martedì 20 agosto 2013

I soliti sospetti su Kevin Spacey

I soliti sospetti

Fonte foto: wwwbloopers.it

"La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto 
è stato convincere il mondo che lui non esiste." 
(Roger "Verbal" Kint)

I soliti sospetti è un film che si guarda una sola volta nella vita, massimo due. Il finale è uno dei finali più geniali della storia del cinema e ciò che si prova vedendolo è paragonabile all'estasi di Santa Teresa. Si rischia di spoilerare da una frase all'altra, parlando di questo film, quindi la recensione sarà breve e indolore (alleluja, direbbe qualcuno).

I 5 dell'Ave Crimine.
San Pedro, Los Angeles. In seguito all'esplosione di una nave sospettata di trasportare droga, Roger "Verbal" Kint (Kevin Spacey), piccolo truffatore invalido, viene implicato nella faccenda, prosciolto dal procuratore che gli offre l'immunità, ma sottoposto a un ulteriore interrogatorio dall'agente di polizia doganale David Kujan (Chazz Palminteri), che ascolta la deposizione di Kint su quanto è successo, che a quanto pare ha radici più profonde, quando ha New York è stato sottoposto a un confronto all'americana un gruppo di pregiudicati: Dean Keaton (Gabriel Byrne), ex poliziotto corrotto, lo stesso Kint, Todd Hockney (Kevin Pollak), scassinatore, e i ricettatori Ray McManus (Stephen Baldwin) e Fenster (Benicio Del Toro).


"'Dammi quella cinepresa, sforna film senz'anima'. Questa è
riferita a Spielberg, vero?"
I soliti sospetti diretto da Bryan Singer e scritto da Christopher McQuarrie è un cult intramontabile, un giallo contorto - forse un po' troppo -, recitato benissimo da tutto il cast, con una nota di merito al grande Kevin Spacey che vince il suo primo premio Oscar come miglior attore non protagonista nel 1996 (quant'è bravo quel ragazzo?), ma di cui non mancano critiche negative autorevoli come quella del compianto Roger Ebert che gli assegnò una stella e mezza, per esempio, appunto perché lo trovò un po' difficile da seguire e poi ammise, dopo averlo visto due volte, che trattava qualcosa di forse interessante che però a lui non importava. Al di là di tutto ognuno di noi deve vedere I soliti sospetti almeno una volta nella vita, si deve provare almeno una volta sulla pelle quel brivido che solo il nome di Keyser Söze sa procurarci.

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):  


Titolo originale: The Usual Suspects
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: USA
Anno: 1995
Durata: 105 min
Generegiallo, thriller
Regia: Bryan Singer
Soggetto: Christopher McQuarrie
Sceneggiatura: Christopher McQuarrie
Fotografia: Newton Thomas Sigel
Montaggio: John Ottman
Effetti speciali: Roy Downey
Musiche: John Ottman
Scenografia: David Lazan

Interpreti e personaggi:
Kevin Spacey: Roger "Verbal" Kint
Gabriel Byrne: Dean Keaton
Chazz Palminteri: David Kujan
Kevin Pollak: Todd Hockney
Pete Postlethwaite: Kobayashi
Stephen Baldwin: Ray McManus
Benicio Del Toro: Fenster
Peter Greene: Redfoot
Suzy Amis: Edie Finneran
Clark Gregg: Dr. Walters
Dan Hedaya: Sgt. Jeffrey 'Jeff' Rabin
Giancarlo Esposito: Jack Baer, FBI
Michelle Clunie: Sketch Artist
Paul Bartel: Smuggler

Doppiatori italiani:
Roberto Pedicini: Roger "Verbal" Kint
Fabrizio Pucci: Dean Keaton
Stefano De Sando: David Kujan
Massimo Rossi: Todd Hockney
Michele Kalamera: Kobayashi
Vittorio Guerrieri: Ray McManus
Loris Loddi: Fenster
Angelo Maggi: Redfoot
Laura Boccanera: Edie
Saverio Moriones: Jeff Rabin
Massimo Corvo: Jack Baer

Denny B.

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