sabato 26 gennaio 2013

Amour: un film dell'orrore

Amour 




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Fonte foto: http://collider.com/toronto-film-festival-2012-amour-everyday/

                         

Non fatevi ingannare dal titolo. Amour non è un film d'amore. E' un film dell'orrore. Narra gli ultimi, lunghi attimi (quasi dilatati) di vita di una donna ottantenne, Anne (Emmanuelle Riva), colpita da un ictus, amata e accudita da suo marito Georges (Jean-Louis Trintignant) - il tutto succede all'interno della casa dei due coniugi ed è inquadrato dalla camera fissa e sicura di Michael Haneke. 
E' un film crudo, spietato, terribile, angoscioso, che tratta il tema della vecchiaia senza ricamarci sopra orli e pizzi gioiosi e romantici. Cannibal Kid l'ha definito lo Shining del futuro: non trovo definizione più azzeccata di questa. La vecchiaia fa paura, ma prima di vedere questo film, ne avevo molta meno, credetemi. Poi se si tratta di una vecchiaia malata, piagata da una malattia che ti costringe a non essere più autosufficienti, è ancora peggio; si è solo di peso agli altri, è meglio andarsene, aprire la porta e sparire, sperando di lasciare un buon ricordo, malgrado i momenti bui fatti passare agli altri e che abbiamo vissuto direttamente sulla nostra pelle. 
Il bello è che il film inizia relativamente bene: inquadratura su una platea che attende l'inizio dello spettacolo. Siamo noi, lo spettacolo? Applausi. Bene, è un buon segno. Cosa abbiamo fatto per meritarcelo? Forse è per dopo o è per coloro che riusciranno a guardarlo tutto senza andarsene via dalla sala con le mani che tengono lo stomaco. I due amabili protagonisti rientrano a casa, vanno a letto e la mattina dopo, con Anne che ha un attimo di black out, ha inizio la claustrofobia cinematografica (era dai tempi della scena di Uma Thurman nella bara in Kill Bill Vol. 2 che non mi sentivo soffocare). 
Niente da dire sugli attori, anche perché alla fine della fiera ci sono solo loro due. Ottima l'interpretazione di Emmanuelle Riva, quindi giusta la nomination agli Oscar 2013. Molto bene la regia di Haneke: spietata, sicura, indagatrice.
Un'ultima cosa: ciò che fa più paura è la realtà. La realtà è il grande libro dell'orrore. E Amour ne è un capitolo.

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originaleAmour
Lingua originale: francese
Paese di produzione: Francia, Austria, Germania
Anno: 2012
Durata: 125'
Generedrammatico
Regia: Michael Haneke
Soggetto: Michael Haneke
Sceneggiatura: Michael Haneke
Produttore: Stefan Arndt, Margaret Ménégoz, Veit Heiduschka (co-produttore), Michael Katz (co-produttore)
Casa di produzione: Les Films du Losange, X-Filme Creative Pool, Wega Film, ARD Degeto Film (co-produzione), Westdeutscher Rundfunk (co-produzione), Bayerischer Rundfunk (co-produzione)
Distribuzione (Italia): Teodora
Fotografia: Darius Khondji
Montaggio: Nadine Muse, Monika Willi
Effetti speciali: Yves Domenjoud Olivier Gleyze
Scenografia: Jean-Vincent Puzos
Costumi: Céline Collobert
Trucco: Guillaume Castagné Isabelle Lequeux Lydia Pujols Alice Robert

Interpreti e personaggi: 
Jean-Louis Trintignant: Georges
Emmanuelle Riva: Anne
William Shimell: Geoff
Isabelle Huppert: Eve
Rita Blanco: portiera
Laurent Capelluto: ufficiale di polizia

Premi: 

- 2012 - Pama d'oro al Festival di Cannes.
- 2013 - Golden Globes: 
             - Miglior film straniero a Michael Haneke.

Denny B.

1 commento:

  1. Capolavoro! E' entrato a pieno diritto nella mia topten, scalzando il precedente capolavoro di Haneke, "Funny Games"!
    Poi io che ho avuto un'esperienza similare con mia nonna ho avuto un'empatia ancora maggiore.

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