lunedì 22 dicembre 2014

Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate

Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate


★★

Smaug, uscito dalla montagna, attacca Pontelagolungo dispensando morte e fiamme. Ma c'è chi lo fermerà. Nel frattempo a Erebor, Thorin (Richard Armitage) ha contratto la malattia del drago e ordina ai nani di cercare l'Arkengemma che Bilbo tiene nascosta per non peggiorare la situazione del suo amico che inoltre fa costruire un muro all'entrata di Erebor per proteggersi dagli uomini sfuggiti da Smaug e comandati da Bard (Luke Evans) e dall'esercito di Thranduil (Lee Pace) venuto a rivendicare la proprietà su alcune gemme elfiche appartenute a sua moglie. Intanto Azog marcia verso Erebor con le sue schiere di orchi. E Gandalf (Ian McKellen), salvato da Galadriel (Cate Blanchett), cerca di dissuadere tutti dall'uso della violenza, ma nonostante i suoi avvertimenti, la guerra sembra ormai imminente. 



Smaug è un drago. Un possente drago. Quindi, quanto ci metterà a dare alla fiamme Pontelagolungo? Cinque minuti se nel mentre si fa una siesta. Perché allora il film dura due ore e mezza? Semplice: il drago muore. Che spoiler, caro pubblico. Non ve la sareste mai aspettata, la sua morte, vero? Insomma: quanto sarebbe durata la battaglia delle cinque armate con un drago dalle dimensioni di un continente sfrecciante nel cielo sopra Erebor? Altri cinque minuti. Durata totale: dieci minuti. E mi sarei risparmiato lo strazio successivo.



Dov'è il sentimento che mi ha invaso quando Sam torna alla Contea? Dov'è l'epicità di cui erano ammantate le battaglie della prima e unica trilogia tolkeniana? Dove sono le emozioni, i brividi, le lacrime, i sorrisi speranzosi che il cinema offre a piene mani ai suoi fedeli amanti? Questo Lo Hobbit è solo una pesante matassa ingarbugliata di effetti speciali che la regia di Jackson, invece di alleggerire, appesantisce facendo venire letteralmente il mal di mare con i suoi ripetuti girotondi di macchina dimostrando per la terza volta quanto sia stanco e frustrato. 



La storia d'amore tra l'elfa e il nano qui raggiunge la vetta della sua inutilità riscontrata fin dall'inizio. La scena in cui Legolas si salva dal vuoto saltando a rallentatore sui sassi frananti come Super Mario Bros è di una ridicolaggine assurda. Le morti che si susseguono nello scontro finale scivolano fuori dal bordo dei miei occhi senza che una lacrima ne interrompa la caduta. Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate non è nient'altro che una minestra riscaldata che sa ormai di bruciato. La malattia di Thorin che vuole ricordare la smania per l'anello mentre la guerra per Erebor tenta invano di essere una versione ingigantita dell'epica battaglia al Fosso di Helm sono sintomi di una fiacchezza creativa agli sgoccioli.  



Della trilogia de Lo Hobbit non un solo momento verrà ricordato in futuro (solo l'incontro tra Bilbo e Gollum si salverà dal baratro del dimenticatoio) perché è il monumento alla stanchezza artistica di un regista che pare aver barattato il suo talento per talleri sonanti e luccicanti. E' Peter Jackson a essere affetto dalla malattia dell'oro la quale mi ha fatto assistere a una storia di cui non ricorderò assolutamente nulla. Se voi fan vi sentite delusi, figuriamoci come si sente un profano quale il sottoscritto. 

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):


Titolo originale: The Hobbit: The Battle of the Five Armies
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Nuova Zelanda, USA
Anno: 2014
Durata: 144 minuti (versione cinematografica)
Generefantastico, avventura, epico
Regia: Peter Jackson
Soggetto: J. R. R. Tolkien (romanzo)
Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh, Guillermo del Toro, Philippa Boyens
Produttore: Peter Jackson, Carolynne Cunningham, Fran Walsh, Zane Weiner
Casa di produzione: New Line Cinema, Metro-Goldwyn-Mayer, Warner Bros., WingNut Films
Distribuzione (Italia): Warner Bros.
Fotografia: Andrew Lesnie
Montaggio: Jabez Olssen
Effetti speciali: Weta Digital
Musiche: Howard Shore
Scenografia: Dan Hennah
Costumi: Ann Maskrey, Bob Buck

Interpreti e personaggi:
Martin Freeman: Bilbo Baggins
Ian McKellen: Gandalf
Richard Armitage: Thorin Scudodiquercia
Evangeline Lilly: Tauriel
Lee Pace: Thranduil
Luke Evans: Bard l'Arciere
Benedict Cumberbatch: Smaug
Orlando Bloom: Legolas
Ken Stott: Balin
Graham McTavish: Dwalin
Aidan Turner: Kíli
Dean O'Gorman: Fíli
Mark Hadlow: Dori
Jed Brophy: Nori
Adam Brown: Ori
John Callen: Óin
Peter Hambleton: Glóin
William Kircher: Bifur
James Nesbitt: Bofur
Stephen Hunter: Bombur
Billy Connolly: Dáin II Piediferro
Mikael Persbrandt: Beorn
Cate Blanchett: Galadriel
Ian Holm: Bilbo Baggins (anziano)
Christopher Lee: Saruman
Hugo Weaving: Elrond
Sylvester McCoy: Radagast
Stephen Fry: Governatore di Pontelagolungo
Ryan Gage: Alfrid
John Bell: Bain
Peggy Nesbitt: Sigrid
Mary Nesbitt: Tilda
Manu Bennett: Azog
John Tui: Bolg
Conan Stevens: Custode delle celle segrete di Dol Guldur

Doppiatori italiani
Fabrizio Vidale: Bilbo Baggins
Gigi Proietti: Gandalf
Fabrizio Pucci: Thorin Scudodiquercia
Daniela Calò: Tauriel
Marco Foschi: Thranduil
Giorgio Borghetti: Bard l'Arciere
Luca Ward: Smaug
Massimiliano Manfredi: Legolas
Carlo Valli: Balin
Bruno Conti: Dwalin
Stefano Crescentini: Kíli
Corrado Conforti: Fíli
Roberto Stocchi: Dori
Luigi Ferraro: Nori
Edoardo Stoppacciaro: Ori
Andrea Tidona: Óin
Edoardo Siravo: Glóin
Francesco Sechi: Bifur
Antonio Palumbo: Bofur
Mauro Magliozzi: Bombur
Roberto Draghetti: Dáin II Piediferro
Cristiana Lionello: Galadriel
Vittorio Congia: Bilbo Baggins (anziano)
Omero Antonutti: Saruman
Luca Biagini: Elrond
Bruno Alessandro: Radagast
Massimo Lopez: Governatore di Pontelungo
Franco Mannella: Alfrid
Manuel Meli: Bain
Erica Necci: Sigrid
Arianna Vignoli: Tilda

Denny B.

1 commento:

  1. Oltre all'incontro con Gollum, a me anche la parte del drago nel secondo film aveva catturato. poi il nulla.
    Comunque alla fine me lo sono perso, biglietti esauriti ed ero andato al cinema mezzora prima che lo spettacolo iniziasse. Me lo vogliono far odiare a tutti i costi, 'sto film.

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