lunedì 2 giugno 2014

Boogie Nights - L'altra Hollywood

Boogie Nights - L'altra Hollywood


★★★★

San Fernando Valley. 1977. Il famoso regista di film per adulti Jack Horner (Burt Reynolds) nota in un locale un giovane lavapiatti di nome Eddie e gli propone in seguito di diventare attore nei suoi film, convinto che il ragazzo abbia tutte le carte in regola per sfondare in questo mestiere. L'ennesima lite con la madre convince Eddie a intraprendere la sua carriera in questo campo dove farà la conoscenza della scuderia di attori di Jack Horner: il giovane di colore fissato con la tecnologia Hi-Fi e vestito come un cowboy Buck Swope (Don Cheadle), il simpatico Reed Rotchild (John C. Reilly) con cui stringerà un forte rapporto d'amicizia, il timido Scotty J. (Philip Seymour Hoffman), Amber Waves (Julianne Moore), che sarà come una madre per lui, e la disinibita Rollergirl (Heather Graham), che non si toglie mai i suoi roller. Eddie cambia il suo nome in Dirk Diggler e gli bastano solo due film per vincere premi e diventare uno dei pornoattori più famosi del paese. La sua ascesa pare non incontrare ostacoli, tranne la sua dipendenza dalla cocaina, il futuro che vede sempre meno la pellicola protagonista e sempre di più le videocassette, capaci di raggiungere una fetta più vasta di pubblico, e un nuovo giovane entrato nelle grazie di Jack Horner, che vede pian piano la sua carriera sgretolarsi.  


Boogie Nights - L'altra Hollywood di Paul Thomas Anderson è il ritratto frizzante, colorato, sensuale e oculato dell'industria cinematografica a luci rosse della fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 raccontata in maniera impeccabile mediante l'ascesa di Eddie da cameriere a stella dei film per adulti. Il film si apre con un piano sequenza lungo tre minuti e quaranta che ricorda quello stupendo del Copacabana in Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese. Jack Horner fa il suo ingresso nel locale guidato dal padrone Maurice Rodriguez, che gli fa i soliti salamelecchi sperando in una parte importante in uno dei suoi film, e viene trattato con rispetto, ma anche con quell'atteggiamento di familiarità che si riserva a una star di cui si conosce tutti i lavori a memoria. Quando Jack nota Eddie e si reca nelle cucine è spiazzante la naturalezza con cui gli chiede se vuole vedergli l'uccello per cinque dollari o se vuole guardarlo mentre si masturba per dieci dollari. L'ha già fatto molte volte questa sera. Jack non è interessato. Lui fa film per adulti, film artistici. Ha occhio nello scovare i talenti nascosti e con Eddie ci vede bene. 


Eddie, interpretato da un giovane Mark Wahlberg che ha dimostrato un notevole talento recitativo, è un ragazzo come tanti, che lavora fino a tardi e ha attaccato alle pareti della sua camera i poster di donne sexy e statuarie accanto a quello di Al Pacino in Serpico (come avevamo già visto nella camera di Tony Manero in La febbre del sabato sera), ma lui sa di essere in grado di fare di se stesso una star. Lui ha un talento di trenta centimetri che gli permetterà di diventare in pochissimo tempo un famoso pornoattore nei film di Jack Horner (un grandissimo Burt Reynolds) il cui scopo è quello di fare un film vero, onesto e sincero. 


Paul Thomas Anderson dirige in maniera superba un'opera in cui ritrae anni sensuali, folli, drogati, esagerati e si mostra come uno dei registi più talentuosi dell'intero panorama cinematografico mondiale che non ha nulla da invidiare a Quentin Tarantino che nel 1997, stesso anno di Boogie Nights, rilasciava nelle sale Jackie Brown, uno dei suoi capolavori. Molte sono le scene di Anderson che farebbero invidia a chiunque voglia prendere in mano una cinepresa e che sarebbe un delitto non citare: il piano sequenza durante il capodanno a casa Horner che vede Little Bill (William H. Macy, famoso per Fargo) scoprire per l'ennesima volta la moglie fare sesso con l'amante di turno e che con calma da fare invidia a un monaco buddhista prende la pistola dall'auto, torna in casa e spara alla moglie, all'amante e infine a se stesso, mentre gli anni '70 lasciano il posto agli '80 e Scottie J. nell'abitacolo della sua nuova auto, presa per far colpo su Dick, piange per il suo rifiuto e si da dell'idiota. E dare dell'idiota al destino che tira i fili di noi burattini per aver tagliato troppo presto quello che teneva legato Philip Seymour Hoffman è un dovere e un diritto cinefilo inalienabile.


La fama di Dick Diggler si consolida con i film della serie Brock Landers, ma le cose cominciano a cambiare: il "Colonnello", l'uomo che finanzia i film di Horner, viene arrestato per possesso di materiale pedopornografico; Jack Horner non riscuote più il successo di una volta e pare essersi un po' stancato del solito repertorio pornografico e Dick, a causa di un litigio con Jack, viene licenziato e impiega il suo tempo tra una striscia di cocaina e una marchetta. Il regista contrappone due scene che hanno come protagonisti rispettivamente Dick e Jack. Due scene fortemente diverse, ma legate da una musica che come la goccia che cade sulla testa del condannato ricorda loro che il tempo del successo è ormai passato. In una jeep Dick Diggler si masturba davanti al suo cliente peccato che sia caduto in una trappola tesagli da un gruppo di omofobi che lo aggrediscono. In una limousine Jack Horner prova un nuovo format (Sotto a chi tocca) che offre la possibilità a uno sconosciuto di fare sesso con Rollergirl, ma datogli dell'incapace lo sconosciuto insulta sia lei che Jack ("I tuoi film fanno schifo") col risultato di farli andare entrambi in escandescenza. Paul Thomas Anderson non si ferma a contemplare queste due scene magnifiche, ma ci regala quella nel fast food di cui però non vi dico nulla e quella dello scambio droga/denaro in casa di un Alfred Molina ricco ed esagerato dove la tensione data da un continuo scoppio di petardi rimane sempre altissima.


Alla fine tutti iniziano una nuova vita: Buck ha finalmente il negozio di Hi-Fi che tanto sognava e pure un bel bambino. Maurice ha aperto un nuovo locale assieme ai suoi due fratelli. Reed fa l'illusionista, Rollergirl ha ricominciato a frequentare il liceo e ora si è trasferita a casa di Jack Horner che se la passa bene assieme ad Amber. E Dick? Dick è stato perdonato da Jack e lo ritroviamo quasi allo stesso punto di partenza: davanti allo specchio ripete le battute e si ripete che è una grande stella luminosa che non ha ancora smesso di brillare. Si da un'occhiata al talento dalle dimensioni inverosimili e torna in scena. Boogie Nights - L'altra Hollywood è un capolavoro; e non ci sono centimetri che tengano. 

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: Boogie Nights
Paese di produzione: USA
Anno: 1997
Durata: 156 min
Generedrammatico
Regia: Paul Thomas Anderson
Soggetto: Paul Thomas Anderson
Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson
Produttore: Paul Thomas Anderson, Lloyd Levin, John S. Lyons, JoAnne Sellar
Produttore esecutivo: Lawrence Gordon
Casa di produzione: New Line Cinema, Lawrence Gordon Productions, Ghoulardi Film Company
Distribuzione (Italia): Cecchi Gori
Fotografia: Robert Elswit
Montaggio: Dylan Tichenor
Musiche: Michael Penn
Scenografia: Bob Ziembicki
Costumi: Mark Bridges

Interpreti e personaggi:
Mark Wahlberg: Eddie Adams/Dirk Diggler
Burt Reynolds: Jack Horner
Julianne Moore: Amber Waves
John C. Reilly: Reed Rothchild
Heather Graham: Rollergirl
Don Cheadle: Buck Swope
Philip Seymour Hoffman: Scotty J.
Luis Guzmán: Maurice Rodriguez
William H. Macy: Little Bill
Robert Ridgely: il "Colonnello"
Ricky Jay: Kurt Longjohn
Nicole Ari Parker: Becky Barnett
Melora Walters: Jessie St. Vincent
Philip Baker Hall: Floyd Gondolli
Thomas Jane: Todd Parker
Alfred Molina: Rahad Jackson

Doppiatori italiani:
Riccardo Rossi: Mark Wahlberg
Luciano De Ambrosis: Burt Reynolds
Cristina Boraschi: Julianne Moore
Simone Mori: John C. Reily
Rossella Acerbo: Heather Graham
Massimo De Ambrosis: Don Cheadle
Roberto Gammino: Philip Seymor Hoffman
Francesco Pannofino: Luis Guzman
Antonio Sanna: William H. Macy
Renato Mori: Robert Ridgely
Sandro Sardone: Philip Baker Hall
Marco Mete: Alfred Molina

Denny B.

3 commenti:

  1. Film splendido, alla maniera di Altman, e il mio preferito di Anderson.

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  2. condivido in pieno il tuo parere, si è un capolavoro e su questo non ci sono dubbi xD

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  3. Trenta centimetri *zumzum* di dimensione artistica...
    Citazione di eliana memoria perché, per certi versi, questo film è una libera interpretazione della pornostar John Holmes. Che di centimetri verto se ne intendeva...
    Comunque gran bel film!

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