venerdì 26 dicembre 2014

Non aprite quella porta (1974)

Non aprite quella porta

★★★

"Il film che state per vedere è un resoconto della tragedia che è capitata a cinque giovani, in particolare a Sally Hardesty e a suo fratello invalido Franklin; il fatto che fossero giovani rende tutto molto più tragico, le loro giovani vite furono stroncate da eventi così assurdi e macabri che forse neanche loro avrebbero mai pensato di vivere... per loro una gita pomeridiana estiva si trasformò in un incubo e i fatti di quel giorno portarono alla scoperta di uno dei crimini più efferati della storia americana."

18 agosto 1973. Texas. Un gruppo di studenti del college, Sally (Marilyn Burns) e Pamela (Teri McMinn) e i loro rispettivi fidanzati Jerry (Allen Danziger) e Kirk (William Vail), e Franklin (Paul A. Partain), il fratello disabile di Sally, incontrano e accettano di far salire sul loro furgone un autostoppista che presto si rivelerà un folle che si ferisce volontariamente una mano con un coltello e poi con un rasoio ferisce Franklin a un braccio prima che lo caccino dal veicolo. Dopo essersi fermati da un benzinaio, sprovvisto però di benzina, comprano un po' di carne alla griglia e i ragazzi decidono di recarsi alla vecchia casa del nonno di Franklin pur essendo stati sconsigliati dal benzinaio per via della gente cattiva e scortese del luogo. Arrivati a destinazione Kirk e Pam cercano un posto in cui fare il bagno, ma il forte rumore di un generatore li incuriosisce e li attira verso una villa vicina. Kirk prima bussa alla porta e poi decide di entrare. Una imponente figura umana con una maschera di pelle umana sul volto lo tramortisce con un colpo di mannaia e lo conduce nella sua stanza. E' solo l'inizio di un massacro. 



Durante la macabra cena a casa Leatherface lo spettatore ha un ulteriore assaggio della visione folle e lurida di Tobe Hooper: si riesce a immedesimare nella povera Sally urlante e gemente legata alla sedia di fronte al tavolo imbandito di oggetti fatti di ossa umane e piatti su cui la carne si porta dietro un'ipotesi rivoltante (carne umana, di certo) in compagnia di commensali da incubo: Leatherface, con una maschera truccata con rossetto e una folta capigliatura castana, suo fratello che fa le smorfie e ulula stuzzicando la vittima, il padre che se la ride e ogni tanto rimprovera i suoi pargoli con schiaffi e dure parole, e poi il nonno moribondo, seduto a capotavola, con anch'egli una maschera di pelle umana sul volto scarno. Io vorrei distogliere lo sguardo da questo spettacolo, fuggire all'aria aperta, bermi un bicchiere d'acqua, ma non ci riesco. Sono costretto a guardare. E allora guardo; cercando di fuggire almeno con la mente in spazi più freschi e ospitali. 



Costato centoquarantamila dollari Non aprite quella porta (The Texas Chain Saw Massacre) incassò più di trenta milioni divenendo uno dei film indipendenti più redditizi della storia del cinema. Con il tempo è divenuto un cult intramontabile del genere horror (o slasher) ed è a oggi uno dei film più terribili che possiate mai vedere, possibilmente non in famiglia e a stomaco vuoto. 



Mentre lo guardavo ricercavo in me le motivazioni che mi avevano spinto a farlo e soprattutto quelle di milioni di fan del film il cui numero di visioni cresce in maniera esponenziale: forse lo si guarda per vedere quanto oltre si può spingere un regista con un visionario così concretamente macabro come quello di Tobe Hooper: una grassa gallina rinchiusa in una gabbia, oggetti d'arredamento fatti di ossa animali e non, pelli appese alle pareti, lerciume dappertutto, carnefici viscidi e fuori dal mondo civilizzato, tutti questi elementi combinati insieme vanno a creare un'atmosfera claustrofobica, fetida e nauseante. E le riflessioni a mente fredda e a stomaco sottosopra riguardano i malcapitati ragazzi che sono vittime dei carnefici e gli stessi carnefici che sono vittime di una realtà sociale isolata dal mondo civilizzato. Non è interessante che da un film così violento e macabro possano scaturire riflessioni sociologiche che approfondirei volentieri riuscissi a levarmi dalla testa quella terrificante cena a casa Leatherface?

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: The Texas Chain Saw Massacre
Paese di produzione: USA
Anno: 1974
Durata: 83 min
Genereslasher
Regia: Tobe Hooper
Soggetto: Kim Henkel, Tobe Hooper
Sceneggiatura: Kim Henkel, Tobe Hooper
Produttore: Tobe Hooper, Lou Peraino
Casa di produzione: Vortex, Vortex/Henkel/Hooper prouction, Metro-Goldwyn-Mayer, Cannon, New Line Cinema, Columbia Pictures
Distribuzione (Italia) : Quinto Grado, Stormovie, Dall'Angelo Pictures
Fotografia: Daniel Pearl
Montaggio: Larry Carroll, Sallye Richardson
Effetti speciali: Dean W. Miller
Musiche: Wayne Bell, Tobe Hooper (sincronizzazione e accompagnamento musicale)
Scenografia: Robert A. Burns
Trucco: W.E. Barnes, Dorothy J. Pearl

Interpreti e personaggi:
Marilyn Burns: Sally Hardesty
Paul A. Partain: Franklin Hardesty
Allen Danziger: Jerry
William Vail: Kirk
Teri McMinn: Pam
Edwin Neal: L’Autostoppista
Jim Siedow: ll Cuoco
Gunnar Hansen: Leatherface
John Dugan: Il Nonno
Robert Courtin: Lavavetri
William Creamer: Uomo con la barba
John Henry Faulk: Cantastorie
Jerry Green: Cowboy
Ed Guinn: Camionista
Joe Bill Hogan: Ubriaco
Perry Lorenz: Autista
John Larroquette: Voce narrante

Doppiatori italiani:
Doppiaggio originale:
Vittorio Stagni: Franklin Hardesty

Doppiaggio 1994:
Anna Rita Pasanisi: Sally Hardesty
Massimo Giuliani: Franklin Hardesty
Oreste Baldini: Kirk
Emanuela Rossi: Pam
Mino Caprio: L’Autostoppista
Oliviero Dinelli: ll Cuoco
Vittorio Di Prima: Voce narrante

Denny B.


1 commento:

  1. Con le feste ti dai all'horror...
    E lo fai bene, perché tiri fuori titoli che io non ho mai visionato.

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