mercoledì 26 febbraio 2014

Monuments (ai caduti) Men (Clooney e tutti gli altri)

Monuments Men 

Fonte foto: www.movieplayer.it
Non è mai successo da quando ho aperto questo mio spazio virtuale (e vitale) che io abbandonassi neanche a metà la visione di un film. E di film brutti ne ho visti parecchi, ma in quei frangenti era differente: già mi aspettavo che fossero brutti, non riponevo in loro alcuna speranza. Non era questo il caso di Monuments Men, l'ultimo film di George Clooney, che lo vede nuovamente nei panni di attore, regista, sceneggiatore e produttore, incentrato su un episodio storico di cui non tutti erano a conoscenza e che aveva stuzzicato la mia immortale curiosità; non sapevo però che avrebbe stuzzicato anche il mio nero senso critico che non conosce sonno. 

"Portiamoci avanti con il lavoro: impacchettiamo le nostre
cose e andiamocene finché siamo in tempo."
Durante la seconda guerra mondiale un plotone dell'esercito americano composto da critici d'arte, direttori di musei e simili sono incaricati di cercare e recuperare le opere d'arte trafugate dai nazisti per salvarle dal rogo d'ignoranza in cui ha intenzione di gettarle Adolf Hitler. 

"Ehi Matt, ho già in mente in prossimo film."
"Non ci sarà nessun prossimo film, George. Né ora né mai."
Monuments Men è un mediocre film storico gigioneggiante con attori che non fanno altro che crogiolarsi nel loro status di star e strizzare l'occhio alla telecamera e che di fatto non sono chiamati a interpretare alcun personaggio perché la sceneggiatura è inesistente, non-scritta da Clooney e dal suo amico Grant Heslov che sembra appena uscito dal primo anno del Dams. Le scene ridicole che ho visto vengono messe in risalto da una scanzonata colonna sonora pomposamente militaresca e fastidiosissima: il brevissimo viaggio in mare prima dello sbarco è talmente finto che può può perdere il confronto con qualsiasi fiction tv italiana e la pressione mi è crollata al pian terreno quando all'inizio del film un barbuto George Clooney dice, con sottofondo fail-epic in crescendo, "Chi si assicurerà che la Monnalisa sorrida ancora?". 

"Ci ha fatto un culo grande quanto San Pietro.
Una stroncatura senza possibilità di ricorso."
E in fondo basterebbe solo questa frase per rendervi conto di cosa voleva essere Monuments Men: un insipido intruglio di Ocean's Eleven unito alla spocchia tutta stelle e strisce, un po' di humour qua e là che faccia ridere se si ha già il cervello sul viale del tramonto, un bel po' di amore per la sacra divisa militare e il pensiero fisso per cui l'esercito americano è il migliore del mondo (ricordiamo loro quello schifo chiamato "Guerra del Vietnam"), un cast sprecato di star gongolanti e avrete Monuments Men: un film semplicemente imbarazzante. Un flop su tutto il fronte occidentale. Uno dei film più brutti dell'anno, e siamo solo all'inizio: peccato perché la storia meritava tutt'altro trattamento. 


Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):


Titolo originale: The Monuments Men
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Germania
Anno: 2014
Durata: 118 min
Genere: drammatico
Regia: George Clooney
Soggetto: Robert M. Edsel, Bret Witter
Sceneggiatura: George Clooney, Grant Heslov
Produttore: George Clooney, Grant Heslov
Produttore esecutivo: Barbara A. Hall
Casa di produzione: Smokehouse Pictures, Studio Babelsberg, Columbia Pictures (co-produzione), 20th Century Fox (co-produzione)
Distribuzione (Italia):  20th Century Fox
Fotografia: Phedon Papamichael
Montaggio: Ruy Diaz, Stephen Mirrione
Effetti speciali: Christoph Gartlacher, Mathias Spannagel, Thomas Thiele, Sebastian Venhus
Musiche: Alexandre Desplat
Scenografia: James D. Bissell
Costumi: Louise Frogley

Interpreti e personaggi:
George Clooney: Frank Stokes
Matt Damon: James Granger
Cate Blanchett: Rose Valland
Bill Murray: Rich Campbell
John Goodman: Walter Garfield
Jean Dujardin: Jean-Claude Clermont
Hugh Bonneville: Donald Jeffries
Bob Balaban: Preston Savitz
Diarmaid Murtagh: Capitano Harpen
Dimitri Leonidas: Sam Epstein
Sam Hazeldine: Colonnello Langton

Doppiatori italiani:
Francesco Pannofino: Frank Stokes
Massimiliano Manfredi: James Granger
Cinzia Villari: Rose Valland
Mario Cordova: Rich Campbell
Massimo Dapporto: Walter Garfield
Marco Rasori: Jean-Claude Clermont
Luca Biagini: Donald Jeffries
Mino Caprio: Preston Savitz
Davide Perino: Sam Epstein

Enrico Di Troia: Colonnello Langton

Denny B.







5 commenti:

  1. Un film di maniera che non dice nulla di nuovo, ma lo dice con perizia.
    Senza dubbio il peggiore di Clooney regista.

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  2. "incentrato su un episodio storico che non tutti erano a conoscenza" Ecco: anch'io, dopo questo periodo, ho interrotto la lettura.. Ti deve aver contagiato il filmaccio! ;P

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    1. Questo succede quando si scrive di fretta e incazzato. Grazie per avermelo fatto notare, ovviamente correggerò l'obrobrio.

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