mercoledì 3 dicembre 2014

Bronson (2008)

Bronson


★★★

Michael Gordon Peterson (Tom Hardy) detto Charles Bronson è il più temuto carcerato d'Inghilterra e racconta la sua storia sul palco di un teatro di fronte al pubblico. Nel 1974 gli si spalancano le porte del carcere per la prima volta dopo la rapina a un ufficio postale lasciando soli una moglie e un figlio. Passerà trentaquattro anni in carcere, di cui trenta in isolamento, passando per diversi penitenziari, fino a un ospedale psichiatrico, e poi ancora alla liberà, la quale non sembra congegnale all'inarrestabile violenza di Bronson. 



Michael Peterson è nato in una famiglia della medio-borghesia e fin da piccolo mostra segni di violenza incontrollata che lo portano a picchiare compagni di scuole e professori. Da lì in poi è una discesa verso l'inferno della libertà messa in gabbia; o un ascesa verso la fama tanto agognata, dipende dal suo punto di vista. Bronson è un tour de force by Tom Hardy. Diciamolo: non ha fatto solo quella ciofeca de Il cavaliere oscuro - Il ritorno. Hardy si muove nervoso, le sue posture non sono mai naturali, questo per indicare una inadattabilità di Bronson all'ambiente inondato dall'aria fresca. In prigione i suoi gesti sono sicuri, vanno a segno, e prende tante di quelle botte che la metà basterebbe invece messo in libertà quest'uomo non sa chi è, non sa che fare, sfascerebbe addirittura la portiera dell'auto del padre solo perché è un po' dura da aprire. 


L'intenzione di Nicolas Winding Refn non è quella di criticare la società assuefatta alla violenza né quella di analizzare la psiche umana al fine di scovare il motivo che spinge un uomo a usare i pugni come risposta a tutto, no, lui lascia campo libero a Tom Hardy, limitandosi a riprendere la sua impegnativa interpretazione. La regia c'è, ma non si deve vedere dicevano i più grandi registi del passato; e in Bronson non si vede. E' totalmente a servizio del film di cui non posso esimermi dal fare dei parallelismi con la pellicola che più l'ha influenzato ovvero Arancia meccanica di Kubrick: dalla scelta della scenografia - il palco su cui Bronson si esibisce raccontando la sua storia che ricorda il palco in cui Alex dimostra di essere guarito; l'ampio salone barocco dell'ospedale psichiatrico che potrebbe essere una stanza della clinica per dimagrire gestita dalla donna uccisa a colpi di pene di marmo - alla scelta della colonna sonora che mischia brani di musica classica e pop, e al tipo di narrazione adottata in cui si alternano frangenti di cruda violenza a momenti grotteschi.



Quel che manca a Bronson però è il sentimento. Una parvenza di sensibilità umana. Fino all'ultimo è un piantagrane incallito che fa a botte coi poliziotti e ne prende altrettante. Perché Charles Bronson si comporta in questo modo? Non è influenzato malamente dalla società né da voci dimoranti nella sua testa. Perché? Per diventare famoso, direbbe lui. Forse non è a conoscenza di altri modi per diventarlo. Potrebbe fare il pugile; no, rischierebbe di ammazzare gli avversari, giusto. Non so cosa potrebbe mai fare un tipo come Bronson oltre a malmenare la gente. A me interesserebbe sapere l'autentica motivazione che fa sì che il suo sangue pulsi e spinga nelle vene che si gonfiano come le vele di una barca durante una giornata di vento. Che abbia avuto un trauma da bambino? Potrei continuare tutto il giorno, l'unica è chiedere a Refn. Qualcuno ha il suo numero di cellulare?

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: Bronson
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Regno Unito
Anno: 2008
Durata: 92 min
Generedrammatico, biografico, thriller, grottesco
Regia: Nicolas Winding Refn
Sceneggiatura: Brock Norman Brock e Nicolas Winding Refn
Produttore: Rupert Preston, Daniel Hansford, Jane Hooks (co-produttore)
Produttore esecutivo: Allan Niblo, Suzanne Alizart, James Richardson, Kate Ogborn, Nick Love, Paul Martin, Rob Morgan, Thor Sigurjonsson, Simon Fawcett
Casa di produzione: Vertigo Films, Aramid Entertainment Fund, Str8jacket Creations, EM Media, 4DH Films, Perfume Films
Distribuzione (Italia): One Movie
Fotografia: Larry Smith
Montaggio: Mat Newman
Musiche: Lol Hammond (supervisore alle musiche)
Scenografia: Adrian Smith
Costumi: Sian Jenkins
Trucco: Niamh Morrison

Interpreti e personaggi:
Tom Hardy: Charles Bronson
Matt King: Paul Daniels
James Lance: Phil Danielson
Amanda Burton: madre di Charles

Denny B.









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