lunedì 4 maggio 2015

Venere in pelliccia (2013)


★★★½

Chi era quell'uomo di cinema che disse che per fare un film bastano due attori, una cinepresa, e una scenografia? Sidney Lumet in La parola ai giurati diresse dodici attori in un unico set, salvo alcune scene in differenti luoghi. All'età di 80 anni, quando si coltivano olive e pomodori, si fa qualche tiro a bocce, si parla con gli amici del tempo, degli acciacchi e o ci si ritrova tutti davanti a un cantiere per recensirne il lavoro in corso, Roman Polanski se ne esce con Venere in pelliccia, una commedia dalle sfumature erotiche e grottesche, dove in un unico set, un teatro parigino, dirige due soli attori, Mathieu Amalric (che avrete visto nei panni del "villain" nel mediocre Quantum of Solace) ed Emmanuelle Seigner (attuale moglie del regista polacco) che interpretano l'uno un regista della piece teatrale in cerca dell'attrice adatta per la parte da protagonista e l'altra una donna, che si presenta in ritardo all'audizione giornaliera ormai conclusa e che, con insistenza, affermando più volte di essere quella giusta, tenta di convincere il regista a provinarla. Per nostra fortuna Polanski non ha ancora intenzione di fissare i cantieri, e provinarne gli addetti ai lavori. 



Mathieu Amalric interpreta Thomas Novachek, un arrogante fintamente-impegnato-intellettualoide-cerebrale (forse un alter ego di Polanski?) che è il regista della piece teatrale nonché adattatore dell'omonimo romanzo dello scrittore austriaco Leopold Von Sacher-Masoch, un "porno sadomaso" lo bolla Wanda, interpretata da una Emmanuelle Seigner incredibilmente magnetica, che stuzzica Thomas, lo invoglia a recitare, lo blandisce con la sua lingua tagliente, lo affascina, in un caleidoscopio recitativo per nulla semplice se non si ha dietro la cinepresa un regista esperto in grado di indirizzare e di consigliare al meglio gli attori. E Amalric e Seigner sono assolutamente straordinari. Li si può osservare e ammirare come in un momento sono sul limite di prendersi con spirito di possessione e nell'altro pronti ad abbandonare tutto quando Wanda si dimostra per nulla d'accordo con Thomas che a questo punto sbotta lanciando improperi e solo in un frangente una domanda che roboante poteva venire fuori dalla bocca del critico letterario Harold Bloom: "Perché dobbiamo sempre ricondurre tutto a un problema sociale del ca**o?". 


In Venere in pelliccia di Roman Polanski s'innesca un brillante meccanismo di seduzione, malizioso quanto basta, a tratti perverso, e infine frizzante, grazie alle prove recitative dei due interpreti quali Mathieu Amalric e Emmenuelle Seigner dove in un palcoscenico povero di elementi di scena (solo un divano, una scrivania, i resti di un adattamento di Ombre rosse e una statua somigliante a un fallo) si scambiano i ruoli come abiti da scena, e l'effluvio di battute è interrotto da commenti pungenti, adulazioni e sguardi carichi di tensione erotica, fino ad arrivare a un finale dalle tinte grottesche. Polanski scava ancora una volta nell'anima umana tirandone fuori i desideri più perversi con un film seducente che ha un unico grande difetto: non è girato in piano sequenza. Se lo avesse fatto avrebbe guadagnato mezza stellina in più.


Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: La Vénus à la fourrure
Lingua originale: francese
Paese di produzione: Francia
Anno: 2013
Durata: 96 min
Generedrammatico, erotico
Regia: Roman Polanski
Soggetto: David Ives
Sceneggiatura: David Ives, Roman Polanski
Produttore: Robert Benmussa, Alain Sarde
Casa di produzione: R.P. Productions, A.S. Films
Distribuzione (Italia) : 01 Distribution
Fotografia: Pawel Edelman
Montaggio: Hervé de Luze, Margot Meynier
Musiche: Alexandre Desplat

Interpreti e personaggi:
Emmanuelle Seigner: Vanda
Mathieu Amalric: Thomas

Doppiatori italiani:
Emanuela Rossi: Vanda

Angelo Maggi: Thomas

Denny B.


1 commento:

  1. Dannazione, ho rimandato la visione pere troppo tempo! Ma non ho mai abbastanza ore disponibili per vedere/leggere tutto quello che vorrei T.T

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