venerdì 7 novembre 2014

Nosferatu, il principe della notte (1979)

Great Movie

★★★★

Metà dell'Ottocento. Jonathan Harker (Bruno Ganz) è un agente immobiliare di Wismar, sul Mar Baltico, felicemente sposato con la bella Lucy (Isabelle Adjani), che viene incaricato da Renfield (Roland Topor) di partire per la Transilvania affinché porti il contratto d'acquisto di una vecchia casa abbandonata al conte Dracula (Klaus Kinski). Dopo un lungo viaggio di un mese, ignorando gli avvertimenti degli zingari e degli abitanti del luogo che si rifiutano di accompagnarlo e gli intimano di tornarsene a casa, raggiunge il castello del conte Dracula che non smentisce la sua sinistra fama e che firma in fretta il contratto dopo aver visto in foto il collo delicato della moglie di Jonathan; quest'ultimo comincia ad avere incubi terribili e comincia a credere alle storie sui vampiri dopo aver visto il conte dormire in una bara; il conte invece s'imbarca assieme a diverse bare contenenti terra natia su un vascello che arriva a Wismar dopo esser stato privato dell'equipaggio ucciso dalla peste portata da migliaia di topi.


Se tutti i remake fossero come Nosferatu - il Principe della Notte non ne parleremmo sempre in termini negativi, ma li attenderemmo con ansia gioiosa e innalzeremmo canti di giubilo una volta arrivati nelle sale. Herzog rivisita quello che lui considera il film più importante mai prodotto in Germania: Nosferatu il vampiro di Murnau. Ripristina i nomi originali dei personaggi del romanzo di Bram Stoker i cui diritti erano ormai scaduti, mentre Murnau fu costretto a cambiarli ricevendo anche una denuncia dagli eredi dello scrittore, e inserendo alcune inquadrature uguali a quelle di Murnau, Herzog consegna un'opera rispettosa, ossessivamente affascinante, e visibilmente di parte, come vi spiegherò tra poco. 


Bruno Ganz interpreta forse il miglior Jonathan Harker mai apparso sul grande schermo. Si muove come un uomo dell'Ottocento, con quel passo sicuro di una condizione sociale serena, anche se ultimamente sua moglie fa strani incubi, e vorrebbe acquistare una nuova casa così da offrirle una più adatta cornice per la sua bellezza e devozione. Jonathan non crede alle superstizioni e non si lascia intimorire dalle leggende degli abitanti della Transilvania, dove deve incontrare il conte Dracula, nome che spinge le donne a farsi il segno della croce e gli uomini a interrompere l'attività delle mascelle per avvertirlo che a mezzanotte in quel luogo rivivono spiriti maligni. Una donna gli regala una crocifisso e un libro sui vampiri. Jonathan non ci crede. Il film di Herzog non crede ai vampiri. Van Helsing infatti non è l'uomo di scienza in cerca di Nosferatu che vediamo nei film precedenti o successivi, ma un San Tommaso poco interessato che rifiuta queste superstizioni raccontategli da Lucy. In questo senso Nosferatu il vampiro di Murnau resta tutt'oggi un'armoniosa dichiarazione di esistenza di tali immortali creature.



Il film gode di un Klaus Kinski perfetto; forse il Dracula cinematografico che preferisco. Kinski non da alcun vezzo al suo inquietante Dracula, solo le mani dalle lunghe unghie spesso le tiene raccolte come ad offrire un'immagine innocente di sé. Non esce di scena raccogliendosi nel mantello nero né pronuncia strani versi gutturali davanti alla croce. Nella sua lunga esistenza ha sperimentato "ogni giorno le stesse futili cose". Sarò strano e stupido, ma mi commuovo sempre pensando a Dracula: una creatura che non ha la capacità di invecchiare, che trascorre le ore del giorno in una bara e di notte va a caccia di sangue. Che ama in un modo non socialmente accettabile. Lo vediamo succhiare il sangue dal candido collo di Lucy, un fragile gambo di un giglio. Un'immagine intensa, tenera seppur terribile: la mano di Dracula sui capelli corvini di lei, l'altra posata sul seno, e la sua bocca sul collo. Si disseta, si dimentica del passar della notte. e ama avendo la sensazione di essere finalmente ricambiato; perché giustamente "la mancanza di amore è la più crudele e abietta delle pene".

Prima vi dicevo che Nosferatu - il Principe della Notte è di parte: si vede e si capisce chiaramente che il regista prova simpatia per Dracula. Prova una umana pietà così grande che lo porta ad annullare quasi la figura dell'irreprensibile Van Helsing e a stravolgere il finale così come lo conosciamo tutti. E qui non posso non ricordarlo, quindi se non lo avete mai visto vi invito a smettere di leggere. Alla fine il conte Dracula muore dopo il canto del gallo. Van Helsing entrando nella stanza trova sia il cadavere del vampiro che quello di Lucy. Decide di eliminare definitivamente questa creatura con il classico paletto di frassino. Intanto nell'abitazione entrano i funzionari rimasti del municipio (quasi tutta la popolazione è stata sterminata dalla peste) e Jonathan, sollevato dall'intontimento, li avverte che il dottor Van Helsing ha ucciso il conte Dracula, come prova vi è lo stesso dottore che scende le scale col paletto insanguinato. Non sanno dove lo porteranno, visto che le galere sono ormai prive di guardie, ma viene comunque arrestato. Jonathan ordina alla cameriera di ripulire le briciole di ostia consacrata che Lucy aveva sparso davanti ai suoi piedi al fine di proteggerlo e si strappa di dosso la croce. Il suo volto è bianco e freddo, la sua voce cambia, si fa familiare, i denti si allungano, e infine il suo volto assomiglia sempre di più a quello del conte Dracula. Il corpo di Jonathan Harker ospiterà per i secoli a venire l'anima di Nosferatu, il mai estinto. Sul Sanctus della messa di Santa Cecilia di Charles Gounod Jonathan/Dracula cavalca in mezzo a una distesa di sabbia. Uno dei finali più incredibili e coraggiosi della storia del cinema. 

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):  


Titolo originale: Nosferatu: Phantom der Nacht
Paese di produzione: Germania Ovest, Francia
Anno: 1979
Durata: 107 min
Genere: Orrore
Regia: Werner Herzog
Soggetto: Bram Stoker e Friedrich Wilhelm Murnau
Sceneggiatura: Werner Herzog
Produttore: Werner Herzog
Produttore esecutivo: Walter Saxer
Casa di produzione: Werner Herzog Filmproduktion, Gaumont
Fotografia: Jörg Schmidt-Reitwein
Montaggio: Beate Mainka-Jellinghaus
Effetti speciali: Cornelius Siegel
Musiche: Popol Vuh, Richard Wagner, Charles Gounod
Scenografia: Henning Von Gierke, Ulrich Bergfelder
Costumi: Gisela Storch
Trucco: Reiko Kruk

Interpreti e personaggi:
Klaus Kinski: Conte Dracula
Isabelle Adjani: Lucy Harker
Bruno Ganz: Jonathan Harker
Roland Topor: Renfield
Walter Ladengast: Dr. Van Helsing
Carsten Bodinus: Schrader
Martje Grohmann: Mina

Doppiatori italiani:
Sergio Graziani: Conte Dracula
Rossella Izzo: Lucy Harker
Ferruccio Amendola: Jonathan Harker
Armando Bandini: Renfield
Arturo Dominici: Dr. Van Helsing
Michele Gammino: Schrader
Anna Rita Pasanisi: Mina

Denny B.






  







4 commenti:

  1. Ehh che figata di remake! Devo cercare assolutamente anche lui, dopo aver trovato fior di stroncature sull'originale..

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  2. Diciamo che se non ci fosse l'originale, questo potrebbe essere quasi un capolavoro... film affascinante, indubbiamente, ma che a mio giudizio non possiede neppure la metà della forza espressiva del film di Murnau. Questo remake dura più di mezz'ora rispetto all'originale, pur restandone molto fedele: logico che il ritmo ne risenta, e diluisca la tensione... a parte questo, però, degnissima visione, ci mancherebbe.

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  3. Lo avevo visto alle superiori e mi aveva totalmente affascinato! Bellissimo!

    PS: di Herzog reperisciti "Anche i nani hanno cominciato da piccoli"

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  4. Forse non la migliore come dice Kris, ma una pellicola che ancora rappresentava il vampiro nella sua veste più horror e meravigliosa...

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