domenica 12 maggio 2013

KATHARINE HEPBURN DAY: LA SEGRETARIA QUASI PRIVATA

La segretaria quasi privata

Fonte foto: www.filmtv.it

Oggi 12 maggio è il KATHARINE HEPBURN DAY e noi blogger, che, diciamolo, non abbiamo proprio un cavolo da fare, vogliamo festeggiarla recensendo uno dei suoi film, e anche stavolta la situazione che mi ha visto a recensire un altro film al posto di quello di cui volevo ardentemente parlare, è dovuto a un blogger in particolare, ovvero Mr James Ford, che si è accaparrato Indovina chi viene a cena, con il sapiente metodo del "chi prima arriva meglio alloggia". Allora ho ripiegato su La segretaria quasi privata, che si è rivelata essere una commedia brillante, divertente e piacevolissima.


"Scusate. Sto prendendo le misure. Per chi? Potete immaginarlo."
Bunny Watson (Katharine Hepburn) è la capoufficio di un reparto quesiti di una grossa azienda, una donna molto intelligente, battagliera, acuta, emancipata e con una memoria di ferro. Lavora assieme a tre simpatiche colleghe, nonché amiche, in un clima familiare, simpatico e piacevole, ma il loro posto di lavoro sta per essere insidiato da una nuova macchina elettronica (una specie di computer), ideata dall'ingegnere Richard Sunner (Spencer Tracy), con l'obbiettivo di aiutarle a risolvere più velocemente la loro mansione. Si verificano poi una serie di equivoci che vedranno protagonista anche Mike Culter (Gig Young), il fidanzato di Bunny.

"Fattelo dire Katharine, anzi fattelo cantare:
come te non c'è stata nessuuunooo tu sei l'unica al mondoooo."
La segretaria quasi privata è una commedia che sa mettervi il sorriso sulle labbra anche quando sono dodici giorni che state male, che non dormite e andate in giro con un muso lungo quanto una cascata, che aspettate con trepidazione una risposta da qualcuno che molto probabilmente calpesterà il vostro cuore con l'arma peggiore che esista - l'ignorare bellamente -, sì in qualche modo sto descrivendo me stesso, ma il film vi distrarrà per novanta minuti circa e poi, dopo i titoli di coda, potrete continuare a soffrire in santa pace - più o meno.
I due attori protagonisti, Katharine Hepburn e Spencer Tracy, sono magnifici, hanno un feeling unico, si capiscono con uno sguardo. Il personaggio di Tracy è spassosissimo, un ingegnere con tutto il corpo, non solo la testa, tra le nuvole, e Katharine è magnifica come sempre, attenta nell'interpretazione, ironica, insomma poche storie: è stata forse la più grande attrice del mondo (mi scusino le mie amate Grace e Ingrid), ha vinto quattro Premi Oscar come miglior attrice protagonista, record tutt'ora imbattuto (la più vicina al record è Meryl Streep), e dove la mettevi lei stava e ti regalava un'interpretazione piena di classe e di amore per il proprio lavoro ("Il mio premio è il mio lavoro" diceva). 
Quindi Buon KHD a tutti (tranne a Ford).



Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):  

Titolo originale: The Desk Set
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1957
Durata: 103 min
Generecommedia
Regia: Walter Lang
Soggetto: dal lavoro teatrale The Desk Set (1955) di William Marchant
Sceneggiatura: Phoebe Ephron e Henry Ephron
Produttore: Henry Ephron
Casa di produzione: Twentieth Century Fox Film Corporation
Distribuzione (Italia): Twentieth Century Fox Film Corporation
Fotografia: Leon Shamroy
Montaggio: Robert L. Simpson (con il nome Robert Simpson)
Effetti speciali: Ray Kellogg
Musiche: Lionel Newman direttore, Edward B. Powell (orchestratore)
Tema musicaleCyril J. Mockridge (musiche originali)
Scenografia: Maurice Ransford, Lyle R. Wheeler, Paul S. Fox, Walter M. Scott (arredatori)
CostumiCharles Le Maire (con il nome Charles LeMaire), Sam Benson (guardaroba, non accreditato)
TruccoBen Nye, Helen Turpin (hair stylist)

Interpreti e personaggi:
Katharine Hepburn: Bunny Watson
Spencer Tracy: Richard Sunner
Gig Young: Mike Culter
Joan Blondell: Peg Costello
Dina Merrill: Sylvia Blair
Sue Randall: Ruthie Saylor
Neva Patterson: Miss Warriner

Doppiatori italiani:
Rina Morelli: Katharine Hepburn
Giorgio Capecchi: Spencer Tracy
Enrico Maria Salerno: Gig Young
Lydia Simoneschi: Joan Blondell


Denny B.




6 commenti:

  1. pure questo mi manca!

    io di solito in situazioni come la tua che non conosco nei dettagli, quindi non so quanto sia campata in aria, uso questa frase di Bukowski:
    «Non essere giù perché la tua donna ti ha lasciato: ne troverai un'altra e ti lascerà anche quella.»

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    1. Sì, la conosco la frase di Bukowski :)
      Detta in parole povere: ho trovato l'anima gemella, ma lei non mi vuole. Il Festival della Sfiga non viene mai cancellato dal palinsesto televisivo della mia vita.

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  2. Divertente il film, la rece e il commento finale! :)

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  3. Visto il bene che fa, prima o poi me lo recupero!
    Buon KHD!

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  4. Come per tutti i film di Kat, anche questo me lo sono perso!
    Buon KHD in ritardo!

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