un ex stormtrooper può, nel proseguire della storia, offrire maggiori dettagli sulla sua storia personale e sul suo arruolamento nelle forze del Primo Ordine. E il robottino rotolante BB-8 è una new entry tenera e simpatica. Tutti questi personaggi interagiscono con quelli vecchi - Han Solo, Chewbecca e Leia - senza venir sminuiti o peggio fatti scomparire dall'aura di mito che li circonda e li preserva dai dardi nemici. Soprattutto Harrison Ford, rivestendo i panni dell'irresistibile Han Solo, si dimostra essere in gran forma e quei capelli bianchi donano eccome al personaggio.
Chi convince poco e nulla è Kylo Ren (quando si toglie la maschera e compare il volto di Adam Driver viene spontaneo esclamare con un certo ribrezzo "Per l'amor del cielo rimettitela") ovvero il Darth Vader dei poveri il quale indossa una maschera veneziana, una tunica nera da druido, e ha la spada laser a croce e, come i film di Star Wars ci hanno insegnato, chi ha un'arma diversa dal solito la sua profondità psicologica è inversamente proporzionale alla particolarità della spada. Infine il Leader Supremo Snoke più che essere la versione albina e anoressica di Thanos dei Guardiani della Galassia è un ghoul ferale troppo cresciuto: imponente non vuol dire automaticamente pauroso e carismatico infatti Palpatine era uno scricciolo ingobbito e rugoso, ma metteva decisamente più timore di un qualsiasi Snoke e Kylo Ren.
Il film pone delle domande che per ora rimangono insolute: chi è stato (e come ha fatto) a recuperare la spada laser di Luke Skywalker persa durante il primo duello con Darth Vader? Come mai i Jedi addestrati da Luke non hanno partecipato alla lotta contro il Primo Ordine? Erano in congedo per malattia? E com'è rinata la Repubblica e quale ruolo ricopre nella Galassia? Ma soprattutto: possibile che la Repubblica non abbia un suo esercito da utilizzare in casi di estrema minaccia alla democrazia?
Tolte tutte queste domande si ha, per ora, il dubbio che Il risveglio della forza sia più il primo capitolo di una trilogia mirata a essere un'operazione nostalgia che il primo tassello di una macro-storia originale e appassionante in grado di arricchire e ampliare l'universo di Star Wars. Si sente un fremito nella forza e per ora non promette nulla di eccellente.
L'ANGOLO dello SPOILER ergo state alla larga, voi che non l'avete ancora visto:
Il fatto che Rey impieghi meno di un secondo a duellare con la spada laser, e ancora meno a utilizzare il potere persuasivo della Forza, è degradante nei confronti di Luke (si è fatto un mazzo tanto sul pianeta Dagobah in compagnia di Yoda) che lo fa passare più come l'ultimo degli sfigati che dei cavalieri Jedi. Come se non bastasse Kylo Ren - che è carismatico quanto Darth Maul, viene sconfitto da una che ha impugnato per la prima volta una spada laser, ciò non lo fa scadere un bel po' come villain?
Eliminare dalla storia Han Solo, oltre a essere una fucilata al mio tenero cuoricino, vuol dire togliere di mezzo il personaggio più carismatico dell'intera saga, quello che con una battuta sempre ben piazzata e quel modo di muoversi e sparare che sa di anni spesi nel contrabbando è sempre stato l'elemento che ha impedito alla saga originale di prendersi troppo maledettamente sul serio.