Amabili resti
Fonte foto: www.comingsoon.it |
Che Peter Jackson ci sappia fare con la cinepresa, questo è sicuro. Sicuro come Gualazzi che non vincerà il Festival perché la gente a casa non ha capito una marta sui tubi della sua canzone, ma tolto Sanremo - che per fortuna c'è solo una volta all'anno - ci restano i film per fortuna - vecchi e nuovi. Così ho ripescato Amabili resti di cui ho anche il libro di Alice Sebold, che riposa inesorabile in una fila di libri mai letti, e l'ho guardato con l'occhio miope del critico fai-da-te che si riposa dopo una serie di canzoni sanremesi terrificanti.
La trama: Susie Salmon (Saoirse Ronan) è una quattordicenne con la passione per la fotografia. La sua è una famiglia felice: ha una sorella (Rose McIver), un fratellino, una madre (Rachel Wiesz) e un padre (Mark Wahlberg) che le vogliono bene. Il suo vicino George Harvey (Stanley Tucci) però le ha messo gli occhi addosso e, con una abile piano, la uccide. Susie dopo la morte raggiunge una specie di limbo, dove incontra un'altra ragazza, in cui può seguire le vite dei suoi famigliari, che lottano per continuare a vivere dopo la sua morte improvvisa.
Massimo Lopez |
Amabili resti è un bel film - che riflette sulla perdita, sulla morte, l'aldilà e la malvagità umana - non esente da difetti, che se non ci fossero stati, sarebbe stato meglio. A partire dal paradiso personale della piccola Susie, - il suo Cielo, come lo chiama lei - è di una banalità incredibile: prati immensi, campi di grano, alberi, un cielo sopra la testa azzurro e luminoso; gli "anelli" di congiunzione tra il suo Cielo e la Terra, sono piatti e per nulla emozionanti. E poi quello che secondo me è il difetto più grande: il mancato approfondimento di un personaggio come George Harvey. Quando si ha per le mani di sceneggiatore un assassino in generale, si può incappare nei soliti cliché: uccide solo donne emulando Jack Lo Squartatore (Il serial killer per eccellenza) o Bible John (che è ancora a piede libero); è un killer di professione o un gangster da quattro soldi.
"Cuccù." |
Invece Harvey, interpretato da un magnifico Stanley Tucci (nominato agli Oscar 2010), è un pedofilo assassino - la pedofilia è un argomento spinoso che va trattato con delicatezza, come hanno fatto d'altronde gli sceneggiatori - non un semplice assassino delle balle, che si frega alla prima domanda che gli fa la polizia. E' metodico, ordinato al limite della compulsione, freddo, calcolatore, gioca con la preda come fa il gatto con il topo, mette i brividi anche se se ne sta seduto sul divano o se guarda fuori dalla finestra ed è viscido come un'anguilla. Ma cari sceneggiatori approfonditelo un po' di più, cavolo. Va bene amplificare il sonoro dei suoi gesti: quando taglia un ramo, conficca la pala nel terreno, o batte un chiodo su una trave. Avete un Tucci in stato di grazia, approfittatene, no? Spiegate come ha fatto a uccidere tutte quelle ragazzine e a farla franca sempre e comunque. Scrivete il personaggio ancora più viscido e cattivo. Insomma: dovevate osare di più.
"L'ho spenta la lavastoviglie? Mi sa di no." |
La regia poi era capace di seguire qualunque idea avessero partorito gli sceneggiatori, perché le sequenze girate sulla Terra sono belle e da cardiopalma. Niente da dire sugli attori: tutti bravi, ma spiccano la giovane Saoirse Ronan e il sempre rilegato a ruoli marginali Stanley Tucci (sarebbe ora gli fosse affidata una parte da assoluto protagonista).
A parte i difetti è un bel film da vedere per apprezzare due ottime interpretazioni e un Peter Jackson lontano dal polpettone tolkeniano.
Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):
Paese di produzione: USA, UK, Nuova Zelanda
Anno: 2009
Durata: 139 min
Genere: drammatico, thriller
Regia: Peter Jackson
Soggetto: Alice Sebold
Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens
Produttore: Anne Bruning, Carolynne Cunningham, Peter Jackson, Aimée Peyronnet, Fran Walsh
Produttore esecutivo: Ken Kamins, Tessa Ross, Steven Spielberg, James Wilson
Casa di produzione: WingNut Films, Film4, Key Creatives
Distribuzione (Italia): Universal Pictures
Fotografia: Andrew Lesnie
Montaggio: Jabez Olssen
Effetti speciali: Weta Digital
Musiche: Brian Eno
Scenografia: Naomi Shohan
Interpreti e personaggi:
Saoirse Ronan: Susie Salmon
Rachel Weisz: Abigail Salmon
Christian Thomas Ashdale: Buckley Salmon
Mark Wahlberg: Jack Salmon
Rose McIver: Lindsey Salmon
Evelyn Lennon: Susie Salmon (da piccola)
Stanley Tucci: George Harvey
Susan Sarandon: Nonna Lynn
Carolyn Dando: Ruth Connors
Jake Abel: Brian Nelson
Charlie Saxton: Ronald Drake
Michael Imperioli: Len Fenerman
Amanda Michalka: Clarissa
Reece Ritchie: Ray Singh
Andrew James Allen: Samuel Heckler (Fidanzato di Lindsey Salmon)
Thomas McCarthy: Principal Caden
Nikki SooHoo: Holly
Stefania Owen: Flora Hernandez
Tina Graham: Sophie Cichetti
Doppiatori italiani:
Erica Necci: Susie Salmon
Giuppy Izzo: Abigail Salmon
Niseem Onorato: Jack Salmon
Letizia Ciampa: Lindsey Salmon
Antonio Sanna: George Harvey
Rossella Izzo: Nonna Lynn
Alessandro Budroni: Brian Nelson
Arturo Valli: Ronald Drake
Alessio Cigliano: Len Fenerman
Domitilla D'Amico: Clarissa
Simone Veltroni: Ray Singh
Massimo Bitossi: Principal Caden
Gemma Donati: Holly
Premi:
Saturn Awards 2009: miglior performance di un attore giovane a Saoirse Ronan.
Broadcast Film Critics Association Award per la miglior attrice giovane a Saoirse Ronan.
Irish Film and Television Award per la miglior attrice esordiente a Saoirse Ronan.
Denny B.
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