venerdì 4 luglio 2014

La sottile linea rossa

La sottile linea rossa

★★★½

Guadalcanal - Isole Salomone nel Sud Pacifico. 1942. La compagnia di fucilieri Charlie viene mandata alla conquista di un campo d'aviazione giapponese posto in cima a una collina dell'isola. Un gruppo di soldati è guidato dal capitano Staros (Elias Koteas) mentre il gruppo di supporto è comandato dal colonnello Tall (Nick Nolte). Sarà un lungo ed estenuante assalto dove sugli occhi dei soldati passeranno le loro paure di non sopravvivere alla guerra, il perché di tutto ciò, e lo sbigottimento di fronte alla facilità con cui si uccide un uomo senza essere giudicati da alcun tribunale degli uomini.


La sottile linea rossa è il terzo lungometraggio del regista texano Terrence Malick, e il terzo suo lavoro migliore, gli attori fecero voto ai santi di ogni tipo al fine di comparire nel film anche per dieci secondi (vedasi George Clooney) ed era allo scadere dell'ora e mezza uno dei dieci migliori film di guerra mai realizzati (spiegherò perché). Ed è soprattutto un film su un gruppo di soldati che sono un unico corpo, un'unica anima, un unico ostacolo per la natura cinica che li circonda, che li nasconde alla vista di un nemico scelto in base agli schieramenti, che muoiono o vivono secondo la velocità che mettono nel premere il grilletto del fucile o nello schivare le bombe lanciate loro addosso. 



Il film inizia con una serie di immagini con cui aprirà anni dopo il suo The New World (fino a ora il suo film meno riuscito): un'isola, un uomo bianco che nuota nell'acqua cristallina assieme ad alcuni bambini del luogo, lui che guida una canoa, che fa domande a una donna che cerca di far addormentare il suo bambino e una nave che si fa vedere in lontananza. L'uomo bianco in questione è il soldato e disertore Witt (James Caviezel) che viene nominato barelliere della compagnia Charlie dal suo diretto superiore il sergente Welsh (Sean Penn) con cui avrà una specie di rapporto padre/figlio. 


Ma non è questo inizio pacifico che mi ha fatto cominciare a vedere il film con un fremito alla base dell'occhio bensì i minuti in cui compaiono il colonnello Tall e il generale Quintard (John Travolta) in cui non fanno altro che passeggiare sulla poppa della nave e parlare con le schiene dritte e i petti in fuori di valore e mondi migliori da lasciare ai propri figli. Si accendono una sigaretta ciascuno. "Più si è vicini a Cesare e più si sente la paura" dice la voce fuori campo del colonnello mentre i soldati sono all'erta e il cielo ha i bordi colorati di rosa. Minuti magnifici.



Poi abbiamo circa un'ora e mezza di conquista della collina da parte di un gruppo di soldati capitanati dal capitano Staros, che a differenza del colonnello Tall, è meno risoluto e ambizioso e quello che per lui conta è non perdere neanche uno dei suoi uomini in azioni sconsiderate o azzardate. Splendido il passaggio dall'ombra alla luce quando i primi due uomini vengono uccisi. Con un tocco magico Malick mostra l'indifferenza della natura nei confronti delle vicende interiori dei soldati che si consumano tra l'erba alta cullata dal vento: c'è quello che il pensiero di sua moglie a casa lo rende più forte e determinato a sopravvivere; c'è chi per un sbaglio nel levare la sicura alla bomba a mano muore con il fondoschiena dilaniato che chiede di far sapere alla moglie di essere morto con onore; chi neanche partecipa all'assalto per via del mal di stomaco; chi come il sergente Welsh che sotto il fuoco nemico corre da un soldato ferito a dargli la morfina e un ultimo saluto per poi rifiutare qualsiasi menzione d'onore o medaglia al valore; chi si stupisce della facilità con cui uccide il suo primo uomo. E La conquista della collina mi ha ricordato quella del Formicaio in Orizzonti di gloria

Fino a quando Staros viene sollevato dall'incarico dal colonnello Tall e se ne va con la suo voce fuori campo che dice che porterà con sé tutti i volti e i nomi dei suoi soldati come se fossero suoi figli era uno dei migliori film di guerra mai visti. Realistico, appassionante e toccante. In seguito il film perde la rotta ritrovandosi in mezzo a un misero bacino d'acqua. Si muove in avanti e un po' indietro non sapendo da che parte uscire per ritrovare l'oceano. Malick perde il controllo della nave che aveva pilotato così bene. Il progetto iniziale vedeva un film di sei ore e dopo il montaggio si è arrivati a tre ore: che il regista abbia tagliato proprio quelle parti che sarebbero state in grado di aiutarlo a disincagliare un buonissimo film che avrebbe potuto essere un capolavoro del genere?


Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: The Thin Red Line
Paese di produzione: USA
Anno: 1998
Durata: 170 min
Genereguerra, drammatico
Regia: Terrence Malick
Soggetto: dal romanzo omonimo di James Jones
Sceneggiatura: Terrence Malick
Produttore: Robert Michael Geisler, Grant Hill, John Roberdeau
Fotografia: John Toll
Montaggio: Billy Weber, Leslie Jones
Effetti speciali: Brian Cox
Musiche: Hans Zimmer
Scenografia: Jack Fisk

Interpreti e personaggi:
Sean Penn: sergente Edward Welsh
James Caviezel: soldato Witt
Nick Nolte: colonnello Gordon Tall
Elias Koteas: capitano James Staros
Ben Chaplin: soldato Jack Bell
Adrien Brody: caporale Fife
John Cusack: capitano John Gaff
Woody Harrelson: sergente Keck
Jared Leto: sottotenente Whyte
John C. Reilly: sergente Storm
George Clooney: capitano Charles Bosche
John Travolta: generale Quintard
John Savage: sergente McCron
Thomas Jane: soldato Ash
Miranda Otto: Marty Bell
Tim Blake Nelson: soldato Tills
Kirk Acevedo: soldato Tella
Dash Mihok: soldato Doll
Nick Stahl: soldato Beade
Arie Verveen: soldato Dale
John Dee Smith: soldato Edward P. Train
Paul Gleeson: tenente Band
Penelope Allen: madre di Witt
Ken Mitsuishi:: ufficiale giapponese

Doppiatori italiani:
Massimo Rossi: sergente Edward Welsh
Loris Loddi: soldato Witt
Paolo Buglioni: colonnello Gordon Tall
Stefano De Sando: capitano James Staros
Francesco Prando: soldato Jack Bell
Alessio Cigliano: caporale Fife
Tonino Accolla: capitano John Gaff
Roberto Pedicini: sergente Keck
Maurizio Reti: sergente Storm
Fabrizio Temperini: capitano Charles Bosche
Claudio Sorrentino: generale Quintard
Roberto Certomà: sergente McCron
Tony Sansone: soldato Doll
Stefano Mondini: soldato Dale
Francesco Pezzulli: soldato Edward P. Train

Francesca Guadagno: Marty Bell

Denny B.


4 commenti:

  1. Ne parlavo giusto un paio di giorni fa con un amico, il quale, mi chiedeva delucidazioni sul finale, a lui poco chiaro. Ma devo rivederlo, non mi ricordo molto...ora ne ho ancora più voglia però. ^_^

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    1. Secondo me Malick ha montato il finale sbagliato se no non si spiega un calo così grossolano.
      Riveditelo, poi mi dici la tua :)

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  2. Per me un Capolavoro.
    Rima che a Malick bruciasse il cervello. ;)

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    1. Non se lo è ancora bruciato, caro Ford ;)
      Però non è un bel segno il fatto che abbia preso per il suo nuovo film la terrificante Natalie Portman.

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