venerdì 8 marzo 2013

Sofia in translocation - L'amore tradotto (male)

Lost in translation - L'amore tradotto

Fonte foto: www.impawards.com
Sofia Coppola mi sta un po' sulle balle, ma un po' tanto. Ha la possibilità di poter dirigere film, di camparci, di respirare cinema e questo potere glielo da il fatto che fa Coppola di cognome. E' figlia del grande Francis, uno dei più geniali registi del mondo, nonché mio regista preferito assieme a Scorsese, De Palma e Tarantino. E quando ho saputo, un paio d'anni fa, che si era messa a fare la regista ho detto "Ecco l'ennesima figlia d'arte che tenta di percorrere le orme dell'imponente genitore". Così oggi mi sono deciso a vedere Lost in translation - L'amore tradotto diretto e scritto (aiuto!) da lei medesima, la quale ha pure vinto un Oscar per la migliore sceneggiatura originale. 
Bob (Bill Murray) è una star del cinema in declino arrivato a Tokyo per girare uno spot pubblicitario di una marca di whisky. Charlotte (Scarlett Johansson) è la moglie di un fotografo in ascesa, arrivato a Tokyo per alcuni servizi fotografici, che la trascura per il suo lavoro. Bob e Charlotte stanno nello stesso albergo, s'incontrano e nasce un'amicizia tra i due. 

"Ci mancava solo che s'addormentasse. Non era meglio la Stewart?
lei è una vampira, non dorme mai."
Parto subito col dire che se Bob è un personaggio credibile - vorrebbe tornare a recitare, ma ormai il tempo per il cinema è finito e allora si accontenta (per DUE milioni, cavolo) a girare degli spot pubblicitari - e quello di Charlotte pure - moglie annoiata, sola e trascurata da un'idiota - proprio il personaggio del marito non lo è: posso capire che dopo una lunga e dura giornata di lavoro tu sia stanco, ma se nel letto hai una bella e dolce ragazza come la Scarlett, col kaiser che ti metti a segare gli alberi nel sonno. Non è umano il trascurare una così bella ragazza. Scusate, ma non ci sto. La Sofia per rendere credibile una situazione del genere non scritturava Scarlett Johansonn, ma Kristen Stewart che come dice mio nonno "non farebbe alzare la coda neanche a un gatto". Allora sì che è capibile un marito che trascura una moglie così. Ma andiamo avanti. Saltando a volte di palo in frasca la Sofia ha una regia prevedibile - non ha preso dal babbo in questo -, ma in fondo non proprio obbrobriosa - meglio di quella di Muccino, per intenderci. Non tutti sono Affleck che fanno gli attori con scarsissimi risultati e un giorno si svegliano, decidono di fare Argo e vincono un Oscar. Il film riflette bene sulla solitudine di due anime incontratesi per caso, ma non aggiunge nulla di nuovo. Piccola parentesi: Sofia inquadra un paio di volte gli splendidi piedi nudi di Scarlett e si parla di piedi: passione ereditata da Zio Tara? O semplice espediente utilizzato per catture la sua - e la mia - attenzione sul film? Chiusa parentesi.

Denny B. e Zio Tara approvano.
Bill Murray è bravo, divertente e incassa una nomination che non è mai male. Scarlett Johansonn è bella, bella e ancora bella come non mai in questo film, ma come attrice mi dice poco se non "vuoi venire di là con me?".
Cosa resta? Ah, già la splendida sceneggiatura scritta dalla Sofia, vincitrice per questa di un'Oscar. No. No. Non so come abbia fatto a vincere. Perché si chiama Coppola, Denny B. Giusto bravo, chiunque tu sia. Insomma non è niente di che. Ha due uscite carine, spiritose, ma finisce lì. Si vede in una scena del film La dolce vita di Fellini e lì è stato l'unico momento di vero cinema, oltre alla splendida Midnight At The Oasis canticchiata dalla rossa de cavei. 

"Mi dicevano: tranquilla, vai in Giappone che non piove mai.
 Andassero a cagare."
Devo dire che la scena finale mi è piaciuta. Perché è quella finale, direte voi. No no, mi è piaciuta. E' elegante, non scade nel cliché. Ecco, il pregio del film, se ne ha, è che non scade nei cliché più usati in film di questo genere. Te' sei salvata Sofia. Ringrazia il babbo, che gli hai fatto crescere una barba imponente.

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: Lost in Translation
Paese di produzione: USA
Anno: 2003
Durata: 102 min
Generecommedia drammatica
Regia: Sofia Coppola
Soggetto: Sofia Coppola
Sceneggiatura: Sofia Coppola
Produttore: Sofia Coppola
Produttore esecutivo: Francis Ford Coppola
Fotografia: Lance Acord
Montaggio: Sarah Flack
Musiche: AA. VV.
Scenografia: Towako Kuwajima, Tomomi Nishio

Interpreti e personaggi:
Bill Murray: Bob Harris
Scarlett Johansson: Charlotte
Giovanni Ribisi: John
Anna Faris: Kelly
Fumihiro Hayashi: Charlie Brown
Akiko Takeshita: Ms. Kawasaki
François Du Bois: il pianista
Takashi Fujii: il presentatore TV
Hiromix: se stessa

Doppiatori italiani:
Oreste Rizzini: Bob Harris
Perla Liberatori: Charlotte
Emiliano Coltorti: John
Emanuela D'Amico: Kelly

Denny B.








4 commenti:

  1. Lo vidi anni e anni fa, ma ricordo che mi piacque. Certo, dirige perché fa Coppola di cognome, ma non la critico per questo, penso che al suo posto quasi tutti avrebbero fatto così.
    Sul fatto che il marito ignori una toponza come Scarlett... beh, forse la cosa è voluta. Del resto, per quanto possa essere gnocca tua moglie, l'abitudine porta anche all'ignorare le cose belle che possediamo, a darle per scontate. Da questo punto di vista il discorso reggerebbe.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se io avessi una moglie come lei, fidati che non la ignorerei mai e poi mai: sarebbe da ergastolo!

      Elimina
    2. Se tu avessi una moglie come lei, non ci penserei due volte a farti diventare cornuto XP scusa, l'amicizia è l'amicizia, ma Scarlett è sempre Scarlett U.U

      Elimina
    3. E' proprio vero che son sempre gli amici quelli che te lo mettono nel didietro:( ma in questo caso lo metteresti dentro mia moglie, quindi se lo venissi a scoprire scappa più lontano che puoi XD

      Elimina