venerdì 10 ottobre 2014

La guerra dei Roses

La guerra dei Roses

★★★½

Oliver (Michael Douglas) e Barbara (Kathleen Turner), lui avvocato in carriera e lei ginnasta, si conoscono durante un'asta di oggetti vari e s'innamorano l'uno dell'altra. Si sposano, hanno due bambini, e il duro lavoro di Oliver lo porta a ricoprire una posizione prestigiosa tanto da permettergli l'acquisto di una grande casa che Barbara impiega molti anni ad arredarla con precisione assecondando i gusti del marito. Ma dopo diciotto anni, il matrimonio comincia a traballare. Con Oliver sempre più impegnato Barbara annoiata decide di avviare un'attività di catering fino a quando i continui battibecchi e rimproveri la portano a una decisione: il divorzio. Entrambi però voglio tenersi la casa e nessuno dei due ha intenzione di cedere sull'argomento. Sarà l'inizio di una guerra senza esclusioni di colpi. 


Avete idea di sposarvi perché credete di aver trovato la persona giusta? La vostra lista di nozze e degli invitati è più lunga del Ponte di Brooklyn e non sapete ancora se informare del matrimonio anche zia Adelaide con il rischio che porti al ricevimento anche i lontani parenti andati ad abitare in Groenlandia per via del troppo stress cittadino? Sognate di passare l'intera vita con la stessa persona e non vi passa neanche per l'anticamera del cervello che un giorno non troppo in là nel tempo possiate vederne soltanto i difetti arrivando a scambiare a un mercatino delle pulci un'unghia d'amore per un grosso guantone di odio da calare sui suoi oggetti tanto cari? Ascoltate il consiglio di un critico cinefilo, prendete il vostro partner, sedetevi sul divano, e invece di guardarvi negli occhi da pescelessi guardatevi invece un classico del cinema: La guerra dei Roses diretto da Danny DeVito. Il film sul divorzio per eccellenza.




Fin da piccolo mi hanno ripetuto e ripetuto che La guerra dei Roses era un film divertentissimo, da stramazzare al suolo dalle risate, addirittura; bene, sapete che c'è? C'è che sono stato ingannato. La guerra dei Roses non è una commedia. In realtà è un film strano, davvero difficile da classificare. Ha momenti assolutamente comici - "No, le porcellane no!" - e altri davvero drammatici e sadici. Addirittura si arriva a sfiorare l'horror quando vengono inquadrati i volti stravolti e in tensione dei due coniugi affacciati alla finestra. Michael Douglas e Kathleen Turner danno pienamente l'idea (estrema, certo) di una coppia di sposi dapprima innamorati e felici e, dopo diciotto anni di matrimonio, sempre più distanti e distaccati l'uno dall'altra.



Barbara, dopo aver finito di arredare la casa, si annoia talmente tanto che avvia una sua attività di catering mentre Oliver è più impegnato che mai con il lavoro tant'è che un giorno ha un malore e viene portato d'urgenza all'ospedale. Credendo di stare per morire scrive un biglietto d'amore alla moglie che non si farà viva finché lui non viene dimesso. Lei gli confida, quella notte a letto, che quando ha saputo del suo malore si è sentita stranamente felice e libera. Non è difficile immaginarsi la faccia sbigottita di Oliver. Ancora di più quando Barbara gli comunica di volere il divorzio. Quanti matrimoni falliscono? Molti. Quanti divorzi si svolgono in maniera civile e consensuale? Molti. Non è il caso dei Roses, però. Entrambi vogliono la splendida casa e nessuno dei due sembra intenzionato ad andarsene. "Ci sono due dilemmi che scombussolano le meningi umane. Come fare a trattenere qualcuno che non vuole restare, e come fare a sbarazzarsi di qualcuno che non se ne vuole andare", sono le parole di Gavin, l'avvocato amico di Oliver, interpretato dal grande (non è una battuta) Danny DeVito che racconta mediante flashback la guerra dei Roses fumando una sigaretta dietro l'altra, e pensare che non fumava da tredici anni. In un frangente, mentre DeVito sta iniziando a raccontare la guerra vera e propria dei Roses (fatta di dispetti pesantissimi e sadici) si può vedere fuori dalla finestra del suo studio un elicottero che vola a bassa a quota contro un tramonto infuocato. Splendida citazione di Apocalypse Now inserita in un contesto assolutamente geniale.



Questo è un film che ha una sua funzionalità: non lasciate che il divorzio vi divori quel briciolo di dignità che vi rimane. Non fate come i Roses. Sedetevi attorno a un tavolo con un bicchiere d'acqua e dei salatini comprati in un negozio e possibilmente ancora imbustati (chi ha visto il film saprà) e parlate civilmente. No, le porcellane no. Che ne dici di dividercele? Ecco, così va meglio. 

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: The War of the Roses
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: USA
Anno: 1989
Durata: 116 min
Generecommedia nera
Regia: Danny DeVito
Soggetto: Warren Adler
Sceneggiatura: Michael J. Leeson
Produttore: James L. Brooks e Arnon Milchan
Casa di produzione: 20th Century Fox
Montaggio: Lynzee Klingman
Musiche: David Newman

Interpreti e personaggi:
Michael Douglas: Oliver Rose
Kathleen Turner: Barbara Rose
Danny DeVito: Gavin D'Amato
Marianne Sägebrecht: Susan
Dan Castellaneta: Uomo nello studio di Gavin
Sean Astin: Josh a 17 anni
Heather Fairfield: Carolyn a 17 anni

Doppiatori italiani:
Oreste Rizzini: Oliver Rose
Melina Martello: Barbara Rose
Gianni Bonagura: Gavin D'Amato
Solvejg D'Assunta: Susan

Denny B.



4 commenti:

  1. La guerra dei Roses è sempre stato uno dei miei film preferiti. Non lo vedo da anni purtroppo ma ricordo bene le risate a denti strettissimi subito seguiti da una tremenda voglia di urlare! E loro due sono semplicemente meravigliosi...

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  2. Capolavoro avantissimo di genere.Tutt'ora insuperato

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  3. Uno dei miei film preferiti! Non lo vedo da un secolo, urge recupero! :)

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  4. Ricordo che mi era piaciuto un sacso ma non lo rivedo da troppo tempo...

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