mercoledì 22 gennaio 2014

La Trilogia della Vendetta: Oldboy

Old Boy


★★★★
Fonte foto: www.mymovies.it


Sorridi e il mondo sorriderà con te, 
piangi e piangerai da solo.


Oh Dae-su (Choi Min-sik) è un uomo qualunque di circa 30 anni, ubriaco in una stazione di polizia: fa lo scemo con gli agenti e si mette sulle spalle le ali d'angelo, regalo di compleanno per sua figlia, e prova a volare facendole vibrare mediante il movimento delle spalle, che viene rilasciato grazie al suo amico fattosi vivo per cavarlo d'impiccio, ma all'improvviso, dopo aver parlato con sua figlia da una cabina telefonica, sparisce nel nulla. L'uomo viene rinchiuso in un piccolo appartamento dove solo e senza avere contatti con nessuno tenta più volte il suicidio e architetta un piano per fuggire e per quindici anni non fa altro che guardare la tv, mangiare gli stessi ravioli al vapore, e allenarsi colpendo a pugni il muro, finché un giorno si ritrova sull'attico di un palazzo, frastornato dalla luce del sole, con l'aspetto di una belva tenuta in cattività, inizierà la sua vendetta contro colui che lo ha rapito.



Se in Mr. Vendetta il talento registico covava furente tra le pieghe delle insolite inquadrature e scene di inaspettata violenza e poetica sorpresa in Oldboy Park Chan-wook da libero sfogo a tutto il suo genio, al suo bagaglio culturale costruitosi negli anni e ripassato, immagino, in mesi di dura visione di cinema tarantiniano (e non) in una buia stanza della sua dimora per produrre una simile opera di celluloide che incrina la sensibilità di cui dovrebbe essere dotato lo spettatore. 


Oldboy è devastante. Potente. Spietato. Crudele. La vendetta è tratteggiata come unico metodo per arrivare alla verità sulla prigionia di Oh Dae-su e come unico vitale obiettivo per l'antagonista, Woo-jin, che definire malato, cattivo, stronzo, sadico incallito è alquanto riduttivo per un personaggio così diabolico, meno male che ormai le cabine telefoniche sono una rarità, se no le avrei sicuramente evitate come il tiramisù. 


Non si può non citare gli attori sopraffini che partecipano a questo film, dal perfido Yu Ji-tae, alla dolce e ignara Kang Hye-jeong, assegnando una nota di merito più che guadagnata al protagonista Choi Min-sik che incarna alla perfezione l'uomo che ubriaco si è dimenticato il compleanno della figlia, che frequenta tutti i ristoranti della città alla ricerca del raviolo al vapore che ha mangiato per quindici anni, che mangia un polpo vivo, che picchia con un martello in una favolosa carrelata coloro che avevano ricevuto l'ordine di rinchiuderlo, l'uomo che non riesce a vendicarsi perché in Oldboy nessuno esce vincitore, tutti escono disumani e corrotti, appartenenti a un'umanità che non è mai stata toccata da sentimenti puri e disinteressati. 



Oh Dae-su è il cane scodinzolante che tagliatosi la lingua perpetrerà l'inganno più subdolo creato da Woo-jin, e per quanto il suo forzato e commovente sorriso finale e l'alba sui monti innevati ci offra un rivolo freddo di speranza, sappiamo in cuor nostro che la vendetta lascia una scia dietro di sé difficile da cancellare anche a comando e impossibile da dimenticare proprio come questo film che si siede di diritto nell'Olimpo delle più grandi opere cinematografiche in compagnia di sua sorella minore Lady Vendetta. Un film che lo si guarda una volta: per evitare di soffrire nuovamente le pene dei personaggi.  



Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia): 

Titolo originale: 올드보이 Oldeuboi
Paese di produzione: Corea del Sud
Anno: 2003
Durata: 120 min
Generedrammatico, thriller
Regia: Park Chan-wook
Soggetto: Tsujiya Garon, Minegishi Nobuaki
Sceneggiatura: Hwang Jo-yoon, Im Joon-hyung, Park Chan-wook
Fotografia: Jung Jung-hoon
Montaggio: Kim Sang-bum
Musiche: Cho Young-wook
Scenografia: Yoo Seong-hee

Interpreti e personaggi:
Choi Min-sik: Oh Dae-su
Yu Ji-tae: Lee Woo-jin
Kang Hye-jeong: Mi-do
Ji Dae-han: No Joo-hwan
Oh Dal-su: Park Cheol-woong
Kim Byeong-ok: Mr. Han
Lee Seung-Shin: Yoo Hyung-ja
Yun Jin-seo: Lee Soo-ah
Lee Dae-yeon: Beggar
Oh Kwang-rok: suicida
Oh Tae-kyung: giovane Dae-su

Doppiatori italiani:
Roberto Draghetti: Oh Dae-su
Massimo Lodolo: Lee Woo-jin
Ilaria Latini: Mi-do

Denny B.











2 commenti:

  1. Grande film, forse il vertice creativo di Park.
    Colonna sonora, movimenti di macchina, fotografia, attori, tutto perfetto.
    Una bomba.

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    1. Personalmente il terzo lo trovo leggermente superiore; forse perché offre un interrogativo e pone una scelta ben precisa.
      Comunque sia questo è un capolavoro.

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