lunedì 11 marzo 2013

American Beauty(case)

American Beauty

★★★★

All'epoca in cui uscì American Beauty i critici cinematografici di tutto il mondo impazzirono: cominciarono a copiarsi le recensioni tra di loro - non sapevano più cosa dire oltre bello, meraviglioso, stupendo, incredibile -, inventarono nuove scale di valutazione con stelle comete, pianeti e galassie, e la nota Academy assegnò al film ben cinque Oscar nel 2000 tra cui quello come miglior film. Insomma sembrava che non avessero mai visto un film in vita loro. Anni dopo però la critica lo nominò come uno dei film più sopravvalutati di tutti i tempi e Sam Mendes stesso - il regista - confidò che all'epoca il film fu acclamato un po' troppo.
Domanda: American Beauty è un film sopravvalutato o è un capolavoro? 
Risposta: American Beauty è un capolavoro sopravvalutato - entrato nella mente collettiva per alcune immagini che ti s'incollano per sempre sulla pelle -, ma è soprattutto la distruzione filmica definitiva dell'american dream. E per noi cinefolli - non per tutti, forse - è un film diretto, scritto e interpretato perfettamente. Sam Mendes, inspirandosi in alcune scene a Gente Comune di Redford, dirige ispirato, realizzando inquadrature equilibrate, belle e dal sapore teatrale. Lo sceneggiatore Alan Ball sforna una sceneggiatura bellissima, vera, sincera e schietta, con picchi di poesia notevoli come nella famosa scena della busta di plastica (vi invito a vedere la parodia divertentissima de I Griffin): 

"Era una di quelle giornate in cui tra un minuto nevica. E c'è elettricità nell'aria. Puoi quasi sentirla... mi segui? E questa busta era lì; danzava, con me. Come una bambina che mi supplicasse di giocare. Per quindici minuti. È stato il giorno in cui ho capito che c'era tutta un'intera vita, dietro a ogni cosa. E un'incredibile forza benevola che voleva sapessi che non c'era motivo di avere paura. Mai. Vederla sul video è povera cosa, lo so; ma mi aiuta a ricordare. Ho bisogno di ricordare. A volte c'è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla... Il mio cuore sta per franare."

E poi, come in ogni film che si rispetti, ci sono degli attori da applauso.
"Patatine, pollo e un paio di testicoli nuovi? Ecco che Giorgione
Clooney è tornato a servirsi nel nostro fast food."
Kevin Spacey interpreta Lester Burnham il classico impiegato di quarantadue anni infelice che odia il proprio lavoro: ha una bella casa, una moglie (Annette Benning) in carriera frustrata che non è più la donna di cui si è innamorato e una figlia complicata che odia entrambi i genitori. Una sera Lester vede Angela, una compagna di sua figlia, e se ne invaghisce completamente e da lì in poi comincia a fare sogni su di lei e decide di dare una svolta alla sua noiosa vita: lascia il lavoro, ricomincia a fare palestra, si concede un paio di canne, compra l'auto dei suoi sogni e non si fa più mettere i piedi in testa da sua moglie. Il tutto mentre sua figlia s'innamora del ragazzo che abita nella casa accanto alla loro,  spacciatore di professione e curioso per passione, che filma qualunque cosa catturi il suo interesse e che ha un padre ex marine, infelice e duro nei suoi confronti e una madre in stato di shock perenne. Fino al tragico epilogo annunciato fin dall'inizio dalla voce fuori campo di Lester.
Kevin Spacey è incredibile: userà non so quante espressioni facciali diverse (aiutato da un viso che pare di cera), è convincente dall'inizio alla fine, schietto ed elegantemente sboccato da l'immagine di un uomo che fa cose senza senso, ma che non si tradisce mai. Annette Benning eternamente candidata all'Oscar è perfetta nel ruolo dell'agente immobiliare in carriera frustrata dal fatto che il successo non le sorride e che tradisce il marito con il suo rivale. Gli altri attori, giovani, bravi e promettenti sinceramente non so che fine abbiano fatto.

"Se Spielberg è stato nominato all'Oscar per aver filmato un cavallo,
io che ho ripreso le poppe la statuetta non me la toglie nessuno."
Per il resto è un film da vedere assolutamente una, ma anche due volte nella vita. Perdetevi una puntata di Masterchef e concedetevi un po di cinema. Andrete a dormire soddisfatti.

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: American Beauty
Paese di produzione: USA
Anno: 1999
Durata: 122 min
Genere: drammatico
Regia: Sam Mendes
Soggetto: Alan Ball
Sceneggiatura: Alan Ball
Produttore: Bruce Cohen, Dan Jinks
Casa di produzione: DreamWorks SKG, Jinks/Cohen Company
Distribuzione (Italia): United International Pictures
Fotografia: Conrad L. Hall
Montaggio: Tariq Anwar, Christopher Greenbury
Effetti speciali: John C. Hartigan
Musiche: Thomas Newman
Scenografia: Naomi Shohan

Interpreti e personaggi:
Kevin Spacey: Lester Burnham
Annette Bening: Carolyn Burnham
Thora Birch: Jane Burnham
Wes Bentley: Ricky Fitts
Mena Suvari: Angela Hayes
Chris Cooper: colonnello Frank Fitts
Peter Gallagher: Buddy Kane
Allison Janney: Barbara Fitts
Scott Bakula: Jim Olmeyer
Sam Robards: Jim Berkley

Doppiatori italiani:
Roberto Pedicini: Lester Burnham
Cristiana Lionello: Carolyn Burnham
Alida Milana: Jane Burnham
Alessandro Quarta: Ricky Fitts
Domitilla D'Amico: Angela Hayes
Vittorio Di Prima: colonnello Frank Fitts
Massimo Wertmüller: Buddy Kane
Roberto Draghetti: Jim Olmeyer

Denny B.





2 commenti:

  1. Come dici tu: un capolavoro sopravvalutato, ma imprescindibile.

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  2. A me piacque molto, fu anche il primo dvd che comprai. Gli attori giovani non so che fine abbiano fatto, so che la bionda è stata in qualche telefilm, e Thora Birch (ammazza che tette da urlo!) ha fatto "The hole" e "Ghist world". Mi piace molto come attrice, peccato che non giri moltissimo...

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