Re della terra selvaggia
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Questo film ha generato in me sentimenti contrastanti: da una parte l'ho amato e dall'altra lo detestato. Se da una parte capisco la nomination all'Oscar della piccola protagonista dall'altra mi fa incazzare la nomination ricevuta al regista Benh Zeitlin. Se da una parte di questo film non mi è restato nulla e posso pensare che sia stato una furbata per commuovere e beccare premi dall'altra so che una scena o due mi resteranno impresse nella memoria, e penso che sia un film con un cuore e che il mio amico Spielberg dovrebbe chinare la testa e imparare.
Ho amato Quvenzhané Wallis (ma come si pronuncia?) che interpreta la piccola Hushpuppy, che vive con il padre in una piccola comunità nelle paludi del profondo sud della Lousiana. Ascolta il cuore degli animali, vuole bene a suo padre e le manca la madre che se n'è andata tempo addietro. Il continuo aumento della temperatura terrestre provoca lo scioglimento dei ghiacciai e un violento uragano che colpisce quelle zone - e la liberazione di animali preistorici chiamati Aurochs (cosa diavolo c'entrano sti enormi facoceri? me lo spiegate?).
"Ma che so' sti cosi?!" |
La piccola attrice - da tenere assolutamente d'occhio - è bellissima, brava, espressiva, naturale, degna di una nomination agli Oscar (non può vincere, perché quest'anno se lo merita la straordinaria Jennifer Lawrence).
Ho amato e detestato insieme la regia di Benh Zeitlin: ad altezza di bambino, adatta, ma niente di così formidabile e meritevole di una nomination (ricordo che Argo è un film registicamente perfetto e Affleck è rimasto senza nomina).
Ho detestato il personaggio del padre della piccola, che non fa altro che urlarle, la tratta come un uomo, vorrebbe che fosse una specie di guerriero e non vuole assolutamente che lei pianga ("Qui non si piange", ma che palle! Ancora sta storia che il pianto è dei deboli?). Avessi una figlia così, invece di sgridarla in continuazione, me la mangerei di baci, ma posso capire le "nobili" intenzioni del padre; cerca di insegnare alla figlia come si sopravvive nel mondo in cui vivono: povero, promiscuo, ignorante; l'altra faccia del capitalismo, insomma.
Ho amato la scena in cui, dopo che è finito l'uragano, il vecchio esce di casa e finisce in acqua: scena esilarante, figlia di un cinema pensato e che fa ridere intelligentemente.
Ma allora Re della terra selvaggia è un bel film o una furbata? Rispondetemi perché questo film io l'ho odiato. Perché questo film io l'ho amato. Questo mio dualismo non avrà fine. Pace.
Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):
Titolo originale: Beasts of the Southern Wild
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: USA
Anno: 2012
Durata: 93 min
Genere: drammatico, fantastico
Regia: Benh Zeitlin
Soggetto: Lucy Alibar
Sceneggiatura: Lucy Alibar e Benh Zeitlin
Produttore: Dan Janvey, Josh Penn e Michael Gottwald
Co-produttori: Matthew Parker e Chris Carroll
Produttori associati: Casey Coleman, Annie Evelyn, Nathan Harrison e John Williams
Produttore esecutivo: Philipp Engelhorn, Michael Raisler e Paul Mezey
Casa di produzione: Cinereach, Court 13 Pictures, Journeyman Pictures
Distribuzione (Italia): Satine Film, Bolero Film
Fotografia: Ben Richardson
Montaggio: Crockett Doob e Affonso Gonçalves
Effetti speciali: Molecule (effetti visivi), Space Division
Musiche: Dan Romer e Benh Zeitlin
Scenografia: Alex DiGerlando
Costumi: Stephani Lewis
Trucco: Carlos Savant
Interpreti e personaggi:
Quvenzhané Wallis: Hushpuppy
Dwight Henry: Wink
Levy Easterly: Jean Battiste
Lowell Landes: Walrus
Pamela Harper: Little Jo
Gina Montana: Miss Bathsheba
Amber Henry: LZA
Jonshel Alexander: Joy Strong
Nicholas Clark: Sticks
Joseph Brown: Winston
Henry D. Coleman: Peter T
Kaliana Brower: T-Lou
Philip Lawrence: Dr. Maloney
Jimmy Lee Moore: Sgt. Major
Jovan Hathaway: The Cook
Doppiatori italiani:
Giorgia Angelica Ionica: Hushpuppy
Pasquale Anselmo: Wink
Angelo Nicotra: Walrus
Carmen Onorati: Little Jo
Barbara Castracane: Miss Bathsheba
Denny B.
Per me una mezza furbata. La trama è interessante e l'ambientazione favolistica ha il suo perché, ma ha molte sequenze alla "Into the wild" che mi stanno sui cojones.
RispondiEliminaTanto smenarla sulla bellezza della natura, ma toglie a regista ed estimatori della pellicola i nostri cari confort da società civilizzata, e poi vedremo...