lunedì 12 maggio 2014

Cantando sotto la pioggia (1952)

Cantando sotto la pioggia

★★★★

Don Lockwood (Gene Kelly) è un famoso attore del cinema muto, con un passato alle spalle da ballerino, musicista e stuntman, che ha un terribile feeling, dietro riflettori, con la bionda e stupida Lina Lamont (Jean Hagen) e che deve affrontare il passaggio dal muto al sonoro con vari dubbi sulle sue effettive capacità di recitazione. R. F. Simpson (Millard Mitchell), il produttore della Monumental Pictures, decide di trasformare Il cavaliere spadaccino, l'ultima pellicola della coppia Lockwood-Lamont, in un film parlato, ma l'anteprima è un fiasco a causa della terribile voce stridula di Lina. Ma l'amico di Don, Cosmo Brown (Donald O'Connor) ha la brillante idea di trasformare il film in un musical facendo doppiare Lina dalla giovane attrice e cantante Kathy Selden (Debbie Reynolds) di cui Don è innamorato. Questa volta sarà un successo?


Alzino la mano quei vergognosi che non hanno mai neanche lontanamente sentito parlare di questo musical o che non abbiamo mai visto la famosissima scena di Gene Kelly sotto la pioggia. Se la alzate la colpa non è manco da attribuire a voi, ma a uno strano meccanismo che ci fa credere di aver visto il film solo avendo effettivamente visto e stravisto una sola scena. C'entra poco, ma mi è successo lo stesso con Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: essendo citato a sproposito ogni tre per due e presente in quasi tutte le liste di libri da leggere almeno una volta nella vita mi ero convinto alla fine di averlo letto; cosa che ho fatto realmente tre mesi fa trovandolo bellissimo. Anche con Cantando sotto la pioggia sono stato vittima dello stesso meccanismo, ma ora posso affermare con sicurezza che è una delle cose più rinfrescanti che esistano. Toglietevi dalla testa tutti quei musical scadenti che ci propinano come classici e guardatevi invece un vero musical come questo fatto da mostri di bravura che riuscirebbero a far venire la voglia di ballare pure ai sassi sotto la calura estiva.



Il protagonista del film è Don Lockwood, una star del cinema che miete coi suoi sorrisi smaglianti migliaia di giovani donne in cerca di un suo autografo o di un pezzo della sua giacca, il cui motto è "Dignità", come risponde alla domanda dell'anziana giornalista (la classica sapiente di gossip tutta "Oh, cari" e "Come siete splendidi insieme") riguardante le sue origini che lui narra come corollari di successi uno dietro l'altro quando invece assieme al suo più caro amico Cosmo ha iniziato esibendosi nei locali ricevendo ovazioni fatte di "buuu". "Mi affidarono sempre più spesso parti delicate" dice con fierezza, convincendo tutti tranne noi spettatori che sappiamo la verità grazie all'inserimento di brevi flashback: infatti ha fatto lo stuntman per svariate pellicole d'azione. Poi arrivò il successo e i giornali di gossip gli affibiarono una love story con Lina Lamont che non viene smentita al fine di creare pubblicità massiccia e benefica ogni qualvolta esce un loro film. La prima volta che sentirete la voce di Lina capirete perché lei non parla mai in pubblico. Interpretata da una Jean Hagen che incarna perfettamente il ruolo dell'attrice bionda stupida come una gallina (ricordiamo che la Hagen aveva una bellissima voce, da noi doppiata da una strepitosa Zoe Incrocci).


Cantando sotto la pioggia diretto da Stanely Donen e dallo stesso Gene Kelly narra di quel momento storico in cui vi è stato il passaggio cinematografico dal muto al sonoro. Di primo acchito pareva un'invenzione diabolica, come quella del telefono. Poi però le case di produzione si accorsero che il pubblico voleva sempre di più film parlati e non ebbero altra scelta che adeguarsi a tempi e ai desideri della gente. E' interessante la carrellata che segue Cosmo e Don discutere di Kathy mentre sullo sfondo compaiono piccoli set in cui si girano delle scene dietro gli ordini perentori dei registi. Ed è invece spassoso vedere il regista con poca pazienza che tenta di far capire a Lina che deve dire le battute verso il microfono nascosto nel cespuglio, tanto che arriverà a metterlo sotto un addobbo posizionato sulla spalla dell'abito di scena. L'anteprima de Il cavaliere spadaccino è un fiasco: la pellicola non è in sincrono, il sonoro necessita di pesanti migliorie e la voce di Lina è qualcosa che fa sbellicare dalle risate il pubblico che se ne va dalla sala scontenta e decisa a non guardarlo mai più. Quindi, perché non fare de Il cavaliere spadaccino un film musicato?


Le canzoni e i balli disseminati in Cantando sotto la pioggia sono famosissimi, citati ovunque e irresistibili. Dopo la visione del film vi ritroverete come il sottoscritto a tentare di imitarne maldestramente i passi. Si va dalla romantica dichiarazione di Don a Kathy nel teatro di posa (scusate, ma il titolo della canzone mi è ignoto) alla fresca e gioiosa Good Mornin' passando per la scherzosa e buffa Musoses Supposes fino alla famosissima I'm Singing in the Rain che da il nome al film. La scena in cui Gene Kelly canta sotto la pioggia è una delle scene più belle della storia del cinema: girata in due giorni, Gene con la febbre a 39, usando il latte assieme all'acqua per rendere meglio l'effetto su pellicola si conclude in maniera magistrale e geniale con l'arrivo di un poliziotto che guarda Gene Kelly come se si trovasse davanti a uno a cui manca un venerdì e lui che gli canta l'ultimo verso della canzone prima di andarsene dando l'ombrello a un passante fradicio. La scena poteva finire con una dissolvenza o con uno sbraccio di mani e strizzata d'occhio alla camera invece anche qui si decide di non abbandonare l'ironia su cui è basato Cantando sotto la pioggia, uno dei musical più belli ed esilaranti di tutti i tempi.

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: Singin' in the Rain
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1952
Durata: 103 min
Generemusical, commedia
Regia: Stanley Donen, Gene Kelly
Soggetto: Adolph Green, Betty Comden
Sceneggiatura: Adolph Green, Betty Comden
Produttore: Arthur Freed per MGM
Distribuzione (Italia): MGM (1953)
Fotografia: Harold Rosson
Montaggio: Adrienne Fazan
Effetti speciali: Warren Newcombe, Irving G. Ries
Musiche: Nacio Herb Brown, Roger Edens, Al Goodhart, Al Hoffman
Scenografia: Jacques Mapes, Edwin B. Willis, Harry McAfee

Interpreti e personaggi:
Gene Kelly: Don Lockwood
Donald O'Connor: Cosmo Brown
Debbie Reynolds: Kathy Selden
Jean Hagen: Lina Lamont
Millard Mitchell: R.F. Simpson
Cyd Charisse: ballerina
Douglas Fowley: Roscoe Dexter
Rita Moreno: Zelda Zanders
King Donovan: Rod
Richard Emory: Phil
Bobby Watson: maestro di dizione
Harry Tenbrook: tecnico del suono
Julius Tannen: uomo sullo schermo
Mae Clarke: parrucchiera

Doppiatori italiani:
Adolfo Geri: Don Lockwood
Paolo Ferrari: Cosmo Brown (parlato)
Elio Pandolfi: Cosmo Brown (canzone "Ma che fa / Make 'Em Laugh ")
Flaminia Jandolo: Kathy Selden
Zoe Incrocci: Lina Lamont
Gaetano Verna: R.F. Simpson
Corrado Mantoni: Rod
Enrico Maria Salerno: Phil
Olinto Cristina: maestro di dizione
Rolf Tasna: tecnico del suono

Edoardo Toniolo: uomo sullo schermo

Denny B.


4 commenti:

  1. Amo i musical. E non potrei che condividere ogni singola parola. =)

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  2. Visto in tv l'anno scorso per la prima volta. Bellissimo e divertentissimo, a me ha fatto impazzire la canzoncina "Let 'em laugh" :D

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  3. Eeehhh...senza i riferimenti "moderni" dei lungometraggi d'oggidi' mi scadi nel fanciullino, ne...?
    ;)

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  4. IMMENSO, geniale, divertentissimo, uno dei miei film della vita

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